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Approfondimenti: Donne e politica. Di Giusy Carruezzo



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Approfondimenti » 16/06/2009

Donne e politica. Di Giusy Carruezzo

In questa fase del dopo elezioni, con l’approssimarsi dei ballottaggi, si intrecciano le valutazioni più disparate; da una parte e dall’altra.
Dell’analisi del voto, come usava fare una volta a cura dei partiti, neanche l’ombra. I partiti, sono quasi tutti scomparsi, sostituiti dalle liste civiche, a destra e a sinistra, che svolgono alla perfezione il compito di autoreferenziare e autoalimentare un sistema di pochi notabili.
In questo contesto e con un sistema, messo a punto da Antonino nel 2002 e preso a modello da tutti, proprio da tutti, che porta ad eleggere sempre le stesse persone, con qualche eccezione che poi costituisce la novità, come da copione, spunta fuori il problema che nessuna donna sarà presente in Consiglio Comunale, a prescindere dall’esito del ballottaggio.
Una questione di cui si discute ad urne chiuse, quasi sempre. E su cui molti politologi, esponenti della cosiddetta società civile, associazioni, hanno dibattuto per anni nel tentativo di trovare “una soluzione in grado di invertire la tendenza”.
Senza entrare nel merito della “formula appello” fatta al cuore delle donne dal candidato sindaco uscente, anche per non interferire nella campagna elettorale in corso e correre il rischio, infondato per la verità visti i risultati numerici, di passare per una guastafeste a pochi giorni dall’riapertura dei seggi, credo che qualche considerazione vada fatta.
Non è pensabile che si continui a perpetrare un sistema al maschile che tenta ancora di decide della partecipazione delle donne in politica a proprio uso e consumo.
Come non è pensabile che si parli della politica delle donne, della politica dei giovani della politica degli anziani, dei disabili, dei pensionati, dell’ambiente, e chi più ne ha più ne metta, facendo finta di non sapere, vale per Mennitti che è politico navigato come per il Cento Sinistra, che queste sono tematiche oggetto di una programmazione e di un’ attività di governo; argomenti che ogni rappresentante istituzionale deve evidenziate nel suo programma ed inserire, poi, nella sua agenda politica.
Non possono essere, come ancora accade, oggetto di formazione di una lista o di un’ esecutivo solo perché lo si vuole tingere di rosa.
E’ un meccanismo pericoloso a cui, purtroppo ancora molte donne, si prestano inconsapevolmente. Le donne, ma vale anche per i giovani, non basta metterle in lista; mai come questa volta, a giudicare dai manifesti di splendide ragazze dai sorrisi smaglianti, lo dico senza ironia, di donne in lista ce n’erano davvero tante; e qualcuna animata sicuramente da buoni propositi lo ha fatto per scelta. Ma non è servito a niente se non a far capire, a chi non vuole intendere, che le tanto auspicate quote rosa, personalmente non condivise, sono un imbroglio che ghettizza ulteriormente.
Le donne, vanno anche votate. E l’acquisizione del consenso, come abbiamo visto anche in questa città, non passa attraverso un’ idea progettuale, o la capacità, l’esperienza, le doti morali. Il consenso si acquisisce, salvo eccezioni, attraverso quel sistema di cui si diceva all’inizio, sempre più appiattito sul compromesso cosa che la donna non è disposta ad accettare.
Questo è, a mio avviso, il punto: mentre nelle altre professioni, e basta guardarsi intorno per averne conferma, la donna, sicuramente a fatica e a caro prezzo, è riuscita a far valere le proprie capacità, in politica deve confrontarsi con il consenso che è, sempre più, viziato.
Va detto anche che le donne devono credere di più nelle loro potenzialità perché portatrici di una sensibilità, questa si tipicamente femminile, che fa bene alla politica, di cui la politica non può fare a meno; e sottoporsi al giudizio dell’elettore non perché viene deciso in altri contesti, o per semplice opportunità altrui, ma da protagoniste. Nella consapevolezza di aver fatto una scelta. Nonostante le sconfitte o i risultati poco gratificanti rispetto all’impegno.

Giusy Carruezzo
già Vice Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi


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