Musica » 19/06/2009

Diario di bordo. Pagina n. 12

Mentre scrivo questa nuova pagina del “Diario di Bordo”, ascolto come sottofondo un disco, rigorosamente su vinile, che ha rappresentato uno dei cavalli di battaglia nei miei primissimi vagiti radiofonici.
A farmi compagnia ci sono la chitarra di Hendrix, la batteria di Buddy Miles, la voce poco sobria di Jim Morrison e un timido e giovane Johnny Winter che quasi non credeva a quello a cui stava partecipando.
La registrazione non è delle migliori ed è il frutto di un’improvvisazione di una serata trascorsa tra amici.
Tornando alle storie “radi@ttive”, venerdì 12 giugno i Golden Chords sono stati ospiti di Ciccio Riccio. La band, composta da cinque giovanissimi elementi ha presentato i 4 brani del demo e 2 nuovi inediti in live acustico che prossimamente faranno parte di un progetto sicuramente più completo e impegnativo. Dei Golden Chords abbiamo apprezzato la competenza dei suoi componenti, frutto di una preparazione che si colloca anche nel repertorio della band brindisina (bella l’improvvisazione finale su di un brano dei Beatles).
Cantati in italiano e avvolti da sonorità vintage, i brani presentati dal demo ci sono sembrati puri e genuini.
A nostro avviso i Golden Chords hanno il dovere di continuare su questa strada che potrà donar loro diverse e importanti soddisfazioni.

Intanto, RADI@zioni torna ad una vita di bordo.
Durante la recente Brindisi-Corfù, qualcuno dei nostri lettori, per stima o per goliardia, ha ipotizzato la presenza del nostro fantasioso galeone pirata alla storica regata. In effetti, ispirati dal motto “L’abito non fa lo skipper” tutti i componenti dell’equipaggio, nonché i conduttori radiofonici di RADI@zioni, si sono presentati alla competizione con la canotta a rete, i bermuda a fiori e gli intramontabili zoccoletti con i calzini neri.
Le iscrizioni, però, erano state chiuse qualche istante prima del nostro arrivo. Qualche dubbio ci assale: avranno impressionato i nostri occhiali scuri, modello ILVA?
Come al solito per affogare i nostri dispiaceri ecco una sana dose di musica rock curata dal nostro Camillaccio.

“Crack The Skye” rappresenta il quarto capitolo dell’avventura MASTODON e chiude il primo ciclo della loro carriera, iniziato nel 2002 con “Remission”.
Abbandonate le influenze sludge e noise dei primi due ottimi album, i nostri proseguono, nella direzione intrapresa con il precedente “Blood Mountain”, verso un approccio più prettamente heavy metal spogliato da tutti quegli influssi negativi che vanno tanto di moda in questi ultimi anni.
Meno schizzato ed intricato rispetto alla precedente prova, più equilibrato, tra rocciose cavalcate epiche e momenti più riflessivi e ragionati, “Crack The Skye” è comunque disco non facile, anzi! Va ascoltato più volte per coglierne l’interezza, per percepirne i colori e le sensazioni, in modo da aprire “un varco nel cielo” (come suggerisce il titolo dell’album) per iniziare un viaggio fantastico dal quale non si vorrà mai più tornare indietro.
L’opera, divisa in 7 parti, per una durata complessiva di 50 minuti, è impregnata fino al midollo di un’atmosfera sognante, vagamente seventies, e le influenze di mostri sacri come Pink Floyd, King Crimson e Voivod si sentono. Un concept-album straordinario.
Potrebbe diventare un classico, se la rifondazione dell'heavy metal sapesse ripartire da qui! È stato scelto da Camillo Fasulo per l’approfondimento del “Disco della settimana” nella puntata di lunedì 15 giugno.

E sempre dalla stessa puntata ecco un’altra segnalazione: “Klang” è il terzo disco per i The Rakes, dopo “Capture/Release” e “Ten New Messages”, entrambi di buon successo, almeno in Gran Bretagna. Successo che probabilmente si ripeterà con questa nuova uscita che rimane sulla stessa lunghezza d’onda delle precedenti, vale a dire un indie rock’n’roll con radici nella new wave del post punk.
In questo nuovo disco si sentono però alcuni brani con troppe influenze Strokes.
Per il resto sembrano riproporre le stesse idee assimilabili ai conterranei Maximo Park e Futureheads, quindi frenate e ripartenze, all’ordine del giorno. Il disco, però, diventa più godibile quando vengono utilizzate ritmiche un po’ più funkeggianti dando ancora più frizzante energia alla band. Certo, nulla di nuovo per chi abbia un minimo di confidenza con questo genere di musica. È stato scelto da Carmine Tateo per il frammento radi@ttivo “Disco Hot / I Dischi più ascoltati del momento”.

(Marco Greco)