Approfondimenti » 21/06/2009
Appia Regina Viarum. Di Aldo Indini
All’Archeologa Francesca Ventre.
DVD “Appia Regina Viarum”
Gentilissima Dottoressa,
quale appassionato cultore di storia locale, ho ritenuto di scrivere tre libri, con il supporto di documenti inediti, sul monumento simbolo della mia Città, “ Le Colonne del Porto di Brindisi ”, erette in onore di Ercole, (AD ERCULIS COLUMNAS), personaggio di cui i Brindisini vantano la discendenza, poste nel porto per indicare il termine della navigazione.
Può immaginare con quanta ammirazione ho preso visione del documentario “APPIA REGINA VIARUM” proiettato nella sede dell’Associazione Culturale “Vivere Insieme” di Brindisi. Complimentandomi con la S.V. per il lavoro svolto, vorrei portarLa a conoscenza di alcune ultime novità, a seguito delle mie pubblicazioni.
Cito in queste ultime, non innalzarono due colonne i romani al termine della Via Appia, ma come apprendiamo dallo storico greco Cassio Dione (163 – 229 d.C.) nella sua “Storia Romana” (LI-19), innalzarono l’Arco di Augusto, eretto per decreto del Senato Romano emesso nel 29 a.C.
Ulteriori documenti sulla denominazione di “Colonne d’Ercole” riportati nella “Ratificatio concessionis columnae pro erigenda statua Sancti Horontij” citano la colonna caduta donata a Lecce, con ratifica completa degli atti depositata presso l’Archivio di Stato di Lecce (Sezione Notarile, Atto del Notaio Antonio Maria Gervasi, n. 508, del 15 novembre 1659, foglio, n. 363), atti da me fatti tradurre dallo spagnolo in italiani, pubblicato nella sua interezza, nel libro “ Dagli Atti di Concessione e Ratifica la Storia della Colonna del Porto di Brindisi data a Lecce” pag. 27 – Neografica Latiano BR., Dic. 2002.
Poiché sulla colonna situata attualmente in piazza Santo Oronzo a Lecce è riportato quanto innanzi, i brindisini, ritennero che la colonna di Lecce fosse la stessa eretta in onore di Ercole, in tal senso modificarono la storia delle colonne di Brindisi denominando le “Colonne d’Ercole” quali “Colonne terminali della Via Appia”.
Recentemente si è riaccesa la discussione su tale “incomprensione”, per questo motivo nel settembre 2007 il Sindaco di Brindisi On. Domenico Mennitti, ha insediato una commissione di studio, composta da illustri docenti in campo nazionale, affinché non vi siano più dubbi “Sulla collocazione di monumenti nel contesto storico di origine: le colonne terminali della via Appia”. Fanno parte di detta Commissione:
Prof. Arch. Francesco Mancuso - Ordinario Architettura Università di Venezia;
Prof. Arch. Nino Bevilacqua - Ordinario Architettura Università di Palermo;
Prof. Arch. Claudio D’Amato - Facoltà Architettura Politecnico di Bari;
Prof. Dott. Francesco D’Andria - Ordinario di Storia Greco e Romana Università del Salento di Lecce;
Prof. Dott. Massimo Guastella- Docente di Storia dell’arte Contemporane Università del Salento di LE;
Prof. Dott. Giacomo Carito - Direttore Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi Brindisi Ostuni di Brindisi;
Prof. Dott. Davide Rampello - Presidente della Triennale di Milano;
Sociologo Dott. Aldo Bonomi - Direttore del Consorzio Aaster di Milano;
Arch. Dott. Pierluigi Cerri - Designer della Triennale di Milano;
D.ssa Pettinau Vescina Maria Pia - Associazione Amici dei Musei Brindisi;
Arch. Dott. Fabio Lacinio - Dirigente Settore Beni Monumentali del Comune di Brindisi;
Arch. Dott. Maurizio Marinazzo - Funzionario Settore Beni Monumentali del Comune di Brindisi.
Il 12 gennaio 2008, durante una conferenza stampa del Sindaco Mennitti, sui risultati suggeriti dalla commissione si evince:
- Le colonne erano il simbolo di una città che si rivolgeva al mare;
- Le colonne non rappresentano il punto terminale della via Appia;
- La colonna che da 500 anni è a Lecce non tornerà a Brindisi;
- Non ne verranno costruite nuove per rimpiazzare la mancante ».
Ho ritenuto opportuno informarLa di quanto innanzi, cogliendo l’occasione per porgerLe con sentita stima i migliori cordiali saluti.
Aldo Indini
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