Musica » 23/02/2004
Radi@zioni - Hard’n’Heavy dalla A alla Z - Lettere G-H
“G” ed "H" come…
GRAND FUNK RAILROAD
Il gruppo più rumoroso del mondo? I veri inventori dell’heavy metal con una coscienza sociale? Oppure per dirla con loro, solo una american band? Di fatto, oggi, restano una delle band meno note dell’intero panorama metal. Nelle enciclopedie vengono ricordati solo per l’immenso volume delle loro esibizioni dal vivo ma non per essere stati una delle band più popolari ed innovative prodotte dal calderone musicale americano d’inizio anni ’70. La critica li trovava troppo semplici e privi di qualsiasi pretesa, rumorosi e brutali… (ma non dicono ancora oggi le stesse cose per tutti i più grandi gruppi metal?). Incuranti di ciò i Grand Funk Railroad produssero una serie di dischi che, seppur odiati dalla critica, non solo realizzarono vendite altissime, ma dimostrarono in modo indiscutibile che il rock del futuro, hard o metal che fosse, non se n’è mai stato buono buono confinato nei limiti imposti dalle mode o dalle critiche, ma è sempre stato un oggetto sgusciante e pericoloso legato all’immaginario ed ai problemi delle persone reali.
Disco consigliato: "We’re An American Band" (Capitol, 1973)
GREAT WHITE
Quintetto americano nato in California agli inizi degli anni ’80. Il loro album d’esordio, l’omonimo “Great White” del 1984, mostra una band alle prese con del rock duro contaminato da un evidente amore per il blues ed il rock boogie britannico, tendenza che rimarrà pressoché inalterata per tutta la carriera. Principali ispiratori del gruppo sembrano essere infatti i Rolling Stones, i Free ed i Led Zeppelin tanto che lo stesso Robert Plant, richiesto di un parere sui suoi numerosi imitatori, dichiarò pubblicamente che il migliore ed il più dotato, vocalmente parlando, è stato senza dubbio Jack Russell, proprio il vocalist dei Great White. Il grande squalo bianco, però, proprio a causa dei suoi limiti evolutivi è condannato all’estinzione. Le sue quotazioni, nonostante il buon livello degli album prodotti nell’arco di una decina d’anni, scendono inesorabilmente. Agli inizi degli anni ’90 il gruppo stenterà a ritrovare la via del grande successo ottenuto negli ’80. Il loro nome sarà presto dimenticato… peccato!
Disco consigliato: “Twice Shy” (Capitol, 1989)
HAWKWIND
Come definire questi Hawkwind? … Potrei provare a suggerirvi di centrifugare i super-eroi della Marvel, il rock e lo spazio siderale e forse otterrete una seppur vaga idea della cosa Hawkwind. Impossibile elencare la sterminata discografia della band che opera fin dal 1970 ed il cui unico punto fermo è il chitarrista-tastierista Dave Brock. Tutto il resto è allucinante caos, proprio come lo spazio profondo da cui proviene questa fantascientifica astronave. Non è mai esistita una formazione stabile avendo il progetto Hawkwind una struttura aperta. Ci piace però ricordare che anche Lemmy Kilmister dei Motorhead, prima di dar vita alla sua temibile creatura, ha fatto parte per qualche tempo dell’astronave Hawkwind. Di certo si sa che ogni loro performance dal vivo è un autentico work in progress: suoni, luci e aspetti teatrali sono un tutt’uno nell’economia del progetto ed anche il punto di forza che, nel corso di un trentennio, ne ha consolidato la fama.
Disco consigliato: "Live Chronicles" (Castle, 1996)
HUMBLE PIE
Tra i massimi ispiratori di gruppi come Cinderella, Badlands, Black Crowes e molti, molti altri ancora, gli Humble Pie nascono sul finire degli anni ’60 come diretta conseguenza dello scioglimento degli Small Faces. E’ proprio da questa band che proviene infatti il chitarrista e cantante Steve Marriott il quale con un altro chitarrista, Peter Frampton, con il batterista Jerry Shirley ed il bassista Greg Ridley dà così vita ad una band di country-blues con tendenze hard rock. La componente hard prenderà il sopravvento con il passare degli anni, miscelata però da una poco nascosta passione oltre che per il blues, anche per il soul e finanche per il rhythm’n’blues. Tra alti e bassi la band, complice anche una certa instabilità interna, arriva stancamente fino al 1975, anno in cui il leader Steve Marriott decide di rompere le righe. Poca fortuna avranno i singoli componenti se si eccettua il solo Peter Frampton, protagonista ed idolo dei teenagers per qualche stagione grazie ad alcuni azzeccati dischi che stazioneranno alti nelle classifiche di vendita della seconda metà dei ’70.
Disco consigliato: “As Safe As Yesterday” (Immediate, 1969)
“Hard’n’Heavy dalla A alla Zeta” va in onda ogni lunedì nel corso di RADI@zioni, solo e soltanto su Ciccio Riccio.
A cura di: camillofasulo@ciccioriccio.it
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