Appuntamenti » 28/07/2009
Roberto Gatto @ Brindisi in Jazz Summer 2009
Parte oggi la IV edizione di “Brindisi in Jazz Summer 2009”, il Festival internazionale organizzato dalla sede di Brindisi del Saint Louis College of Music.
Il Festival è inserito nella programmazione di “Brindisi d’Estate 2009”. La direzione artistica è affidata a Cosimo Lupo, direttore della sede del Saint Louis di Brindisi.
In cartellone, due concerti d’eccezione:
Martedi 28 Roberto Gatto Quartet con il progetto “Traps” e mercoledi 29 Giovanni Tommaso Quintet con “Apogeo”.
I concerti avranno inizio alle 21,30 presso il piazzale di Santa Teresa di Brindisi e saranno ad ingresso gratuito.
Martedì 28 luglio saliranno sul palco al fianco dell’eclettico batterista Roberto Gatto, Luca Mannutza al piano, Daniele Tittarelli al sax, Francesco Puglisi al contrabbasso.
La mattina del 29 luglio alle ore 10 Roberto Gatto terrà una Master Class di specializzazione Jazz per giovani batteristi presso la sede del Saint Louis in via Santa Chiara (informazioni e prenotazioni, tel.0831-52.93.52).
ROBERTO GATTO
Una batteria. Sembra poco, ma può essere tantissimo.
Non tanto perché Roberto Gatto, seduto dietro ai suoi tamburi ha saputo viaggiare per il mondo dei suoni come pochi, pochissimi altri hanno saputo fare, ma soprattutto perché non è solo di ritmo, di percussioni, di battiti che si tratta. E forse non si tratta nemmeno solo di musica.
Roberto Gatto è un, infatti, un esploratore, un "ragazzo" di quarantasette anni che ha pensato di trasformare il suo strumento in una macchina in grado di muoversi nel tempo e nello spazio. No, non stiamo esagerando, perché Roberto, partendo dalla batteria, dal ritmo, dal battito, è andato altrove, è riuscito a superare le strette gabbie dei generi e degli stili, ha messo a disposizione il suo talento per aiutare quello degli altri, ha scritto, raccontato, sperimentato, visto, vissuto la musica in prima persona.
E’ partito dal jazz ma ha scoperto la musica, tutta la musica, quella più raffinata e intransigente, quella più leggera e cantabile, non ha avuto timore di mescolare le sue bacchette e la sua testa pensante a quella di molti musicisti e molto diversi tra loro.
L’elenco è lungo, ma vale la pena di rileggerlo tutto: Bob Berg, Steve Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody, Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Michael Brecker, Tony Scott, Paul Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Kay Winding, Albert Mangelsdorff, Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Mal Waldron, Enrico Pieranunzi, Franco D'Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoudè, Joe Zawinul, Bireli Lagrene...
Ma non basta, perché non sono i compagni di viaggio ad aver fatto grande Roberto Gatto, ma è il suo modo di essere musicista. Non è una star, non ha atteggiamenti da primadonna, sa essere allo stesso tempo sideman e bandleader, sa insegnare e ascoltare, non si confonde con quelli che trasformano la musica in circo, ma allo stesso tempo sa divertire e divertirsi con grandeentusiasmo.
Celebrare la sua arte e il suo ingegno, raccontare, attraverso la musica la sua storia.
E’ una straordinaria occasione e non va perduta. Perché, ed è questo il bello, Roberto Gatto merita una sola definizione, quella che calza a pennello su tutta la sua storia: artista.
Ernesto Assante
|