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Approfondimenti: La Croce al valor militare sullo stemma di Brindisi



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Approfondimenti » 31/07/2009

La Croce al valor militare sullo stemma di Brindisi

Sul gonfalone della Città di Brindisi via sia lo stemma privato dalle insegne della Croce di guerra al valor militare.
E' questa la richiesta avanzato dal Comm. Aldo Indini attraverso una lettera inviata al Sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, al Prefetto Domenico Cuttaia e, per conoscenza al Presidente della Repubblica e al Capo di Stato Maggiore della Marina Malitare.
La richiesta è stata fatta propria e condivisa dalla sezione di Brindisi dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia.
Riportiamo integralmente il testa della richiesta di Aldo Indini, collaboratore, tra l'altro, di questa testata giornalistica.

Il sottoscritto geom. Aldo Indini ex dipendente del Comune di Brindisi, appassionato della storia di questa città, e autore di libri che la vedono protagonista, è insignito delle Onorificenze al merito della Repubblica Italiana: Cavaliere, (1972 dal Presidente Leone), Ufficiale, ( 1978 dal Presidente Pertini),Commendatore. (1991 del Presidente Cossiga), presenta alla S.V. la seguente proposta di intervento di interesse generale.
A tal proposito si ritiene opportuno premettere alcune osservazioni. L’antichissima città, Brindisi il cui nome deriva dalla voce messapica Brunda, testa di cervo, per la particolare conformazione del sicuro porto naturale, nel 266 a.C. venne occupata da Roma, divenne Municipio con il nome Brundusium e piazzaforte di Roma contro Cartagine.
Come termine della navigazione, nel porto furono erette due maestose colonne, in onore di Ercole di cui i brindisini vantano la discendeza, quale emblema della città.
Il Regio Decreto 22 giugno 1911 n. 830 iscrive il porto di Brindisi nella prima categoria per la difesa militare dello Stato, si denota la sua iscrizione nella prima classe della 2, categoria per quanto concerne il commercio.
L’ammiraglio Thaon de Revel, aveva dichiarato che il porto della Città era estremamente importanza militare per le vittorie in mare e per il dominio sull’Adriatico durante il conflitto mondiale tra il 1915 e 1918, aveva decorato la Città di Brindisi con la croce di guerra al valor militare.
La città fu autorizzata a fregiarsi con l’attuale stemma con Regio Decreto del 14 agosto1924. In esso è detto: Il Presidente del Consiglio dei Ministri: Dichiara spettare al Comune di Brindisi, in provincia di Lecce, la facoltà di fare uso dello stemma civico miniato nel foglio qui annesso, che è di rosso al massacro di cervo, d’oro ramifero d’argento, sormontato da due colonne dello stesso, con basi e capitelli e coronato all’antica d’oro. Lo scudo sarà sormontato dalla corona di città, fregiato dalle insegne della croce di guerra araldicamente disposte.
Il Gonfalone è costituito da un " Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e coronato dallo stemma del Comune con la iscrizione centrata in argento ‘ Comune di Brindisi ’. Le parti di metallo e i nastri saranno d'argento. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Cravatta e nastri tricolorati, dai colori nazionali, frangiati d'argento".
Brindisi fu istituita provincia nel 1927, dalla scissione dell’antica regione di Terra d’Otranto composta dalle città di Lecce, Taranto e Brindisi.
Dopo la conclusione del primo conflitto mondiale, in molte città italiane furono realizzati monumenti celebrativi in onore dei soldati caduti in guerra. Anche per i marinai doveva essere innalzata un’opera che avrebbe ricordato le valorose gesta di questi uomini, e furono molte le città pronte ad ospitare il monumento, tra queste La Spezia, Trieste, Venezia e Brindisi. La scelta di Brindisi non fu certamente facile, ma fu determinante la decorazione alla città, della croce di guerra al valor militare.
Per la realizzazione del monumento nazionale in onore di 5.922 marinai caduti nella guerra del 1915/1918, compresi i 456 della corazzata Benedetto Brin affondata nel porto medio di Brindisi, per sabotaggio il 27/09/1915, si fece promotrice la Lega Navale Italiana, il monumento fu inaugurato dal Re Vittorio Emanuele III il 4 novembre 1933.
Tale Monumento rappresenta un timone alto 53 metri con sottostante una cripta a forma di scafo capovolto, sulla quale sono ricordati 5.922 marinai caduti nella prima guerra mondiale e 33.900 caduti nella seconda guerra mondiale. La carta fondamentale dei cittadini brindisini è lo Statuto del Comune di Brindisi che, con l’art. 3 comma 3, riporta gli elementi distintivi del Comune, lo stemma il gonfalone. Quest’ ultimo dopo la descrizione innanzi riportata cita:“ Lo stemma e quello concesso con Regio Decreto in data 14-8-1924”.
La Legge del 31 luglio 2002 n. 186 istituisce la ‘Giornata della Memoria dei marinai scomparsi in mare’. Tale legge, proposta dell’onorevole brindisino Giovanni Carbonella con l’art. 1 stabilisce “ A perenne ricordo del sacrificio dei marinai militari e civili deceduti e sepolti in mare, è istituita la ‘Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare’, da commemorare annualmente il giorno 12 del mese di novembre presso il Monumento al marinaio d’Italia nella città di Brindisi “.
Per la cerimonia ufficiale svoltasi il 12 novembre 2003, è presente il Presidente della Repubblica Ciampi. Prima dell’arrivo del Presidente fa ingresso nell’area della cerimonia il gonfalone della città di Brindisi e viene annunziato: “fa ingresso il Gonfalone della Città di Brindisi decorato della croce di guerra al valor militare”. La banda della marina, con uno squillo, da l’attenti ai picchetti militari d’onore, nessuno dei presenti è a conoscenza che il gonfalone non riproduce più lo stemma della città nella sua interezza, in quanto è stato rimosso il fregio dalle insegne della croce di guerra al valor militare, con il rifacimento di un nuovo gonfalone nel periodo in cui era sindaco di Brindisi Giovanni Antonino, dal 21.11.1997 al 14.10.2003.
Dopo un periodo di commissariamento, il 27.06.2004, Lei on. Domenico Mennitti diviene il Sindaco di Brindisi dove per 5 anni ho evidenziato anche per mezzo della , stampa TV locali e richieste al Difensore Civico, la necessità che fosse ripristinato ciò che il Sindaco Giovanni Antonino aveva tolto dallo stemma, senza mai avere un riscontro. Con rammarico vengo a conoscenza che anche lo stemma posto sulla fascia tricolore, che Lo identifica, è privo della croce, come pure i recenti stemmi posti sui cappelli dei Vigili Urbani. Dal rifacimento del gonfalone, emerge inoltre che la S. V. ha convalidato l’iniziativa del Sindaco Giovanni Antonino e intende proseguire con tale intento.
Riportata tale premessa a norma dell’art. 61 dello Statuto “ L’iniziativa popolare”, che con il comma 1, stabilisce che tutti i cittadini possono presentare proposte di interventi di interesse generale, e con il comma 2 , il sottoscritto

CHIEDE
Che, sul gonfalone della città di Brindisi, sia riprodotto lo stemma originale della città, fregiato dalla croce di guerra al valor militare e, a norma dell’art. 61 comma 3 dello Statuto, tale proposta, sia sottoposta al parere della Commissione consiliare e all’esame del Consiglio che possa deliberare in merito alla richiesta entro due mesi dalla sua presentazione.
In attesa di un riscontro.
Comm. Geom. Aldo Indini

Di seguito l'adesione espressa dall'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA – SEZIONE DI BRINDISI
Questa Associazione si associa alla richiesta di cui innanzi affinchè sul gonfalone della Città di Brindisi sia riprodotto lo stemma originario della Città, di cui al Reggio Decreto 14.08.1924, fregiato dalla Croce di Guerra al Valor Militare.
IL PRESIDENTE
Prof. Abele Carruezzo


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