Isola di G. Sciarra » 18/08/2009

Se casomai vincessi … Di Giorgio Sciarra

Se casomai vincessi. Nelle immancabili “escursioni” mentali provocate dal mirabolante montepremi del superenalotto avevo pianificato con i miei figli l’ipotetica vincita della lotteria che in questi giorni sta facendo impazzire e sognare milioni di italiani e no.
A parte la realizzazione di sogni che io tra tanti non potrò mai realizzare neanche in moltissime vite, avevamo deciso di destinare una cospicua fetta del montepremi a fini benefici.
Che c’è di originale direte voi?
È quello che si propongono un po’ tutti prima di un’improbabile vincita tanto non costa niente, invece quello che si era pensato non è di destinare una cifra a questa o a quella onlus ma un fine ben preciso e cioè quello di far ritornare in Italia qualcuno di quei “cervelli” in fuga che contribuiscono in maniera importante alla ricerca scientifica di quei paesi più lungimiranti del nostro.
Farli tornare garantendo loro (cosa che lo Stato non si sogna minimamente di fare) per un certo numero di anni stipendio e mezzi adeguati al loro valore e capacità professionali. In queste escursioni mentali avevamo deciso, io e i miei figli, di farlo in un ben preciso campo: quello della lotta contro i tumori.
Oggi, guarda un po’ il caso, ho letto della scoperta annunciata da due ricercatori italiani della Columbia University Medical Center di New York, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, cervelli in esilio che proprio qualche anno fa avevano denunciato la situazione della ricerca in Italia e la loro decisione inevitabile di abbandonare il loro paese per poter fare al meglio il proprio mestiere.
Bene, lasciamo da parte il mio, e dei miei figli, libero elucubrare su un’improbabilissima vincita e mi chiedo perché non destinare parte di questo esorbitante montepremi, se si fa in tempo, o di quelli futuri proprio a questo scopo? Una vincita del genere basta e avanza acambiare - ma penso più verosimilmente a sconvolgere - una vita, quindi decurtarla di una fetta che possa servire a produrre utili alla collettività non sarebbe male e colmerebbe una lacuna del nostro bel paese.

Giorgio Sciarra