Musica » 23/10/2009
Diario di bordo. Pagina n. 29
Alla pagina n° 27 del nostro diario, avevamo scommesso l’unico uncino che dividiamo tra la ciurmaglia radi@ttiva. Ebbene, la scommessa è stata vinta perché il nuovo album “Spirits” dei Cheap Wine è davvero un signor disco. Un lavoro che ha sorpreso anche noi. Sonorità “bluesy”, chitarre acustiche arricchite da suoni “slide”, violino e tromba “waitsiana”, rendono di questo 7° album della band pesarese un lavoro di spessore e di grande qualità. Venerdì scorso, Marco Diamantini, il cantante/chitarrista della band è stato ospite di RADI@zioni Cult. Di seguito riportiamo una parte dell’intervista telefonica realizzata negli studi di Ciccio Riccio.
Gli “spiriti” evocati in questo disco sono spiriti inquieti. Personaggi reali, immaginari, eroici, ma anche miserabili e tormentati…
In quest’album viene raffigurata un po’ l’umanità reale. Ci sono personaggi reali e altri immaginari con le varie caratteristiche della gente che incontriamo tutti i giorni.
Quali erano gli aspetti che volevate scandagliare maggiormente e quanto c’è di personale in quello che scrivi?
Nei testi delle canzoni i riferimenti autobiografici sono molti, anche perché si prende spunto dalle proprie esperienze. Ho voluto esprimere il disagio di alcune persone, dando, comunque, sempre un messaggio positivo e di speranza.
Nell’album compaiono due personaggi reali: il giovane partigiano Silvio Corbari e il pittore Henry De Toulouse Lautrec. Quali sono le storie di questi due personaggi?
La storia di Silvio Corbari è molto singolare. Quella narrata nella canzone è un fatto realmente accaduto e viene riportata nel libro “Ribelli” di Pino Cacucci. Nel 1943, il paesino Tredozio era occupato da un grosso contingente di milizie fasciste e Corbari non disponeva di forze sufficienti per l’attacco. Ma avvertì il comandante della guarnigione che si sarebbe recato ugualmente in paese. I fascisti si disposero, armati fino ai denti, ma nel giorno stabilito videro entrare nel paese solo un contadino malandato con un maiale al guinzaglio. Il giorno dopo arrivò una lettera al comandante che diceva: “potete badare solo al mio maiale”. In pratica era Silvio Corbari che si era travestito da contadino e questo per le truppe fasciste fu uno scherzo davvero pesante. Toulouse Lautrec, invece, è un pittore che si ispira a figure femminili, e il suo quadro “La Buveuse” ha invece ispirato la canzone dell’album.
Quali erano gli intenti quando avete pensato al nuovo album? C’era la volontà di provare ad allargare un po’ i confini della musica dei Cheap Wine rispetto ai lavori precedenti?
Questo, sicuramente! Il progetto è nato in maniera spontanea ed è stato favorito da due fattori: l’ingresso del nuovo batterista Alain Giannini che ha delle caratteristiche tecniche che si adattano molto bene a quello che poi avevamo in mente. Il secondo fattore è che abbiamo tenuto un gran numero di concerti “unplugged” dovuti al fatto che molti locali sono piccoli e non è possibile tenere i volumi molto alti. Il processo, comunque, è stato molto naturale. Non c’è stata alcuna preparazione di partenza. Lavorando tutti insieme è venuto fuori questo suono.
Quest’anno festeggiate i 13 anni di attività. 13 anni di autoproduzioni ed autogestioni, con 7 album all’attivo, centinaia di concerti e diversi riconoscimenti anche in campo internazionale. Per i prossimi anni cosa dobbiamo aspettarci ancora?
Ancora tanti concerti e altri dischi. La musica è una parte importante della nostra vita, nel senso, che pur non riuscendo a vivere con essa, continueremo a suonare finché avremo una chitarra in mano.
Da “RADI@zioni / The Next Generation” di lunedì 19 ottobre 2009… Per l’approfondimento de “Il Disco Della Settimana”, Rino De Cesare (per voce di Camillo Fasulo) vi ha proposto “Before The Frost… / … Until the Freeze”, recentissimo album per The Black Crowes. Dal debutto “Shake Your Money Maker” (1990) ad “Amorica” (1994), l’ascesa dei Corvi di Atlanta è stata certamente impressionante. Quindi l’inizio di una lenta discesa segnata da una serie di albums nei quali l’ispirazione dei fratelli Robinson era decisamente calata. Nel 2005 la band è andata in “stand by”. L’anno scorso, a sorpresa, è arrivato “Warpaint”: un’autentica boccata d’aria fresca dal vecchio e caro sapore Black Crowes. Ora, a poco più di un anno di distanza, la pubblicazione del disco della redenzione, l'album in cui ogni nota è al posto giusto ed i suoni scorrono in perfetta sincronia. Il suono che affiora dai solchi di “BTF / UTF” è quindi più solido ed equilibrato rispetto al recente passato. Se “Warpaint” aveva già fatto intuire il nuovo potenziale, “BTF / UTF” mostra le reali capacità dell’attuale line up dei Black Crowes: il risultato finale è decisamente brillante!
Dalla medesima puntata, scelto da Carmine Tateo tra i “Dischi Hot”, ossia tra quelli più ascoltati del momento, ecco “Music For Men” dei Gossip.
Per il loro 2° album i Gossip si sono affidati alla produzione di Rick Rubin che, senza toccare il loro minimalismo a base di chitarra, basso e batteria, aggiunge tocchi da vero maestro! Il risultato finale non sarà eccelso ma, tutto sommato, si lascia ben ascoltare!
“Music For Men” sembra, comunque, un disco destinato a sfornare almeno 3 o 4 singoli che occuperanno stabilmente – è garantito – la programmazione radiofonica “leggera” delle prossime settimane.
Disco da ascoltare senza impegno!
Marco Greco
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