Libri » 06/02/2010
Un incontro … diverso! Di Sara D'Adamo
Di seguito proponiamo il racconto “Un incontro… diverso” di Sara Dadamo, studentessa della scuola media statale “Marzabotto” di Brindisi, che ha ottenuto un premio speciale nel concorso letterario “Parole in corsa”, promosso per la provincia di Brindisi dalla Società Trasporti Pubblici.
Camminava sul marciapiede di Corso Garibaldi, sotto il sole caldo di quel 15 luglio e il cielo senza neanche l’ombra di una nuvola. Miriam osservava: la porta del negozio all’angolo che sbatteva, le foglie degli alberi che si muovevano leggermente e ragazzine che passeggiavano indossando pantaloni, scarpe, magliette tutte prese dai negozi più costosi della città. Miriam si sentiva diversa; era arrivata in città da qualche giorno e già tutti gli occhi erano puntati su di lei. Non per i vestiti “all’ultima moda”, più che altro per il suo colore della pelle, così scuro e simile alla cioccolata e un puntino sulla fronte che la distingueva più di tutto dagli altri. Non riusciva più ad accettarsi per quello che era davvero, una ragazza come tante altre, ma solo con qualche differenza esteriore, con abitudini e religione diversa. Ma continuava a camminare con lo sguardo fisso in un punto, come se fosse lo sguardo di un militare sull’ attenti; doveva raggiungere la casa di un’amica di sua madre che non vedeva da dieci anni.
Finalmente arrivò. Bussò alla porta e uscì una signora di circa una cinquantina d’anni.
-“Buongiorno signora, sono Miriam, la figlia di Ester.“
- “Sei proprio tu Miriam? Sei davvero cresciuta!” - Disse la signora con uno sguardo sorpreso, abbandonandosi poi ad un abbraccio affettuoso.
-“Entra pure, cara. Posso offrirti qualcosa?”- Chiese gentilmente la signora.
-“Si grazie, un bicchiere d’acqua.”-
Miriam intanto osservava le fotografie presenti nella casa. Ce n’erano tantissime, ma tra tutte ne trovò una. Riconobbe subito il volto della madre, il suo e quello della signora.
-“Ti piace quella foto?”- chiese la signora entrando con un bicchiere d’acqua in mano.
Miriam non rispose ma fece un cenno con la testa. In un attimo la stanza fu travolta da un enorme silenzio.
–“Sei così silenziosa Miriam! Eppure mi ricordavo che tu eri una forza della natura, sempre allegra, sorridente, ma soprattutto chiacchierona … è successo qualcosa?” -
- “Posso farle una domanda?” -
- “Sì, ma solo se mi dai del tu” -
-“Va bene signo … cioè, voglio dire, Sophie! Volevo chiederti … come hai fatto ad integrarti subito in questo luogo pieno di gente che non smette di fissarti solo perché sei diversa?” -
–“Ah ho capito … allora è questo il tuo problema? Ti senti diversa rispetto agli altri?” -
-“Io non ho mai avuto problemi per la differenza estetica, ma non riesco a capire perché molte persone facciano questa grande differenza tra noi e loro.” -
-“Vedi, Miriam, quando avevo circa 12 anni, proprio come te, mi facevo la stessa domanda. Non riuscivo a sopportare la gente che mi fissava perché diversa. Col passare del tempo ho capito che al mondo siamo tutti diversi e che la diversità non riguarda l’aspetto esteriore di una persona, il colore della pelle o l’appartenenza a un popolo diverso. La vera diversità è nell’anima di ognuno di noi. La vera bellezza non è quella esteriore che ormai quasi ogni ragazzina mette in mostra con un po’ di trucco in più, ma quello che importa è come si è dentro, la presenza di veri valori come l’amore, la generosità, la solidarietà, che non si dimostrano con un pantalone o una maglietta firmata in più, ma con le scelte di vita che ognuno fa. Quindi non cercare nell’aspetto esteriore degli altri la vera bellezza, ma ricercala in te stessa attraverso le scelte di vita che fai quotidianamente.” -
Miriam era sbalordita. Finalmente aveva capito.
–“Ora scusa ma devo tornare da mia madre, grazie di tutto. Tornerò qualche altro giorno prima di ripartire”- disse la ragazza che con un grande sorriso uscì dalla casa di Sophie.
Ripercorse la stessa strada di prima, ma questa volta non diede importanza agli sguardi della gente, camminò dritto sicura di se stessa.
Sara D'Adamo
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