Approfondimenti » 18/02/2010

A Fabiola... ed Elisabetta. Di Pamela Spinelli

Non ci sono parole per commentare ciò che è accaduto alla povera e dolce Fabiola. E adesso che scopro che era la stessa ragazza che scriveva sulla bacheca e che, spesso, si era rivolta a me, soprattutto nel periodo del ritiro precampionato, per avere informazioni sulla squadra e sulle amichevoli a Norcia, mi viene la pelle d’oca…
Ricordo ancora quando mi chiese, sempre con fare molto garbato e gentile, a che ora la squadra sarebbe rientrata dal ritiro perché voleva andare a salutare l’arrivo del pullman al “Fanuzzi”. E come fu felice quando, al rientro, mi ringraziò per essere riuscita ad arrivare per tempo per vedere i suoi nuovi ‘beniamini’….

Ora Fabiola non c’è più. Come può succedere tutto questo, tanto più quando hai 24 anni, sei bellissima ed intelligente, quando hai una famiglia che ti adora e tutta una vita ancora davanti? Cosa può aver spinto un angelo a fare il ‘volo’ più orribile che possa esistere?
Mentre scrivo, osservo le foto di Fabiola su Facebook, quelle con il suo gattino. Anche lei, come me, amante dei gatti… Un fatto, questo, che la rende – se possibile - ancora più vicina al mio cuore.

In questo momento, non posso non pensare al dolore atroce di quella mamma che ha visto la sua ‘bimba’, ormai priva di vita, su quell’asfalto freddo e grigio… Solo chi è mamma – ed anche io lo sono – può capire, proprio in momenti come questo, quanto sia assurdo, inconcepibile, insopportabile, accettare che la propria creatura, carne della tua carne, ineguagliabile ed impareggiabile frutto dell’amore ma, soprattutto, TUA, possa decidere di svegliarsi un giorno e decidere di farla finita. Per sempre…
E non c’è parola che possa lenire il tuo dolore, non c’è consolazione da parte di nessuno al mondo che possa riuscire a colmare quel vuoto che ti lascia dentro. Il cuore ti sanguina. Il dolore ti strugge, ti consuma lentamente. Niente e nessuno potrà dare un ‘perché’ a quella madre. Perché un ‘perché’ non esiste.
Ed è a lei, la dolce Elisabetta - che ho stampata negli occhi in quella foto in cui è riversa, disperata, su quel lenzuolo bianco che avvolge e accarezza la sua piccola Fabiola – che mi rivolgo e dico una sola cosa: ti abbraccio. Forte e disperata, come solo l’amore di una mamma sa fare.

Pamela Spinelli