Musica » 25/03/2010
Diario di bordo. Pagina n. 49
Cresce il numero delle pagine del nostro diario, quasi una piccola enciclopedia del rock, arricchita dalle (dis)avventure di una piccola comunità di attempati conduttori radiofonici di Ciccio Riccio. Un piccolo ma importante anniversario sta per consumarsi dietro al logo del timone, in quanto stiamo per festeggiare il primo anni di vita e la pagina n° 50 del nostro “Diario di bordo”.
Come spesso accade, anche questo numero lo scriviamo durante la notte. Nell’occasione ci fa compagnia una tazza di caffè bollente, mentre un’intensa coltre di nebbia cala intorno al nostro galeone pirata. La ciurmaglia dorme, dopo aver apprezzato la ninna-nanna sparata dagli altoparlanti.
Nei sogni dei marinai rimane impressa la colonna sonora “Man from other time” uno straordinario disco sporco di blues e boogie firmati Seasick Steve, un cinquantenne barbuto chitarrista americano.
Inutile dire che i conduttori di RADI@zioni hanno già adottato il “tizio” come nuovo fratello di sangue blues.
Quando il pennino è carico e l’inchiostro ribolle di pensieri, alcuni hanno bisogno di paesaggi, altri scrivono meglio vicino alla ferrovia. Noi che amiamo il mare, i nostri spunti li prendiamo a bordo, ispirati da un fantasioso galeone pirata attratto dai porti dell’arte e della musica indipendente.
A dire il vero, avevamo pensato anche ad una abitazione scalcagnata e con il vinile sparso per le stanze, sul modello dei Blues Brothers a Chicago, per intenderci. Ma ad un’eventuale “House of the blues” penseremo tra qualche anno quando, ci auguriamo, una nuova antenna cercherà di dare nuovi brividi e nuova linfa all’etere.
Lo stile potrebbe essere quello di “Radio Freccia”, il film di Ligabue, ma riservata a soli brontoloni e anziani dj’s con lo spirito ribelle come ai vecchi tempi e con il rock’n’roll nelle vene. Ed ora, mentre sto per cambiare la colonna sonora al nostro sonnacchioso equipaggio, vi consiglio di mettervi comodi e di leggervi le prossime righe. Il nostro Michele De Luca vi racconterà di un bellissimo concerto a cui ha assistito come mozzo-inviato di RADI@zioni.
Intanto, nel lettore ho inserito “Valley of neptune” il nuovo album postumo di Jimi Hendrix. (Marco Greco)
Dalla provincia di Rovigo, giovedì 18 marzo.
“Il Pan Del Diavolo ha uno strano sapore. Lo assapori curioso, convinto di trovarci acidità schietta e serrata, troppo sale e poco altro. La “baguette demoniaca”, partendo da questi presupposti, finisce per stupirti e … quando viene spezzata e distribuita tra tutti i presenti, in una riedizione da messa nera dell’ultima cena, tu sei lì a chiederti quale sia l’ingrediente segreto tra la farina e il grano duro.
C’è un po’ di tutto, in realtà: c’è il retrogusto amaro dell’hard rock, il sapore delicato del folk, quello forte del punk e un intenso aroma di rock’n’roll. Un’esperienza gastronomica che fai fatica a scordare… vuoi perché, quando compi 52 anni, riesce a farti sentire ancora giovane, o vuoi perché se di anni ne hai 20, ti riporta a quando, da piccolo, portavi il ritmo con il piede in un garage-salaprove di periferia.
Il duo palermitano ha portato nella quiete (e nel nulla più assoluto!) di “Ariano in Polese”, paese della provincia di Rovigo, una scossa di ottima musica, un po’ del sole della Sicilia (che di notte è un bel vedere) e una spruzzata di ironia, acida e maledetta, che sa di verità, sudore e bestemmie!
Una delle più interessanti proposte del panorama nostrano, per come sanno interpretare il loro accento ed aggredire il palco, con la “rabbia” e la voglia di chi fa musica per divertirsi, sudare, rompere corde e far cadere le casse (tutto ciò è, realmente, accaduto!).
“Il Pan Del Diavolo” non si può comprare con Mastercard, ma un prezzo ce l’ha, eccome! Per poter dire di conoscerne il “vero” gusto, bisogna essere abbastanza matti da volerlo assaggiare!”
(Miky De Luca)
Il “Disco della settimana” presentato lo scorso 22 marzo nell’appuntamento “Next Generation” di “RADI@zioni” e scelto da Rino De Cesare è stato “The Courage Of Others” (Bella Union, 2010) degli americani Midlake. Arrivano, un po’ a sorpresa, dal Texas questi Midlake e già sembra di aver tra le mani uno dei dischi più importanti dell’anno appena iniziato. L’album è un’autentica meraviglia. Scorre con la facilità dei dischi immediati ma suona come fosse già un grande classico. I Midlake sapevano già che con questo terzo album avrebbero dovuto fare i conti con inevitabili paragoni: Neil Young (per le chitarre) e Thom Yorke (per i cantati). Proprio per questo motivo hanno preferito stemperare un po’ queste influenze (già evidenti fin dalle prime uscite) in favore di altre citazioni meno palesi. In particolare risulta riuscita, ma anche audace, l’introduzione di elementi west-coastiani combinati con soluzioni sonore di chiara marca progressive-folk di stampo britannico. Ma è un po’ tutto l’album ad essere disseminato di citazioni e rimandi anche molto lontani tra loro: dai Creedence ai Fairport Convention, dagli Eagles ai Jethro Tull. Il risultato finale è assolutamente entusiasmante. “The Courage of Others” non vi cambierà la vita né, tanto meno, potrà essere considerato portatore di nuovi valori musicali, ma il bello sta proprio qui: vi rilasserà con suoni e aperture melodiche volutamente non patinate, vi accompagnerà per territori di media ed alta montagna circondati da boschi e da ampie discese innevate, riuscendo nell’impresa di coniugare suoni bucolici e chitarre elettriche con una semplicità disarmante. La solidità di una band come i Midlake è quindi confermata da questa nuova uscita che aspetta solamente di attrarre la vostra attenzione.
(Camillo Fasulo)
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