Musica » 01/04/2010
Diario di bordo. Pagina n. 50
Un fruscio. O forse un leggero scroscio di pioggia ricordano il giorno e il numero di un piccolo e adorabile anniversario. Un anno di vita e cinquanta pagine ingiallite e consumate dalla salsedine. Pagine ricche (ci auguriamo) di contenuti, notizie, ma anche di fantastiche e curiose storie create a bordo di un fantasioso galeone pirata.
L’idea era quella di dare un tocco di originalità i più alle proposte musicali di “RADI@zioni”. Tanti auguri “Diario di Bordo”!
Mi piace scriverti nella notte, quando gli spiriti liberi del rock’n’roll imperversano avvolti tra le nuvole cariche di suoni elettrici ed acustici. Il rock, il mare e il cuore s’incontrano nel vecchio pennino e sul microfono radiofonico di nuova generazione. Il vecchio e il nuovo, il classico e il moderno, un modo che non ha cambiato la nostra visione della musica, ma solo quello di fare radio. D’altro canto, se non ci fosse stato un tocco di alternativa e un pizzico di coraggio in più, anche la nostra regione, pur conservando le tradizioni, nell’idea sarebbe ancora indietro come un vecchio traino, le cui ruote ormai consumate dalle vecchie chianche…
Per questo piccolo anniversario del nostro “Diario” e per soddisfare le numerose richieste, la ciurma radi@ttiva ha deciso di farsi un regalo utile. Nei prossimi giorni anche “RADI@zioni” sarà su Facebook. Nonostante la nostra ostinazione nel sentirci orgogliosamente analogici e pur continuando l’aspra battaglia in tal senso, i conduttori pirata hanno accettato una sorta di compromesso (a denti stretti), per essere ancora più vicini ai propri ascoltatori e a tutti gli addetti ai lavori.
Sul Facebook di “RADI@zioni”, la cui pagina sarà presto disponibile, i nostri tecnici Gabriella Trastevere e Matteo Greco avranno la cura degli aggiornamenti quasi in tempo reale. Saranno inclusi il nostro “Diario”, le bands, gli artisti, i video, le foto e tutto ciò che ruota attorno ai due appuntamenti radiofonici. Quella di Facebook ci auguriamo sarà una nuova vincente scommessa di “RADI@zioni”.
In questo primo anno di vita del “Diario” ci piace ricordare anche la sinergia creata dalle nostre pagine con il quotidiano “Senza Colonne”, il sito “Brundisium.net” e l’emittente radiofonica “Ciccio Riccio”.
Queste collaborazioni con le tre importanti testate giornalistiche brindisina, testimoniano di come si possa diffondere un nuovo tipo di informazione raccontando delle storie vere (quelle musicali) e altre surreali (vedi galeone pirata) ma sempre in una sorta di fragranza sognante e “stradaiola”, nella fattispecie “marinara”. Il nostro “Diario” comincia a pesare nella forma e nella sostanza. Cinquanta numeri in un anno di vita, rappresentano la continuità e un altro azzeccato capitolo nella storia ultra decennale di “RADI@zioni”.
(Marco Greco)
Dalla provincia di Verona, domenica 28 marzo .
"Ho un indovinello per voi! Per voi che magari non avete sonno, o che il sonno lo scacciate come fosse peste, come fosse una malattia, che vi toglie ore di vita, che vi allunga il respiro accorciando il vostro lato cosciente. L’indovinello, è il seguente: Cosa ci fa uno dei più importanti gruppi rock “nostrani”, in un teatro di un paese di provincia (guai a dirlo ad alta voce in quel di Legnago ad ogni modo)?!
Questione ardua, lo ammetto, perché in effetti ho provato a chiedermelo anche io. L’ho fatto ripetutamente ed ossessivamente, forse annoiato dall’attesa di un evento che tardava ad arrivare, forse incuriosito ed affascinato dalle possibili risposte che avrebbero potuto far capolinea nella mia testa. La verità è che una risposta soddisfacente non l’ho trovata.
Mi sono limitato ad aspettare, senza far troppo rumore e senza chiedere in giro. Così, dopo i “miei” giorni di silente ma trepidante attesa, domenica 28 Marzo, ho preso posto nella quinta fila della platea del teatro Salieri di Legnago (VR), in perfetto orario (ore 21.00, puntualità quasi fastidiosa!), ed incrociate le braccia, ho atteso che la risposta alla mia domanda mi venisse incontro, che piovesse dal cielo o dal bagliore del maestoso lampadario legato al soffitto barocco del “comunale”, come uno studente che cerca di carpire il suggerimento dal compagno durante un’interrogazione a sorpresa. Sipario, luci e poi…LORO.
Lo scrivo in maiuscolo (e non me ne vogliate), perché gli Afterhours sono, a mio modesto parere, in questo momento, LA migliore espressione del Rock made in Italy. Li avevo lasciati, senza voce ed infreddolito, a “dominare” il palco dell’Estragon di Bologna (il calendario recitava ancora 2009 e i miei anni erano 19), li ho ritrovati con l’abito da sera, i volumi un po’ più bassi (ma non troppo), e la stessa identica voglia di rapire anime e menti di chi ha la fortuna di assistere ad una loro esibizione. 2 ore (e qualcosa in più) di “emozioni miste”, condite da applausi scroscianti e silenzi attoniti, donati da chi usa il silenzio come ovazione; iniziate con la morte di un angelo custode, ucciso dalla mano tremante del suo “custodito”, e concluse con la consapevolezza agghiacciante che “la verità è che dobbiamo dirci la verità”.
I dialoghi e gli scambi epistolari tra Manuel Agnelli (voce, chitarra e pianoforte) ed Emidio Clementi (voce dei Massimo Volume e guest star della serata) hanno creato il vuoto, la secchezza delle fauci, hanno fatto vibrare il teatro, sotto i colpi delle parole, delle espressioni del viso, delle immagini proiettate sulla scenografia retrostante gli artisti e degli accompagnamenti musicali, creati ad arte da Xabier Iriondo (ex chitarrista della band Milanese, in occasione del tour teatrale ospite fisso degli Afterhours), Rodrigo D’erasmo (Violino, cori, chitarra, piano e qualcos’altro di non identificato), Roberto Dell’Era (Basso, cori e chitarra), Giorgio Ciccarelli (chitarra e cori) e Giorgio Prette (batteria e basso). Versioni inedite (e splendide) di vecchi brani, da brividi lungo la schiena e sin sotto il mento, da congelamento delle vie respiratorie e inibizione della capacità di articolare fonemi di senso compiuto. Bene, voi che non dormite e che spiate il nostro diario più spesso di quanto i genitori non spiino il diario segreto dei propri figli, la risposta che la sera del 28 Marzo mi ha suggerito è stata questa: LORO, in quel teatro di provincia, fanno MUSICA."
(Miky De Luca)
Il “Disco Hot” presentato lo scorso 22 marzo nell’appuntamento “Next Generation” di “RADI@zioni” e scelto da Carmine Tateo è stato “Money’s On Fire” (autoproduzione, 2008) dei lombardi The Record’s. “È con vero piacere che vi presentiamo (anche se con colpevole ritardo!) il primo album dei THE RECORD’S uscito nell’ottobre 2008. La consacrazione di questa band è avvenuta in seguito al concorso “Soundwave” di MTV che vedendoli finalisti, un po’ di tempo fa, li ha fatti conoscere al grande pubblico con il loro rock’n’roll che trasuda freschezza. La sorpresa più grande è che questa band è italiana (lombarda per la precisione)… proprio cosi! Nostalgici e pulsanti, pronti ad elettrizzare con melodie trascinanti di garage rock e sterzate pop il trio riesce nel difficile compito di dar vita a canzoni allegre e orecchiabili decisamente adatte al passaggio radiofonico. I testi sono adeguati all’atmosfera dell’album e vengono utilizzati con delle buone linee vocali. La band profuma d’autentico british style… Questi ragazzi ci sanno proprio fare, non per nulla quest’album risulta tra le cose più ascoltate del momento!” (Camillo Fasulo)
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