Approfondimenti » 16/05/2010
Il parcheggio Cillarese. Di Aldo Indini
Leggendo un periodico salentino, la mia attenzione è stata attratta dalla proposta dell’Ing. Domenico Danese sul rendere “Navigabile il Canale Patri”.
Sono convinto che qualche brindisino abbia accolto una simile proposta con la solita frase “c’è capu fresca”; io, invece, sono abituato ad una peggiore: “sindesciutu ti capu”.
Colgo l'occasione, comunque, per tirare fuori un argomento interessante: il rapporto Cillarese e mobilità.
Punto iniziale sono le varie proposte del piano urbano del traffico redatto dall’ Ing.ri Cecilia e Bottaro ed approvato dal Consiglio Comunale con la delibera n. 18 del 9 marzo 1992. Dallo stralcio del piano parcheggi, su uno studio redatto dall’Ufficio Comunale del Traffico, si presenta l’ampio "Parcheggio Cillarese” con una capienza a partire da 400 posti auto.
Tale parcheggio andrebbe ad insistere su tutta l’area dell’ex SACA (dove è attualmente la sede della Brindisi Multiservizi), con immissioni da via Prov. San Vito e dalla Strada dei Pittachi (per mezzo di una bretella, ove con lo scambio internodale con la Variante ANAS, il parcheggio può essere raggiunto da tutte le direzioni, da e per Bari, Taranto e Lecce).
Il problema principale del Parchieggio Cillarese è, in ogni caso, il suo collegamento con il Centro direzionale (presunto dal Piano del Traffico a traffico limitato con accesso, riservato solo ai residenti ed ai servizi pubblici e di emergenza, con progressiva ampia area pedonale, a partire dal Corso Garibaldi).
All’epoca vennero esaminate due soluzioni di collegamento: trasporto su ferro (minimetropolitana) e trasporto su mare (traghetto).
Per quanto concerne il trasporto ferroviario si era già a buon punto: la strada ferrata aveva già raggiunto con i binari la vecchia SACA proseguendo per la zona Minnuta, ove vi era una struttura per la riparazione dei carri ferroviari. I binari, nella zona Cappuccini, si immettevano nel tronco ferroviario originario per proseguire per la Stazione Centrale, raggiungere quella Marittima e terminare nel Piazzale Flacco con la costruzione di una piccola stazione della minimetropolitana. Questo stralcio della proposta dell’Ufficio Traffico aveva il merito di restituire al trasporto pubblico, l’immenso patrimonio di strade ferrate esistenti. Si pensi che, ancora oggi, nella fascia demaniale e coperti dal manto bituminoso, esistono i due binari ferroviari che collegano ex Stazione Marittima con il Piazzale Flacco.
Le difficoltà legate ad un simile progetto erano rappresentate dal passaggio a livello di Porta Lecce (ove si stava approntando un progetto per un sovrappasso ferroviario di non facile realizzazione) e dai tempi lunghi di percorrenza (circa 30 minuti tra il Parcheggio Cillarese e la Stazione Marittima).
Ci si orientò verso il trasporto via mare, anche perchè il progetto approntato dall’Ufficio Comunale del Traffico per il Servizio di Collegamento Marittimo aveva preso in considerazione il tratto di navigazione tra il Parcheggio Cillarese e la Capitaneria di Porto ed aveva calcolato che, con un motoscafo della Società Casalmare, il percorso poteva essere eseguito in 7 minuti.
Da qui nasceva la proposta di rendere navigabile per 500 metri il “Canale Cillarese”, sempre che fosse opportunamente predisposto per la profondità relativa alle maree, allargato di qualche metro, solcato da motoscafi bassi stretti e lunghi, come quelli in uso a Venezia. Con l’invito agli automobilisti (lascia la macchina e prendi il traghetto) si sperava di alleggerire le correnti di traffico veicolare sulle tre arterie principali di immissione verso il centro direzionale: Via p.le San Vito, via Appia e via P.le per Lecce.
Ogni iniziativa per il "Parcheggio Cillarese" venne, però, accantonata poiché ritenuta meno celere della realizzazione del "Parcheggio Ederle", un multipiano da realizzare sul suolo demaniale dell'ex Caserma Ederle, in Via Castello.
L'Ufficio Traffico inserì il progetto nello stralcio parcheggi del Piano Urbano del Traffico, affinché il Comune potesse attingere ai finanziamenti regionali per la realizzazione dei parcheggi.
Il Ministero della Difesa si era pure dichiarato disposto a concedere la vasta area demaniale a condizione che fosse realizzata la sede dell’Associazione Marinai d’Italia, sita nell’interno del complesso in via Castello n. 2, ed il Comune (Sindaco Quaranta ed Assessore al Traffico Marchionna) raggiunse l'accordo con il Presidente dell’Associazione Martuncelli, che ne diede notizia al Ministero.
Infine il Sindaco Quaranta assicurò l’Associazione Marinai che la questione era seguita dall’Assessore ai Lavori Pubblici, il Vice Sindaco Albano e che, a seguito del finanziamento regionale, l’appalto era stato assegnato alla ditta Lodigiani.
Perchè non c'è tale parcheggio? l’appalto venne sospeso e riproposto il 15 dicembre 2003 dal Commissario prefettizio Pezzuto senza alcun risultato...
Geom. Aldo Indini ex Perito del Traffico del Comune di Brindisi
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