Approfondimenti » 03/06/2010
La cappa bianca dei crociati simile al manto dei carmelitani: è un errore
E’ un errore ritenere la cappa bianca dei crociati a somiglianza del manto dei carmelitani.
Dalla memoria historica dell’antichissima e fedelissima città di Brindisi del molto Rev. Padre Maestro Andrea Della Monaca - carmelitano della medesima città - raccolta da diversi manoscritti brindisini, e d’altri autori esteri e dedicata alla sacra cattolica, e real maestà di Carlo Secondo – Re delle Spagne, &cc. - in Lecce, appresso Pietro Micheli 1674 - con licenza de superiori - libro quinto - tempi austriaci - anni di cristo 1672 - pag. 713 – apprendiamo:
«Leggasi però bene l’istorie e si osservino i tempi, che si troverà, che nel tempo che si fondò la Religione di Malta non ci era altro Rettore nell’Ospedale di San Giovanni Battista in Gerusalemme, che era vicino al Santo Sepolcro, fuorché il predetto San Gerardo mandato dal Priore del Monte Carmelo in Gerusalemme per far la carità ai Pellegrini che andavano a visitar quelli luoghi Santi. Adduce il Bossio, diligente scrittore di quest’ordine, la cagione degli errori commessi da scrittori nell’assegnare il Fondatore di detta Religione, dicendo che le memorie antiche di essa si siano perse nella Città di Tolemaida nell’anno mille duecento novantuno quando fu dai Saraceni distrutta, e dato ogni cosa in preda delle fiamme, che per detta ragione si varia anche il tempo preciso della sua origine.
Leggasi però li sopre citati Autori, che con sodissimi fondamenti storici, provano essere stato il capo e istitutore di nobilissimo ordine il Carmelita San Gerardo, che in memoria della Passione di Gesù Cristo Redentor nostro, segnò quei Cavalieri con il venerabile marco della Croce, e volle che fosse di colore bianco a somiglianza del manto candido che usano i carmelitani, per additarli ver figli di lui, e della sua Religione. Del che diffusamente ne scrive il Venerabile Padre Maestro Giovanni Battista Lezzana nelle “Croniche Carmelite”».
A questo punto non riesco più a seguire quanto riportato da Andrea Della Monaca e da altri storici Brindisini sull’argomento. Pesanti dubbi sorgono in relazione alla coincidenza dei periodi storici. In particolare non riesco a venire a capo come l’Ordine dei Carmelitani possa inserirsi con le “Croniche Carmelite”. E, soprattutto, che la cappa “ fosse di colore bianco a somiglianza del candido manto che usano i carmelitani”.
Con un po’ di fortuna, rintraccio telefonicamente il Chiarissimo Prof. Emanuele Boaga, Direttore dell’Archivium generale Ordinis Carmelitarum di Roma. Posto a conoscenza delle mie difficoltà, si dichiara disposto a vagliare i miei quesiti. Dopo il mio invio il 9 novembre 2004, il Prof. Boaga così riscontra:
Mi premuro offrire le seguenti chiarificazioni:
1) Tener presente che la storia dell’Ordine dei Carmelitani, fino alla metà del secolo XX, era riportata - per mancanza di una vera e propria storiografia critica negli autori - piena di inesattezze storiche e immersa in un labirinto di leggende. Purtroppo non esenti da imprecisioni ed errori sono molto le voci anche recenti su varie enciclopedie e dizionari assai diffusi.
Circa l’origine dell’Ordine la critica storica attuale ha fatto enormi progressi e ha eliminato fatti ed episodi leggendari o interpretazioni fantastiche e comunque non suffragate da documentazione criticamente valida. Il primo gruppo di eremiti da cui ebbe origine l’Ordine si insedia sul Monte Carmelo nel secolo XII, con molto probabilità dopo la terza crociata. Il gruppo di eremiti si organizza nei primi anni del secolo XIII e gradualmente si trasforma da gruppo laicale in vero ordine religioso con l’approvazione della regola da parte di Innocenzo IV.
I documenti pontifici di approvazione del 1226 e 1229 sono solo la conferma della forma di vita data nel 1209-14 da S. Alberto, patriarca di Gerusalemme, a quel gruppo di eremiti e che costituiscono i passi di trasformazione di esso da laicale a religioso*.
2) Gli ospedalieri di S. Giovanni Battista in Gerusalemme - poi Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta - traggono origine da una modesta fondazione istituita nel 1070 a Gerusalemme, divenuta poi comunità nel 1099, e si sviluppa sotto il suo capo Gerardo e si considera la bolla di Pasquale II del 1113 come fondazione dell’Ordine. Quindi quest’ordine è precedente ai Carmelitani, i quali peraltro non possono aver avuto parte nella sua fondazione**.
3) Il fondatore degli Ospedalieri è Gerardo de Saxo, che già si trovava a Gerusalemme prima dell’arrivo dei crociati nel 1099, ed era a capo dell’ospedale annesso all’abbazia benedettina di S. Maria Latina. Morto nel 1120 (e non nel 1118). Quindi prima del situarsi degli eremiti sul Monte Carmelo e dai quali ebbero origine i Carmelitani.
4) Il p. Marco Antonio Alrgre de Casanate (+ 1658) è un autore privo di senso critico, e si fa notare per interpretazioni fantastiche delle fonti a cui fa riferimento. Il suo libro quando fu stampato suscitò enorme reazione fra gli stessi carmelitani e fuori: fu subito deferito all’inquisizione e messo all’Indice. In particolare sulle figure da lui definite carmelitane prima del sec. XIII, egli adotta il seguente principio tutti gli eremiti che hanno condotto vita eremitica prima del sec. XIII sono carmelitani e così pure qualsiasi religioso che abbia dimorato sul Monte Carmelo o in Terra Santa, anche se appartenenti ad altri gruppi, come il caso di Gerardo de Saxo, che è da legarsi ai benedettini.
5) Altro errore è da ritenere la cappa bianca elemento originario dei carmelitani. Errore in cui incorse il De Lezana, citato da Alegre de Casanate, in realtà dall’origine fino al 1287 la cappa dei carmelitani era a strisce bianche e nere . Nel capitolo generale del 1287 venne dichiarata la sostituzione di tale cappa, ritenuta poco economica e sconveniente, in quella bianca***.
6) Pertanto quanto scritto da Della Monaca sulla sua Memoria Historica riguardo all’azione di Gerardo, non risulta fondata su documenti o studi certi e validi, e quindi da ritenere interpretazione fantastica mutuata dagli autori citati.
Spero di aver risposto a tutto i suoi dubbi. Colgo l’occasione per rinnovare le mie congratulazioni per il preciso opuscolo sulle Colonne di Brindisi****.
Con cordialità Emanuele Boaga O;Carm.
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NOTE:
* - Per una sintesi ben fatta della storia dell’Ordine, il Prof. Boaga suggerisce vedere: L. Saggi, voce “Carmelitani in Dizionario degli Istituti Perfezione, Edizioni Paoline, vol. 2, col 460 ss,( cf, bibl. Con i testi più validi dal punto di vista storico).
** - Sugli Ospedalieri una buona notizia storia e buona bibliografia, il Prof. Boaga suggerisce: Dizionario Enciclopedico del Medioevo (Città Nuova – Cerf, 1998), 1351 e in Dizionario degli istituti di perfezione, vol. 8, col 1934 ss.).
***- Cfr: la scheda storica sull’abito dei carmelitani in : La sostanza dell’ effimero. Gli abiti degli ordini religiosi in occidente. Edizioni Paoline.
**** - Aldo Indini: Dagli atti di concessione e ratifica la Storia della colonna del porto di Brindisi data a Lecce – Neografica, Latiano, Dic. 2002.
Aldo Indini
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