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Approfondimenti: Question time sul nucleare a Brindisi



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Approfondimenti » 04/03/2004

Question time sul nucleare a Brindisi

Riportiamo integralmente il resoconto stenografico della seduta n. 432 del 3/3/2004 della Camera dei Deputati nella parte in cui si discute dell'Ipotesi di realizzazione di un deposito di materialenucleare nella zona industriale di Brindisi.

PRESIDENTE:
L'onorevole Carbonella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03127 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3)

GIOVANNI CARBONELLA:
Signor Presidente, signor ministro, la provincia di Brindisi, come risaputo, è stata dichiarata area a rischio ambientale. È altresì noto che in tale territorio insiste uno dei più grandi poli energetici d'Italia, se non d'Europa (oltre 5000 megawatt).
Nel porto di Brindisi, inoltre, sono ubicati depositi di gasolio di rilevanti dimensioni, per l'approvvigionamento di navi della Marina militare, peraltro in procinto di essere trasferiti presso la zona portuale denominata «Capobianco». Nell'area citata, infine, il Governo ha autorizzato la società inglese British-Gas a realizzare un grande impianto di rigassificazione, che è al centro di forti polemiche locali.
Da recenti articoli di stampa, ma soprattutto da alcune ipotesi avanzate da più parti e in particolare dal notaio Michele Errico, ex sindaco di Brindisi, notoriamente impegnato sui temi di carattere ambientale, è stata paventata l'eventualità della costruzione, sempre in quell'area, di un deposito di materiale nucleare, per il rifornimento di sottomarini e navi della NATO.
A fronte di tale situazione, è opportuno far rilevare il crescente allarme che si è determinato nella popolazione brindisina.
Chiedo al ministro se quanto esposto corrisponda al vero e, in caso affermativo, se non intenda fornire un'utile, dovuta e dettagliata informazione per tranquillizzare la comunità interessata, nonché attivarsi onde evitare ulteriori rischi, in termini di sicurezza, ad un territorio di per sé già gravido di problemi.

PRESIDENTE:
Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, onorevole Matteoli, ha facoltà di rispondere.

ALTERO MATTEOLI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio:
Signor Presidente, in merito a quanto esposto nell'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Carbonella e relativa alla situazione ambientale del polo industriale di Brindisi, si rappresenta che la zona indicata, come riferisce l'onorevole interrogante, è un'area dichiarata a rischio ambientale.
La preoccupazione dell'interrogante in merito alla paventata notizia che vede la possibilità di costruzione di un deposito di materiale nucleare risulta ampiamente giustificata.
È già noto che nell'area è stato recentemente autorizzato, con decreto del Ministero delle attività produttive, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e d'intesa con la regione Puglia, un impianto di rigassificazione della British- Gas. Il provvedimento è stato adottato previo parere positivo di tutte le amministrazioni interessate, ivi inclusi il comune e la provincia, ed a seguito di una valutazione favorevole degli aspetti ambientali e di sicurezza condotta dalle amministrazioni preposte alla tutela ambientale ed alla verifica degli aspetti di rischio degli impianti, nonché della positiva conclusione dell'istruttoria per il rilascio della relativa concessione demaniale e dell'inserimento dell'opera nel piano portuale di Brindisi.
Nel procedimento autorizzatorio, considerando che l'area scelta per il progetto di rigassificazione è attigua a quella designata per la realizzazione di un deposito di combustibile per la Marina militare, si è reso necessario l'interessamento di tutte le amministrazioni competenti per la valutazione della compatibilità dei due impianti. Ciò è avvenuto in sede di Conferenza dei servizi, le cui risultanze hanno portato all'autorizzazione per la realizzazione del progetto.
Detta autorizzazione è stata subordinata all'adempimento di una serie di prescrizioni a tutela dell'ambiente. Per quanto riguarda la funzionalità del porto nell'ambito del progetto, è stato valutato anche l'aspetto del traffico marittimo dovuto alle operazioni di scarico del gas naturale liquefatto e sia la capitaneria di porto che l'autorità portuale si sono espresse favorevolmente anche in merito ad esso.
In ordine alla sicurezza, il progetto è stato valutato positivamente dal comitato tecnico regionale competente per l'esame del rapporto di sicurezza sul terminale di rigassificazione del gas naturale liquefatto, nei confronti dei rischi derivanti dall'impianto anche nei confronti delle infrastrutture e strutture adiacenti.
Il terminale è stato incluso nella delibera CIPE n.121 del 21 dicembre 2001 relativa alle infrastrutture strategiche nel settore energetico ai sensi della legge n. 343 del 2001, la cosiddetta legge obiettivo. Per quanto concerne invece la questione emergente dall'interrogazione, relativa all'ipotesi di costruzione di un deposito di materiale nucleare per il rifornimento di sottomarini e navi della NATO, devo riferire che si tratta, come asserito dalle amministrazioni interessate, a tal fine interpellate, solo di notizie di stampa che non trovano nessun riscontro nella realtà.

PRESIDENTE
L'onorevole Carbonella ha facoltà di replicare.

GIOVANNI CARBONELLA:
Nonostante la mia interrogazione vertesse particolarmente sul deposito nucleare, devo ringraziare il ministro per essersi soffermato in particolare sulla questione del rigassificatore; ciò a testimonianza di quanto interessi al Governo, e non solo, un impianto di questo genere.
Ribadisco: la comunità brindisina non intende assolutamente accettare questo impianto. Non si ripeterà quanto accaduto per la vicenda di Scanzano, ma sicuramente qualcosa di simile.
Caro ministro, lei lo sa, Brindisi ha già pagato prezzi altissimi al servizio del Paese. Le ho elencato nell'illustrazione dell'interrogazione quanti impianti di carattere industriale che inquinano l'ambiente esistano in quella zona. Va allora spiegato perché dobbiamo continuamente essere considerati come un area di servizio per il paese per poi vedere disattesi gli accordi di programma per il rilancio dei settori aeronautico, chimico, agroalimentare, tessile e delle piccole e medie imprese. Lei sa che, se non si bonificano quelle aree, i piccoli imprenditori fuggiranno; e lo stesso avverrà se non verranno fornite adeguate risposte alle vertenze ancora aperte come quelle di Avio Spa, Multiservizi, Pastis ed ex EVC.
Se volete imporre a Brindisi un modello di sviluppo calato dall'alto, sappiate che invece noi vogliamo un protagonismo sociale che disegni un modello di sviluppo legato alle vocazioni territoriali. Disponiamo già di un polo energetico di notevoli dimensioni e disponiamo altresì di grandi insediamenti, ma voi volete collocarvi un impianto di rigassificazione e quant'altro per soffocare la libertà dei brindisini e di tutta la provincia di decidere il proprio futuro.
Contrasteremo con ogni mezzo l'azione del Governo tesa a perseguire questo tipo di scenario.


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