Approfondimenti » 17/09/2010
Tombola. Di Pino De Luca
La cinque giorni di festa del movimento Sviluppo e Lavoro in corso a Brindisi è partita in sordina ma con il piede giusto. Una festa “strana” nella quale l'appeal lo fanno le discussioni di politica vera, concreta con soggetti veri, concreti, piuttosto che lo spettacolo di nome.
Paradossalmente sono i partecipanti a questi seminari che fanno il pubblico anche per il convivio.
Ne ho seguiti due e, tempo permettendo, ne seguirò anche qualcun altro. Non c'è il “pubblico della grandi occasioni” ma ci sono molte teste pensanti e molte componenti della “classe dirigente diffusa” che popola la città.
Una discussione profonda sulle questioni dell'agricoltura a Brindisi il primo giorno.
Gli interventi dei convenuti hanno sollevato questioni serie e profonde ma senza quello spirito da stambecco ferito e questuante soccorso. I problemi esistono e sono anche grandi ma ci sono anche risorse volontà e determinazione. Dibattito partecipato e chiuso in anticipo per consentire all'Assessore Stefano di dare il suo contributo.
A parte qualche eccesso aneddotico e qualche litigio con la lingua italiana, le risposte venute fuori sono state altrettanto concrete e propositive. Magistrale il ragionamento sulla dimensione delle imprese agricole e sul ruolo delle cooperative, senza peli sulla lingua e senza indugiare in corteggiamenti tanto adulanti quanto fasulli. Dimostrazione, se si persegue correttamente il cammino tracciato, di capacità di governo e di approfondimento culturale della questione.
Il secondo ha coinvolto le questioni della istruzione e della conoscenza. Anche qui il livello è stato alto e concreto, qualche lamento in più ma, sostanzialmente, la voglia di non arrendersi senza combattere. Pronti, ciascuno, a far la propria parte.
A concludere Alba Sasso, anch'ella assessore regionale, che per esperienza e impegno ha conoscenza della scuola e dell'università da tutte le angolazioni.
Bello, utile e da diffondere il richiamo alle miserie del campanilismo e la rappresentazione del medesimo come fattore di riduzione della capacità di competere piuttosto che di protezione di posizioni evolute.
Bello il richiamo alle responsabilità di tutti e di ciascuno nella continuità dell'impegno quando si stila un programma, continuità piuttosto che disponibilità ad avviare “cantieri” immaginari che poi si rivelano frustranti per la loro inconcludenza. Programmare è la parola chiave, anche nell'istruzione e nella formazione.
So che ad Alba riservo sempre belle parole ma le voglio bene da una vita indipendentemente dalla politica.
Più leggera ma non meno soddisfacente la parte ludica: le splendide poesie brindisine dell'avvocato Masiello e notevole anche il ristorante. Anch'esso abbastanza brindisino (la tajeddha non dovrebbe mancare) di buona qualità e a prezzi popolarissimi.
La festa di Sviluppo e Lavoro è una di quelle cose che somiglia al bombo, il bombo è un insetto che, secondo le conoscenze umane, non dovrebbe volare e invece vola così questa festa non dovrebbe funzionare e invece funziona, e anche molto bene.
Per capirla ricordo un preverbio arabo che dice: è da sciocchi provare a piegare la verità al proprio pensiero mentre è molto saggio piegare il proprio pensiero alla verità.
La leggo come raffronto. È una festa molto diversa dalle solite feste politiche osannanti. Il pigmalione che la regge si tiene in disparte, unisce, coordina, presenta, cura i particolari, lascia spazio a chi è e finanche a chi fu, osserva chi potrà essere e chi sarà.
È li, immanente eppure riservato, a costruire il sottotitolo della festa: “per l'unità del paese” candidandosi, sottovoce, a prendere quanto lascerà il Sindaco Mennitti alla fine del suo mandato.
Da opposta sponda politica ma, come il Sindaco Mennitti, con la medesima profonda conoscenza di Brindisi e un legame altrettanto profondo per amore manifesto.
Una buona pratica questa festa, da frequentare e approfondire, nella parte ludica e in quella politicamente impegnata. Non è piaggeria, appartengo ad altra idea, ma se a Sviluppo si preferisse Qualità della Vita non farei molta fatica a coniugare il mio pensiero con quella azione, che anche io voglio bene a Brindisi.
La seconda giornata si è chiusa con una simpaticissima tombola collettiva. La tombola sono cinque numeri che si infilano sulla medesima riga. Cinque numeri come cinque giorni di festa. Per la festa l'ambo è preso in pieno e, profetizzo facilmente, anche i restanti tre giorni si infileranno precisamente e ordinatamente consegnando a Giovanni Brigante una tombola meravigliosa. È per una volta a vincere sarà il merito piuttosto che la cieca fortuna.
Pino De Luca
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