Salute » 06/11/2010
Brindisi protesti a Bari contro la politica energetica regionale. Di Maurizio Portualuri
Ci sono molte buone ragioni perché chi ha avuto a cuore in questi anni a Brindisi la tutela della salute e dell’ambiente partecipi alle manifestazioni di protesta verso la politica energetica in Puglia previste il 13 ed il 18 novembre prossimi a Bari. Da tutta la regione in quelle date si riuniranno a Bari, infatti, tutti i movimenti che in questi anni hanno protestato contro le centrali a biomasse, gli inceneritori, le discariche ed i parchi fotovoltaici i quali, unica possibilità in Italia, si stanno sostituendo all’impiego agricolo dei nostri campi facendo, così spazio ad una speculazione finanziaria senza pari. A che serve dirsi contro il nucleare se non si è contro le altre nocività? Questo laissez-faire non ha previsto, in cambio, a parzialissimo ristoro, una riduzione della produzione di energia da combustibile fossile. Tanto che oggi la Puglia produce due volte e mezzo il suo fabbisogno energetico con tasse ed utili diretti fuori regione.
Mentre la produzione energetica da combustibili fossili ed in particolare da carbone genera costi esterni calcolabili ma incalcolati per l’inerzia delle istituzioni locali, alcuni esponenti governativi regionali propongono leggi che si focalizzano, guarda caso, su un leitmotiv della propaganda aziendale, cioè l’intombamento della CO2, procedura che capterebbe porzioni infinitesime della CO2 prodotta, mentre nulla si dice sulla ricerca e l’abbattimento di ben più serie nocività emesse dalla combustione del carbone, i cui effetti incontrastati sono noti da decenni.
Tra i costi esterni bisogna comprendere la salute dei lavoratori sulla quale è scesa, anche con il silenzio-diniego della Regione sulla proposta di rianalisi della coorte del petrolchimico, una spessa coltre di ipocrisia. Dopo aver affidato alle aziende la sorveglianza medica dei lavoratori, alla ASL controlli solo a richiesta, la medicina del lavoro non esiste più trasformata come è in servizio di prevenzione solo per i lavoratori interni. A chi possono rivolgersi i lavoratori ammalati?
A Brindisi ci sarebbe qualche motivo in più per aderire a questa manifestazioni di protesta.
Nessuna istituzione si oppone ufficialmente alla combustione del Combustibile da Rifiuti (CDR) nella centrale di Cerano; la raccolta differenziata non parte lasciando al palo speranze di maggiore occupazione e rinforzando la “necessità” di inceneritori e discariche con il loro negativo impatto sulla salute.
Su carbone e rifiuti è giunto il momento di usare la stessa determinazione messa in campo contro il rigasificatore.
Maurizio Portaluri
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