Approfondimenti » 21/11/2010
Equanimi. Di Pino De Luca
È luogo comune che i meridionali, e i siciliani in particolare, siano molto sensibili al concetto di “corna”, ovvero alla infedeltà coniugale perpetrata in particolare dalle donne maritate.
È altrettanto noto luogo comune ricordare del Medio Evo l’esistenza dello Jus primae noctis.
Gli sposi siculi hanno avuto bisogno di trovare una “copertura” alle “corna” derivate dall’applicazione dello Jus da parte dei feudatari e in particolare da quelle dei Baroni Lanza.
Qualche giorno addietro, a seguito del blitz sulla banda di assenteisti alla ASL di Brindisi, un carissimo amico mi ha sollecitato a prender posizione e s'è lasciato scappare un commento di gratitudine nei confronti del Ministro Brunetta quasi che aver scoperto la presunta tresca imbastita da questi signori.
L'assenteismo organizzato dal lavoro è atto a cui dovrebbe automaticamente associarsi l'aggravante della associazione a delinquere e rendere molto più severo giudizio e pena. Non solo la censura, la perdita del lavoro e la privazione della libertà. Arriverei anche al sequestro e confisca di beni illecitamente accumulati. Persone che, probabilmente, hanno causato le attese e il danno economico di qualche migliaio di persone devono pagare un giusto prezzo per la loro colpa. Tutto questo, ovviamente, dopo aver accertato la colpevolezza senza dubbio alcuno dei soggetti interessati. Ovvero dopo che il terzo grado di giudizio si sia esaurito. Non mi piace star li a fare il “crucifige” di persone che non conosco. Una indagine preliminare ha addirittura causato l'arresto e quindi è stata giudicata una concreta fondatezza del reato, accompagnata da pericolo di reiterazione, o di fuga o di inquinamento delle prove.
Nel medesimo periodo di tempo è accaduto che un provvedimento di sequestro ha investito alcune aziende chimiche della nostra stessa provincia. Queste aziende, secondo quanto si legge nelle carte, hanno utilizzato un sistema di sicurezza come una specie di discarica gratuita che ha avvelenato l'aria che centinaia di migliaia di persone respirano. Scuse e dichiarazioni di intenti per riaprire le fabbriche che è un po' come consentire di esser indagati a piede libero. Mentre scrivo le candele si sono reinfiammate rischiarando i cieli della città. È intorno alla mezzanotte tra il 20 e il 21 novembre 2010.
Nel medesimo periodo la Corte d'Appello del Tribunale di Palermo pubblica le motivazioni della condanna del Senatore Marcello Dell'Utri a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Condanna d'Appello della quale il Senatore ha detto che si tratta di roba vecchia. Come se un processo di appello si potesse fare per roba nuova!
Ecco, io dico che bisogna essere equanimi con tutti. Se Dell'Utri può sperare nella Cassazione perché gli “assenteisti” debbon essere condannati manu militari?
Il rischio, nei giudizi affrettati, è che si faccia confusione e si piombi con tutte le scarpe in una sorta di “schizofrenia etica” discettando sulle “corna” altrui e rifugiandosi nell'antico adagio che le proprie corna sia il frutto de “la minchia dei Lanza, che minchia non è”.
Pino De Luca
P.S. Mi piacerebbe un paese nel quale l'esecutività della pena intervenisse dopo il primo grado di giudizio, per tutti, secondo l'art. 3 della Costituzione Repubblicana.
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