Approfondimenti » 26/11/2010
Augia e la scuola. Di Pino De Luca
Si muove la scuola, l'università, la cultura.Si muove in forma organizzata e imprevedibile.
La targa questi giovani non ce l'hanno. Sono di sinistra, di destra? Semplicemente non ci stanno a stare sotto. E salgono sopra. Sui tetti, sui campanili, le torri, i monumenti.
I “cortei verso il cielo” organizzati nei social network, con gli sms e le mail, in chat e con twitter hanno lasciato inebetito un mondo adulto immobile nella palude putrescente di vent'anni vissuti al grido del rinnovamento e all'azione della restaurazione.
Il potere sciocco e scioccato è incapace di rispondere, si confonde, s'aggroviglia, manda poliziotti a manganellare e a arrestare non si sa bene chi e che cosa. Poliziotti che manganellano stupidamente il nessun disordine, picchiatori per comando verso i loro figli, fratelli vicini di casa. Poliziotti che aggrediscono in metropolitana come teppisti qualunque che fanno male e fanno pena, costretti, per una manciata di monete, a sacramentare di botte ragazze e ragazzi che difendono lo Stato, la Costituzione, la Democrazia, il loro domani.
Non ci sono più i terroristi, i “rivoluzionari con la P38”, il loro compito è finito, hanno collaborato insieme a menti raffinatissime a generare questa classe dirigente, orientati e manovrati da chi ha sulla coscienza stragi e assassinii impuniti.
Adesso in piazza ci sono solo figli di lavoratori, di operai, di impiegati che vedono i loro genitori costretti a buttare sangue, a vivere lo spettro della disoccupazione e a sentirsi dire pure che sono fannulloni e scansafatiche.
Ci sono i figli di poliziotti e carabinieri che raccontano di turni massacranti e scarsi mezzi a disposizione.
Ci sono i figli del “popolo delle partite iva” illusi d'essere imprenditori e invece erano solo precari, indebitati fino al collo e con gli strozzini alle calcagna.
Piaccia o non piaccia non tutti pensano che la vita sia fatta di tronisti e puttane, non tutti si immaginano alle corti di magnaccia che si raccontano talent scout. Ci sono artisti che suonano per strada, cantanti che fanno i matrimoni e poeti nascosti nelle pieghe del dolore e della solitudine.
La rivoluzione è arrivata, ha i nomi di Saviano e di Vendola, di Granata e di Calasanzio, di Renzi e Don Antonio Sciortino, e tanti altri meno noti. Persone di storie e idealità diverse, anche molto diverse ma che non amano respirare i miasmi di un mondo in putrefazione.
Tocca a loro e ai ragazzi dalla mente nuova NON andarsene. Deviare il corso delle acque per lavare le stalle di Augia colme di sterco è improba fatica, ma se i due fiumi da destra e da sinistra vengono fatti convergere …
E noi? Non possiamo fare molto, forse ricordare ai manganellatori che gli ordini vanno eseguiti ma non contro la Costituzione della Repubblica, altrimenti non si è subordinati ma complici e correi. E quando le acque scorreranno monderanno le scuderie di TUTTI gli escrementi.
Pino De Luca
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