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Appuntamenti: Danielle Wilson and the Truth @ La Pietà - Brindisi



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Appuntamenti » 16/12/2010

Danielle Wilson and the Truth @ La Pietà - Brindisi

Per il decimo anno torna dal 13 al 30 dicembre 2010 la rassegna internazionale de “I suoni della Devozione” organizzata dall’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dal Comune di Brindisi Ufficio Cultura.
Tra gli ospiti La Piccola Orchestra Apocrifa di Giorgio Cordini, Danielle Wilson and the Truth, Corou de Berra, Arturo Stàlteri e il Coro Polifonico Arcivescovile San Leucio.

Giovedì 16 dicembre - Ore 21,00
Chiesa della Santissima Addolorata (La Pietà)
Danielle Wilson and the Truth
New Orleans Louisiana (U.S.A)


La parola 'Gospel' nella cristianità significa "good news", cioè buone notizie. Il termine deriva, infatti, dalla parola in Antico Inglese, come una traslazione dal Greco evangelion (Evangelo). Con musica gospel si intende appunto la musica caratterizzata da contenuti, principî e valori tipici della fede cristiana biblica. Essa affonda le proprie radici molto lontano nel tempo - basti pensare alle composizioni del libro dei Salmi.
Il che significa che il popolo di Dio, da tempo immemorabile, ha trovato nella musica e nel canto uno strumento privilegiato e di grande efficacia per esprimere al Signore le proprie lodi e la propria riconoscenza. Ma anche i propri guai e la propria sofferenza. L'età moderna non ha modificato questo sfondo.
Anzi, lo ritroviamo in modo molto palese in quelli che, a partire dai drammatici secoli della tratta degli schiavi dall'Africa specialmente verso l'America del Nord, sono stati poi conosciuti come il «cuore» della tradizione musicale afroamericana: gli spirituals .
Una tradizione contrassegnata dalla tenace fiducia nel Dio-Liberatore e Redentore della Bibbia nutrita da gran parte della gente di colore, che si rispecchiava interamente nelle tristi condizioni del popolo d'Israele, schiacciato dal peso della schiavitù in Egitto ai tempi di Mosè.
A propellere il gospel furono le crociate evangeliche dei predicatori protestanti della seconda meta' del secolo diciannovesimo. Molti di loro, intorno al 1870, giravano la nazione cantando i propri sermoni alla gente. Furono loro a creare l' innodia gospel. Si tenga presente che dopo la Guerra Civile le sette religiose si moltiplicarono a dismisura, creando una sorta di medioevo anarchico delle fedi protestanti. Ciascuna si riteneva libera di adottare le proprie prassi di preghiera, ed alcune non esitarono ad usare la musica per attrarre i peccatori. Queste vennero chiamate "folk church", proprio per denotare la loro tolleranza nei confronti del folklore negro. Fu cosi' che le pratiche religiose diffuse fra gli schiavi (call-and-response, clapping, stomping, improvvisazioni vocali, ring shout, etc) emersero e divennero un fatto riconosciuto dai predicatori.
Tuttavia, è stato soltanto nel corso di quest'ultimo secolo che la musica Gospel ha fatto strada al di là e al di fuori dei suoi confini d'Oltreoceano; e questo, grazie all'avvento e alla diffusione della radio, del giradischi e delle tournée.
A popolarizzare il gospel fu Tom Dorsey, il pianista blues di Chicago che scrisse "If you see my saviour"(1930), "Precious lord"(1932) e "Take my hand", ispirandosi ai canti che aveva ascoltato nella sua infanzia dal padre, predicatore itinerante della Georgia. Dopo il successo di quel brano, Dorsey passo' la vita a portare le sue composizioni di chiesa in chiesa. Dorsey fu anche il primo ad organizzare un quartetto di cantanti femminili, il primo dei quartetti gospel.
Dopo di lui le grandi interpreti di spiritual e gospel trovarono un pubblico bianco altrettanto ben disposto verso di loro che verso il classic blues, e i loro inni sacri divennero dei successi.
Durante gli anni '30 la fenomenologia del gospel si stabilizzo' quindi attorno a due tipi di formazione: il quartetto gospel, che vestiva in frac, cantava a cappella battendo il ritmo con schiocchi di dita e armonizzava nello stile detto dei barbieri ("barbershop"), e il coro femminile, che vestiva in abiti ecclesiastici, cantava accompagnato dal piano e batteva il tempo con le mani.
A partire più o meno dagli anni '50, la musica Gospel segnò un ulteriore passo in avanti, arrivando ad abbracciare altri generi musicali cari alle persone di colore, e non soltanto a loro (parliamo del blues, del jazz, della soul music).
I grandi esponenti della musica gospelfurono, per esempio, Mahalia Jackson, Paul Robeson, Marian Anderson, Andraé Crouch, Jessy Dixon, Edwin Hawkins, The Golden Gate Quartet, The Mighty Clouds of Joy, The Beautiful Zion Choir, Emma Richards. Essi crebbero e s'imposero all'attenzione pubblica influenzando anche anche altri artisti e altri generi, che furono capaci di coniugare testi d'ispirazione cristiana con musicalità sempre più all'avanguardia. Tra questi, citiamo alcuni tra i più famosi: Larry Norman, Barry McGuire, Chuck Girard, Cliff Richard, Sweet Comfort Band, The Imperials, Rez Band, Petra, The Second Chapter of Acts, Phil Keaggy, Randy Stonehill, Amy Grant, M.W. Smith, Whitney Houston, Take 6, BeBe & CeCe Winans.

Di tutti gli stili musicali a cui è stata esposta fin da piccola, Danielle Wilson ha scelto il suo favorito: la musica gospel. Proprio come la madre e la nonna, che è stata direttrice del coro della Bibleway Missionary Baptist Church di New Orleans, è cresciuta a stretto contatto con questo genere facendolo divenire parte della sua vita. La vibrante e potente voce che le appartiene, definita “a great instrument”, le ha permesso di cogliere varie opportunità nel corso della sua giovane carriera.
La primavera del 2001 ne segna l’inizio: ottiene il ruolo principale nella produzione “Jazz Jazz Jazz” del Jazzland Theme Park, un progetto musicale e danzante che rappresenta il fascino della storia e della cultura di New Orleans e, nello stesso anno, riceve l’invito per partecipare al programma “Music-Vocal Performance” della Xavier University con il quale perfezionerà il suo approccio alla musica vocale.
Nel Settembre 2007 viene selezionata per esibirsi al “105 Historically Black Colleges and Universities” del Kennedy Center dove le viene dato spazio per esibirsi con un pezzo da solista. Nella primavera del 2009 le viene assegnato il ruolo da protagonista in Mahalia! Mahalia! dove si esibisce in brani della regina della Gospel Music, Mahalia Jackson, ricevendo positivi riscontri dalla critica.
“Wilson cattura squisitamente il sound gospel e l’influenza blues di Mahalia. In “Let Us Go Down to Jordan” non si limita ad una imitazione di Jackson ma si presenta con lo stesso naturale senso musicale...”
“Ha una grande e sensuale voce che rimane corposa e calda anche sulle note più acute con la quale trasporta il pubblico nel suo viaggio evocando l’interesse ed animando i loro animi con le sue canzoni”.
Durante lo stesso anno seguiranno partecipazioni a manifestazioni quali al 26° French Quarter Festival con la corale Spirit of New Orleans Choir, un tour in Spagna nonchè in Italia a cui segue la produzione del suo primo lavoro, Reflections of Mahalia, un tributo alla stessa.

SUONI DELLA DEVOZIONE 2010
E' ormai giunta alla decima edizione "I SUONI DELLA DEVOZIONE" la rassegna musicale internazionale nelle chiese storiche di Brindisi realizzata dall’ l'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dal Comune di Brindisi – Ufficio Cultura, esempio di felice intesa tra evento musicale e promozione dei luoghi di culto storici e non della città, una manifestazione che nel corso del tempo si è affermata per la qualità delle sue proposte a livello regionale e nazionale.
Popoli attraversati dai conflitti e la loro capacità di trasformare in sublimi canti le ferite, sono stati l'emozione più grande di concerti per i quali è stato scelto il nostro tempo del Natale che nel corso di questi anni hanno condiviso qui nuovi percorsi musicali: Rozaneh (Iran), Dijvan Gasparyan (Armenia), Martin O'Connor (Irlanda), Karen Matheson Band (Gran Bretagna), Janet Arbison e Belfast Harp Orchestra (Irlanda), Maire Ni Chatasaigh (Irlanda), Shine (Scotland), Timna Brauer e Elias Meiri (Yemen-Israele), Orchestra araba di Nazareth (Palestina), Kathryn Tickell band (Inghilterra), Savina Yannatou e Primavera en Salonico(Grecia), Silvia Malagugini e la Compagnia Nona Sima (Francia), Dave Swarbrick (Inghilterra), Zar (Danimarca), Moni Ovadia, Ensemble Micrologus, Peppe Barra e Lino Cannavacciuolo, Enzo Avitabile, Luigi Lai e Baba Sissoko, Elena Ledda, Theatrum Instrumentorum, Musica Officinalis, Gianni Perilli, Solis String Quartet, Alice, Antonella Ruggero e Arkè String Quartet, Ambrogio Sparagna, La Confraternita de Musici, Franca Masu e Fausto Beccalossi, Nafra (Malta), Robin Brown and the Triumphant of Delegation (U.S.A.), Grainne Hambly e Billy Jackson (Irlanda), Hevia, Black Voices
Artisti internazionali, portando la propria declinazione del sacro, hanno incantato il pubblico, lo hanno reso consapevole dell'altro e lo hanno avvicinato alla bellezza della musica e al suo linguaggio universale. Il tutto a Brindisi, zona di confine così prossima al soffio di vento che viene dal Mediterraneo. I Suoni della Devozione è una rassegna organizzata dall'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dal Comune di Brindisi- Ufficio Cultura e con la direzione artistica di Roberto Caroppo e quella organizzativa di Giacomo Carito.

I concerti, in programma sono tutti a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Informazioni al 3392254261


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