Approfondimenti » 19/01/2011
Il falso problema dell'internalizzazione del personale sanitario. Di M. Oggiano
In relazione agli ultimi accadimenti politico istituzionali sul processo di internalizzazione del personale che svolge attività di supporto sanitario all’interno delle ASL pugliesi purtoppo si è ancora in attesa di una soluzione definitiva ma soprattutto di una soluzione che tenga conto di coloro i quali da questo processo sono rimasti esclusi (ameno sino ad oggi), vedi i lavoratori delle varie ditte e cooperative che svolgono tali servizi nell’ASL di Brindisi.
Si è scritto e parlato tanto al riguardo, peggio ancora sono state fatte campagne elettorali sulla pelle di tali lavoratori, ma con scarsi risultati. Infatti il blocco dell’internalizzazione, siglata dalla Regione Puglia con apposita delibera il 22 settembre 2010, rappresenta una vera e propria ingiustizia sociale messa in atto attraverso una disparità di trattamento dei lavoratori dell’ASL brindisina rispetto a coloro i quali sono rientrati nella stabilizzazione nelle diverse società in house delle restanti ASL pugliesi.
Si continua a parlare di un sacrifico temporaneo in attesa che la Corte Costituzionale , adita dal Governo nazionale, non si pronunci su tale questione. Intanto in Puglia abbiamo lavoratori internalizzati di serie A, solo perché il fattore temporale ed una capziosa e strumentale interpretazione della norma hanno rappresentato l’elemento giustificativo, e lavoratori dell’ASL di Brindisi di serie B. Piaccia o no è questo il risultato che qualcuno ha voluto!
L’elemento scatenante parte dal fatto che le società in house a totale capitale pubblico non possano assumere personale se non previa selezione pubblica: VERO! Ma altrettanto vero è il fatto che qui si parla di servizi sanitari esternalizzati a privati che portano in dote una certa quantità di lavoratori che quei servizi svolgono da parecchi anni e che per i vari contratti collettivi nazionali di riferimento vengono “traslati” alla ditta o cooperativa che si sussegue nel tempo.
Già la Regione Puglia qualche tempo fa aveva approvato una specifica delibera all’interno della quale si stabiliva che tutti i lavoratori alle dipendenze di società che svolgevano servizi sanitari esternalizzati di supporto alle varie ASL mantenevano il diritto al posto di lavoro anche se cambiava la ditta che quel servizio svolgeva.
Quando qualcuno tenta di argomentare in maniera semplicistica su queste nuove realtà societarie in house a totale capitale pubblico rischia di compromettere, ed io ci aggiungo forse intenzionalmente???, il percorso di internalizzazione che si era prefissato.
Le società in house, in questo caso la Sanità Service srl dell’ASL di Brindisi, è vero che sono società a totale capitale pubblico ma ciò non significa che debbano essere considerate come enti pubblici! Infatti tali realtà soggiacciono alle norme del Codice Civile e quindi ricadono nel diritto privato quanto meno sotto l’aspetto organizzativo e giuridico amministrativo! Tale puntualizzazione serve per comprendere che così come è successo sino ad oggi con il passaggio dei lavoratori sanitari da una ditta all’altra ogni qualvolta il servizio veniva riappaltato, in via analogica, gli stessi lavoratori hanno lo stesso diritto se il nuovo assegnatario di tale servizio sia la Sanità Service srl (società in house a totale capitale pubblico dell’ASL di Brindisi) anche se tale assegnazione sia avvenuta attraverso un affidamento diretto della stesso senza gara!
La legislazione vigente correttamente ha posto dei vincoli a tali società nel reclutamento di beni, servizi e personale necessari per perseguire i propri scopi sociali ma ha anche distinto quelle che svolgono servizi pubblici da quelle che svolgono servizi strumentali agli enti pubblici, in questo caso le varie ASL; tale distinzione è fondamentale perché le prime hanno dei vincoli più stringenti nel reclutamento del personale rispetto alle seconde! la Sanità Service srl come anche le altre società in house delle restanti ASL pugliesi rientrano nelle società strumentali!
Un cattivo approccio a tale materia ha quindi di fatto bloccato un processo d’internalizzazione che nel merito ha visto quasi tutti d’accordo (tranne ovviamente le società private, cooperative e quei gruppi, partiti e alcuni sindacati che hanno vissuto di rendita associativa) ma nel metodo come arrivarci ha scontato una colpevole approssimazione!
Dott. Massimiliano Oggiano
Esperto in società in house
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