Musica » 27/01/2011
Diario di bordo. Pagina n. 66
L’ottavo appuntamento di “RADI@zioni LIVE” si è concluso con un lunghissimo applauso da parte di un folto pubblico festante che ha tributato a scena aperta ad Amerigo Verardi e Marco Ancona, riconoscendone le qualità e la bravura. Durante il concerto i due musicisti salentini hanno saputo fondere i testi della canzone d’autore al rock’n’roll più genuino. Un cocktail musicale utile a scaldare l’atmosfera del “Lab Creation” di Mesagne. Quello di venerdì 21 gennaio è stato uno degli eventi più apprezzati e di maggior ascolto organizzato da “RADI@zioni”. Freschi del riconoscimento ricevuto al M.E.I. di Faenza per la miglior autoproduzione per l’album “Bootleg / Oliando la macchina – Live tour 2009”, la coppia Verardi/Ancona ha confermato di essere una tra le realtà musicali più innovative e raffinate della scena “indie” italiana. Un grande concerto con un suono nuovo e brillante dove le emozioni sono state tutte ad alta tensione. Tra diretta radiofonica su Ciccio Riccio, belle amicizie, moderate bevute e grande stanchezza, possiamo dire che in questa magica serata non è mancato niente.
Venerdì 28 gennaio, “RADI@zioni Cult” tornerà nella sua veste tradizionale trasmettendo dagli storici studi di Ciccio Riccio in Brindisi. Per l’occasione è prevista la presentazione del nuovo album “Il solito film d’essai” degli Zeder con un’intervista in diretta telefonica. La band ha già presentato il nuovo album al M.E.I. di Faenza e si propone come una tra le nuove realtà più interessanti della scena “indie” italiana. Gli Zeder nascono a Ferrara nell’ottobre del 2007 con l’intento di fondere la musica d’autore con il pop e il rock. La band ha alle spalle diversi concerti dal vivo, due Ep e importanti esperienze come quelle fatte a “Sanremo Rock” e al “Bologna Music Festival”.
Per saperne di più e per ascoltare il nuovo disco degli Zeder, appuntamento, quindi, a venerdì 28 gennaio alle 22, nel corso di “RADI@zioni Cult”. E sempre nella città estense, ci piace promuovere, con un pizzico d’orgoglio, un concerto che si terrà il prossimo 4 febbraio, presso il prestigioso circolo ARCI “Renfe”, teatro dei maggiori artisti indipendenti italiani. Ad esibirsi saranno i “nostri” VU-MeTeR (Michele De Luca) e la band de “Il Soldato Timido” di Vincenzo Assante e soci. Da “RADI@zioni” un grosso “in bocca al lupo” ai musicisti brindisini accompagnato da un consiglio: “illuminate l’Emilia con il rock’n’roll e spaccate anche a Ferrara con la vostra creatività!”.
(Marco Greco)
Nell’appuntamento “radi@ttivo” di lunedì 24 gennaio scorso sono stati ospitati per un’intervista e per una breve esibizione in acustico, i Sir Frankie Crisp.
La band (Dario Ancona – basso e voce, Francesco de Totaro – chitarra e voce, Mario Manfreda – chitarra solista e voce, Paolo Provenzano – batteria e voce) è nata tra Brindisi e Lecce, nella primavera del 2005, attorno a un’idea: realizzare una raccolta autoprodotta di canzoni tributo a George Harrison. Diffusa esclusivamente su web, la raccolta, intitolata “A Gardener's Songs”, ha attirato l’interesse del “Cavern City Tours” di Liverpool, comitato che da oltre vent'anni organizza nella città natale dei Beatles la rassegna internazionale “Beatle Week” ad essi dedicata.
I Sir Frankie Crisp sono stati così invitati dal “Cavern City Tours” a partecipare a tutte le edizioni annuali della manifestazione tra il 2006 e il 2009.
A Liverpool si sono esibiti su alcuni fra i più prestigiosi palchi della città omaggiando il loro Beatle preferito. Al primo album tributo sono seguite altre due autoproduzioni, “Ballads of Sir Frankie Crisp” nel 2007 e “Let It Roll” nel 2008. Sempre nel 2008 sono stati ospiti d’onore del “Beatles Day 2008” di Mons, in Belgio. L’anno si è chiuso con un altro concerto in Italia intitolato “Sir Frankie Crisp & Friends” dove la band ha avuto l’onore di essere supportata da diversi musicisti ospiti che hanno reso ancora più magica l’esibizione dedicata ad Harrison. Nel novembre del 2009, l’etichetta indipendente Danirava Records ha pubblicato “Ohnothemagen”, un altro album tributo a George Harrison dei Sir Frankie Crisp, tuttora in vendita nei principali store digitali. Tra gennaio ed aprile del 2010, i Sir Frankie Crisp hanno realizzato “It’s Five O’Clock”, il loro primo mini-album ufficiale composto da canzoni originali ispirate e dedicate all’universo Beatles ed ai loro fans. Tutte le esperienze degli ultimi cinque anni, la gente, i suoni, le luci ed i colori sono stati la principale fonte d’ispirazione per assemblare le sette tracce inedite di questo mini-album in vendita, per adesso, in download nei maggiori store digitali internazionali ma per il quale si prevede, entro breve, una pubblicazione su cd “fisico” ampliata con ben tre nuove tracce aggiuntive.
(Camillo Fasulo)
Ancora uno sguardo alle più belle uscite del 2010 viste attraverso le scelte di “RADI@zioni Cult”
Il primo anno dopo l’ultimo degli anni zero doveva, in qualche modo, essere un passaggio. E lo è stato, per molti versi ed in molti campi.
La musica, quella di culto almeno, non ha fatto purtroppo eccezione; e se lo scorso anno mi sono trovato in imbarazzante difficoltà nel dover scegliere il meglio del meglio dei 12 mesi targati ’09, oggi che mi trovo a scrivere dei 365 giorni del 2010, ho tra le dita e nelle orecchie una gamma ben più ristretta, qualitativamente parlando, di “materiale grezzo” dal quale estrarre il fatidico “metallo pregiato”. Per questo, citerò quelli che per me sono i “must”, cioè i dischi che, assolutamente, sarebbero da non perdere.
Da spararsi nelle vene (creano dipendenza) - Sufjan Stevens: “All delighted people EP” (per quanto mi riguarda disco dell’anno e che sia un EP la dice tutta sul VU-MeTeR/pensiero. Aprendo il suo magico scrigno fatto di suoni folli e psichedelici, si scopre “Djohariah”, canzone dell’anno: immensa); Bonnie Prince Billy & the Cairo Gang: “The wonder show of the world” (non si può non amarlo sin dal primo ascolto); Tune Yards: “Bird Brains” (puro trip-hop. Meno c’è = meglio è); Massimo Volume: “Cattive Abitudini” (sono tornati. Disco italiano dell’anno); Bachi da pietra: “Quarzo” (loro non se sono mai andati, musicalmente parlando); Edda: “In Orbita” (è una cosa così violenta che mi devasta).
Da assumere in dosi controllate (fanno bene, ma non troppo) - Le luci della centrale elettrica: “Per ora noi la chiameremo felicità” (musicalmente fantastico, dai testi all’interpretazione); Joanna Newsom: “Have one on me” (ho iniziato odiando questo disco, troppo lungo forse. Poi Joanna mi hai convinto).
Medicinali contro la noia (tutti i brani sono consigliati come “sveglia”) - Grinderman: “2” (non fatevi ingannare dal titolo, nel disco c’è molta fantasia, sonora soprattutto); Black Keys: “Brother” (alzate il volume, cacciate i vicini).
(VU-MeTeR)
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