Salute » 28/01/2011
L'Ospedale di Ceglie Messapica. Di Maurizio Portaluri
Ceglie Messapica scende in piazza. Una manifestazione di 1000 persone per scongiurare la chiusura dei 77 posti letto in quello che era un ospedale. Una manifestazione di 1000 persone non è poca cosa in una cittadina di 20.000 abitanti.
Ma di cosa stiamo parlando? L'ospedale di Ceglie come entità autonoma da un punto di vista amministrativo non esiste più sin dal piano di riordino del 2002. E' infatti parte del Presidio Francavilla-Ceglie. Nel 2008 aveva 77 posti letto di cui 9 per day-hopital. I ricoveri ordinari sono stati circa 2300 con una complessità della casistica trattata bassa (0.89, si considera complessa una casistica con un punteggio di 1,3), mentre l'utilizzo dei posti letto non supera il 70%, quelli del day hospital il 30%.L'ospedale di Ceglie ha fornito anche 230.000 prestazioni per pazienti ambulatoriali di cui 190.000 di laboratorio.
I cittadini di Ceglie hanno prodotto 5200 ricoveri ospedalieri degli 88.000 di tutti i residenti della provincia nel 2009, ma di questi oltre 1300 erano fuori ASL (205 fuori regione), 1300 in altri ospedali della ASL. L'ospedale di Ceglie sembra aver soddisfatto meno della metà delle esigenze di ricovero della sua popolazione.
Alla collettività l'ospedale di Ceglie è costato poco più di 10 milioni nel 2008. di questi 7 milioni sono serviti per il personale, poco più di 800mila per acquisto di beni, 1,4 milioni per servizi non sanitari da privato (mensa, lavanderia ecc). Non tutte queste risorse restano sul territorio comunale, ma si tratta comunque di una grande azienda, forse la più importante del Comune.
Non so se i promotori della difesa dell'ospedale conoscessero queste cifre. Eppure sono dati pubblici perchè tratti dai bilanci della ASL, peraltro sottoposti al parere dei Sindaci. Sarebbe stato importante partire dai numeri e auspicabilmente dai dati sanitari della popolazione cegliese. Forse oltre a difendere l'ospedale si sarebbe potuto difendere la spesa sanitaria per Ceglie chiedendo di qualificarla e orientarla verso le esigenze della popolazione.
A dieci anni dal piano Fitto il tempo sembra passato inutilmente. I tagli si fanno di corsa e senza fornire alternative ragionate. Eppure c'è stato tutto il tempo per programmare.
Maurizio Portaluri
|