Teatro » 07/02/2011
Targato H @ Multisala Salerno - Oria
• 07-08/02/2011, Multisala Salerno - Oria (Brindisi)
Inizio spettacolo: ore 20,00 (7/2); ore 10.00 (8/2)
Per informazioni 320.6580945
“TARGATO H – CONTRO-MONO-LOGO”
David Anzalone “Zanza” (professione: handicappato; segni particolari: nessuno)
regia e musiche di Alessandro Castriota
“Ma perché un handicappato si mette a fare il
comico? E che ne so io? Perché lo chiedete a
me?”.
“Ci chiamano diversamente abili! Che tu stai
tutta la vita a guardarti e a chiederti: ‘Ma a
che cazzo sarò abile io?’”.
Entrare a teatro se sul palco c’è ZANZA è uscire dai luoghi comuni sull’handicap.
Nato nel
1976 a Senigallia dove risiede, David Anzalone deve la sua formazione artistica a maestri del
calibro di Naira Gonzales, Yvès Lebreton, Leo Bassi.
Ma è grazie alla collaborazione con Alessandro Castriota (anche lui di Senigallia) che compie
il salto di qualità che lo porterà alla conquista di pubblico e critica.
Professione: handicappato; segni particolari: nessuno. Così hanno scritto sulla sua carta di identità.
Allora, “perché un handicappato si mette a fare il comico? E che ne so io? Perché lo chiedete a
me?” esordisce Zanza in “Targato H - Contro-mono-logo”, spettacolo comico da lui
interpretato e scritto con Alessandro Castriota che ne ha curato la regia e composto le
musiche.
È un lavoro ironico fatto da chi l’handicap ce l’ha e lo vive prendendosene gioco. Ribaltando
continuamente il punto di vista, riportando l’handicap per ciò che è, senza giri di parole e
pregiudizi. Per Zanza gli handicappati (e quindi sé stesso) non sono persone normali ed è
importante riconoscere questa diversità.
Perché "la normalità non esiste: ci sono solo moltitudini di diversità" sostiene Anzalone. La “H”
di una tetraparesi spastica dalla nascita che per tanti è una difficoltà insormontabile, è
diventata la forza di Anzalone che in Italia sta spazzando i pregiudizi su handicap e normalità
attraverso teatro, televisione, internet, editoria cartacea. Accanto alle rappresentazioni teatrali di
“Targato H – Contro-mono-logo” in corso dal 2007 infatti, sul sito www.zanza.it o su YouTube si
possono trovare numerosi video irriverenti come le Zanza News, mentre ad ottobre del 2008
David Anzalone ha assestato un nuovo colpo di fioretto ai luoghi comuni. Ha affilato onestà
spiazzante e arguzia feroce e ha pubblicato un irresistibile libro con la Mondadori dal titolo
“Handicappato e carogna”, subito in vetta alle classifiche di vendita.
L’incontro con Zanza, sia a teatro che in televisione, su internet o tra le pagine di un libro, è
un’esperienza dirompente perché fa dell’handicap una insolita materia comica. Racconta gli
equivoci quotidiani su handicap e normalità senza far leva su facili moralismi o astuzie
perbeniste. Anzi, la sua arma è un concentrato di sagacia, di osservazione e riflessione, di
capovolgimenti e inattesi colpi sull’ottusità con cui ci accontentiamo di pensare la “normalità”
e di giudicare le cose palesemente diverse. Basta osservarlo sul palco per abbattere i pregiudizi sulla
disabilità. Abilissimo nel raccontare l’handicap a confronto con gli equivoci quotidiani grazie alla
sua gestualità ma soprattutto al ritmo del testo, l’alternanza di parole e silenzi.
"Quello che rende
un testo comico o meno - sostengono Anzalone e Castriota - sono le pause". La costruzione
drammaturgica è attenta alle pause, quanto alla resa creativa e letteraria di fatti reali con cui
Anzalone si confronta quotidianamente. "Altrimenti ciò che raccontiamo non farebbe ridere, ma
mostrerebbe solo l’ignoranza di certi gesti".
“Targato H” è il frutto di tutto questo.
Quella H è la sua forza, la sua etica, la sua politica, la risata dissacrante e autoironica di fronte al
pregiudizio e alla paura del diverso, l’orizzonte largo di una persona che ha scelto di comunicare
ed esprimersi artisticamente proprio a partire dai limite del sé. Però è anche la sua targa, il
marchio, con cui si perdono tutte le sfumature e quindi anche l’identità personale e non da ultimo la
dignità.
Sul palco, davanti al pubblico, Zanza mostra un carisma drammaturgico e una vitalità linguistica
e gestuale non comune.
Inevitabile allora che dopo il testo teatrale arrivasse anche un libro. Lo spassoso Handicappato
e carogna, edito per la collezione Biblioteca Umoristica Mondadori e scritto a quattro mani con
Alessandro Castriota, che racconta aneddoti personali e quotidiani pregiudizi, con quella
stessa irresistibile ironia e autoironia che si ritrova sul palco. Sia lo spettacolo che il libro
conducono il pubblico in un divertente viaggio alla scoperta delle peripezie di un handicappato
nella quotidianità: a scuola, al cinema, all’oratorio della parrocchia, davanti alla porta di un bagno
pubblico o al bar con l’immancabile cannuccia. Non mancano poi le donne (tra cui la maestra, la
fisioterapista, le suore, Moana Pozzi...), che per Zanza “sono come le olimpiadi: ce n’è una ogni
quattro anni!”.
Per fortuna, ci sono i cellulari! Anche se “solo per mandare un semplice:
“Buonanotte” mi toccava cominciare a scrivere all’alba”.
David Anzalone chiama le cose con il proprio nome e lo strumento che più usa è la comicità che
porta inevitabilmente al ribaltamento schietto e pure raffinato del punto di vista comune. L’effetto
finale è la libera risata.
Sia lo spettacolo che il libro finiscono inesorabilmente per parlare di
grandi temi: nascita, amore, ricerca delle proprie origini, affermazione della propria dignità.
Chi ricorda qual è l’antica origine della parola “handicap”? David Anzalone rinfresca la
memoria ricordando che risale a quando si metteva un peso (chiamato handicap, appunto) al
cavallo migliore per dare una chance agli altri di poter gareggiare con lui. “Allora a questo
punto – commenta sagace - mi sembra opportuno sottolineare il fatto che... se proprio non riuscite
a starmi dietro, cazzi vostri!”.
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