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Approfondimenti: Pillole Anticoncezione. Di Pino De Luca



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Approfondimenti » 16/02/2011

Pillole Anticoncezione. Di Pino De Luca

La caduta rovinosa del piccolo caudillo italico ha, fra le tante, una conseguenza che ogni giorno si rivela più visibile ed evidente. Una sorta di differenza quasi antropologica tra i sostenitori del “tombeur de femme” multimiliardario e coloro i quali lo avversano.
Leggendo i tanti scritti dei berlusconi alla amatriciana sono evidenti almeno tre caratteristiche comuni:
• una dose inesauribile di fanatismo che impedisce loro qualunque ragionamento che prenda in considerazione, magari per contestarli e dimostrarne l'infondatezza, punti di vista differenti dal proprio, cioè da quello del capo;
• una, come dire, paurosa inclinazione a confondere la propria visione distorta con la realtà concreta, accusando la medesima realtà d'esser avversa alla lucidità della propria percezione;
• una gigantesca dose di autostima per altro molto raramente giustificata da meriti che si citano.

Dall'altra parte, per anni, ci sono stati gruppi e gruppetti di iperdubbiosi, di sfigati e dichiarantisi perdenti in quanto il destino cinico e baro tali li avrebbe creati.
Più convinti che fosse utile cercare la strada giusta per addivenire alle conclusioni di una sorta di David Hume de noantri piuttosto che affermare con lucidità e determinazione che quello di Hume è una ipotesi di mondo ma che ne possono esistere moltissime altre, e provare a dimostrare che quello di Hume è pure costellato di errori tali da renderlo improponibile.
Non mi appartiene la logica di chi pensa che la via giudiziaria sia una delle vie della politica. La via giudiziaria è la via che consente ad una comunità di convivere civilmente senza scannarsi a vicenda e tale dovrebbe essere considerata da tutti, in particolare quando è ipergarantista come quella italiana.

Mi preme fare un ragionamento politico e storico, anche nei confronti di amici carissimi che sono pervasi dalla voglia di darsi un ruolo anche nel passato.
Il mio amico Francesco continua, nella sua professione di Socialista, a raccontare che il Partito Socialista sia stato spazzato via per colpa di una Magistratura cattiva che lo ha inquisito. Si duole della bandiera e ne assume la difesa come ogni tifoso dovrebbe fare, un po' come fa Cicchitto con la differenza che Francesco è rimasto nel Centro Sinistra e Cicchitto no, ma anche con un'altra differenza: Cicchitto contava in quel PSI e continua a contare in questo Partito di Berlusconi mentre Francesco non contava una cippa allora e continua a non contare una cippa nemmeno adesso.
La responsabilità della vaporizzazione del PSI la porta una classe dirigente che lo ha distrutto sia nel ceto sociale di riferimento che attraverso la formulazione di una politica che aveva la corruzione nella base programmatica.
Allo stesso modo è stato distrutto il PCI, non per mano dei Magistrati che pure ci hanno provato per decenni senza che qualcuno alzasse una voce. Quanti processi per esponenti del PCI per manifestazioni, scioperi, cortei, quante scomuniche, quante persecuzioni da parte di magistrati di stampo fascista, eppure i garantisti tacevano …
Il PCI è finito perché una classe dirigente ha voluto che finisse.
Se ha fatto bene o male non so dirlo, so solo che senza il PCI molte delle conquiste dei lavoratori sono state messe in discussione a partire da quella della Scala Mobile che proprio Craxi pose in essere. E così anche la Democrazia Cristiana finì e finirono tutti gli altri partiti tra il 1992 e il 1994, tra le inchieste di Milano e di Palermo e le bombe di Cosa Nostra, i cappi agitati dalla Lega e le monetine lanciate dai missini.

In questo crogiolo che bolliva ogni giorno più forte Occhetto decretò la fine del PCI e Berlusconi scese in campo, coperto di debiti e inseguito dalle procure di mezza Italia.
Berlusconi, con la spregiudicatezza di chi non ha più nulla da perdere si alleò con Ex-fascisti e Lega Nord cavalcando l'anti-politica e sbaragliò la “allegra macchina da guerra” messa su da un comandante dimezzato come Occhetto, messo sotto tutela dal duo del camper (Veltroni e D'Alema).
Nella crisi dei partiti, sancita dal primo attacco alla Costituzione portato dalla legge maggioritaria i cui patròn, ahimé, furono Occhetto e Segni, si è intrufolato Berlusconi, l'uomo che deve ai sedicenti ex-comunisti gran parte della sua fortuna …
continua … forse

Pino De Luca


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