Approfondimenti » 20/03/2011
Fermiamo lo scempio della nuova toponomastica
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Irritazione e dissenso. Sono questi gli stati d'animo dei brindisini al cospetto delle nuove targhe per la toponomastica cittadina collocate dall'Amministrazione Comunale di Brindisi.
Non piacciono a nessuno. La cittadinanza non ha proprio digerito le nuove targhe già apposte per le vie del centro di Brindisi (e che, prossimamente, saranno collocate sui muri degli altri quartieri cittadini).
Cognomi che anticipano nomi, materiale discutibile, caratteri piccoli e poco visibili, apposizioni ad altezze differenti o a coprire parzialmente precedenti iscrizioni. A questo si aggiunga la decisione di rifare la numerazione dei civici con risultati che, anche in questo caso, appaiono censurabili.
Il malcontento si è rivelato con interventi, articoli, interrogazioni consigliari (tra tutte quella di Cosimo D'Angelo) e, anche con una dura posizione dell'associazione Italia Nostra. Attraverso una lettera aperta inviata al Sindaco Mennitti ed agli assessori competenti Massimo Ciullo e Cosimo Elmo, il presidente Domenico Saponaro, ha segnalato "la scarsa
qualità e l’inadeguatezza della nuova segnaletica, oltre che l’imprecisione dei lavori di sistemazione della stessa".
Italia Nostra ha chiesto di "sospendere immediatamente l’attività... rimuovendo le targhe sinora collocate e individuando una segnaletica più efficace sul piano comunicativo, oltre che funzionalmente ed esteticamente
consona al decoro cittadino".
Allo stato, però, l'Amministrazione Comunale non ha voluto ascoltare le doglianze dei cittadini.
Il risultato di questa sciagurata attività è sotto gli occhi di tutti e non rende un bel servizio al lustro di una città che aspira a candidarsi a "capitale della cultura.
Brundisium.net propone una galleria fotografica che fissa alcuni questi scempi ed invita i cittadini ad inviare altre immagini che attestano l'inopportunità della scelta operata dal Comune di Brindisi.
Il tutto nel tentativo costruttivo di far comprendere come dalle piccole cose sia possibile fare una grande città
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