Approfondimenti » 05/04/2011
Lettera di Habib a Yasmina. Di Alfieri Carbone
Cara Yasmina
finalmente trovo il tempo per scriverti qualcosa.
Il viaggio è stato tormentato, sai quanta paura ho nell’affrontare le onde del mare, di notte poi.
Nostro padre me ne ha fatto sempre una colpa, non mi riteneva un vero uomo per il fatto di non essere diventato pescatore come lui, come suo padre e come suo nonno. Per questo motivo mi ha mandato alla scuola, facendomi sentire un diverso per il sol fatto di non riuscire a contribuire alle spese della famiglia.
Strano destino, ho studiato, imparato e conosciuto a causa del mare ed ora mi ritrovo su questa barca, proprio perché ho capito, grazie ai libri, quanto sia importante sentirsi liberi.
A bordo eravamo in trentadue e attorno a noi solo il nero dell’acqua e un silenzio angosciante.
Per fortuna a tenermi compagnia sin dalla partenza da Zarzis c’è stato un gabbiano. Ha di molto sollevato il mio spirito, credimi. Mi piaceva pensare che fosse un buon auspicio e che ci stesse incoraggiando e dicendo “ Fate bene a fuggire e cercare un mondo migliore, ne avete il diritto!”
Ho persino dormito, poco pochissimo… giusto il tempo per sognare di essere con voi, con mamma e con Saloua.
Papà non c’è più, ma lo immaginavo che volava sopra di noi e che proteggeva il nostro viaggio, forse era lui il gabbiano. Chissà se sarebbe orgoglioso del suo unico figlio maschio (in vita ripeteva che ero l’unica figlia), ho sempre avuto voglia di dimostrargli il mio coraggio. Non me ne ha dato mai la possibilità. Troppo studio, poco lavoro. E poi quel continuo ripetermi che ero un ingenuo, che non credevo alla malignità della gente. Per lui” l’umanita’ intera agiva solo ed esclusivamente per interesse. – “Ricordati figlio che se qualcuno si mostra benevolo nei tuoi riguardi è solo per un suo tornaconto o perché è costretto ad esserlo. Non credere mai nell’amicizia disinteressata.!”
Come ti sbagliavi papa’… Sin dal nostro arrivo a Lampedusa la gente ci ha accolto con urla e strepiti… Erano felici come se fossimo delle popstar. Scene del genere non si vedevano dai tempi dei Beatles, ci mancava poco che ci chiedessero l’autografo. Ci hanno tolto i lacci delle scarpe, sicuramente ci daranno dei mocassini. E via anche le cinture, in effetti luride e vecchie. C’è chi dice che a momenti arriverà un camion di Prada o di Versace per sostituirle. Ci sentiamo tutti più importanti.
Sai, l’altro giorno è arrivato anche il Primo Ministro Italiano, Berlusconi. E’ una persona squisita. Pensa che per esserci più vicini ha deciso di comprare una villa sul posto. Chissà quanti dinari avrà speso. Mi hanno anche detto che per compiere appieno la sua missione politica, trascura delle cose personali e che la parte politica avversa vorrebbe distoglierlo dalle sue mansioni portandolo a comparire davanti ai giudici, come se fosse un delinquente comune.
Ricordi quando questa estate sognavamo di venire in campeggio in Italia? Be, sorella, il sogno si sta per avverare…A breve prenderemo una nave da crociera che ci porterà nel Salento, proprio dove desideravamo andare. Stanno attrezzando un campo grandissimo pieno di tende, chissà come ci divertiremo e peccato che tu non possa essere con noi.
Dopo dovremo solo decidere la destinazione che più ci aggrada. Io penso di andare in Francia, so che ci stanno aspettando a braccia aperte e qualcuno di noi dovrà pur andarci per non deluderli.
Ora ti saluto perché dobbiamo presentarci all’imbarco, destinazione Taranto e poi a Manduria.
Salutami la mamma e Saloua.
P.S. Viene con noi anche il gabbiano di cui ti ho parlato all’inizio, però lui va ad Oria in un posto che si chiama zoo, non so che vuol dire ma sicuramente starà benissimo!
Habib
Alfieri Carbone
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