Arte » 01/05/2011
Pino Nardelli . a capo @ Bastioni San Giacomo - Brindisi
Associazione “ Eterogenea “ in collaborazione con la Galleria “Le Ali di Mirna” di Mesagne
“PINO NARDELLI . E A CAPO”
Bastioni San Giacomo – Brindisi
Dal 1 al 21 Maggio
Domenica 1 Maggio si inaugura presso i nuovi spazi espositivi del Bastione San Giacomo di Brindisi, la mostra di Pino Nardelli, presente nella vita artistica nazionale da 30 anni, 1981 – 2011.
Lo spazio dell’opera di Pino Nardelli è un universo evanescente e allo stesso tempo potente, a tratti diafano a tratti infuocato, da cui erutta un magma
suggestivo che porta con sé oggetto e soggetto.
Viluppi di colore a volte opachi e sfumati, a volte brillanti e sgargianti ma che in ogni caso reggono un sapiente equilibrio nei toni e nelle tinte pulite.
La sua pittura tocca, provoca, smembra la superficie accesa del mondo senza
invaderla. Ne condivide l’euforia, l’incanto per la metamorfosi continua.
Scene, colori, figure, suoni, personaggi, architetture. Dove gli altri scorgono
masse, volumi, pesi, egli esalta invece superfici fuggevoli, sagome irregolari,
lame chiarissime, stravaganze volatili.
Ogni quadro è un' esperienza personale e silenziosa, strillata o sussurrata sulla
tela, sulla tavola, sulla carta, su supporti le cui proprietà divengono simili a una
pellicola duttile, impressionabile dove si coglie il vortice energetico e vitale del
mondo, dove la luce genera il colore come quando si osserva un cristallo in
controsole.
Fondo e supporto costituiscono l’inizio di un dialogo con una forma sempre in
bilico tra imprevisto ed intenzione. Il suo atto creativo è quasi una impeto. Il suo gesto, più che trattenere, indica, più che squarciare, lega. Con sorprendente energia Pino Nardelli cattura e risveglia la realtà come per un’improvvisa illuminazione, una istantanea correlazione tra la natura, fuori di sé e ciò che di essa si risolve dentro di sé.
La sua caratteristica più evidente è l’ immediatezza unita ad una consumata
abilità nella resa cromatica, acquisita attraverso una inesausta esperienza, e
caparbie applicazioni. Il suo spirito poliedrico, gli consente di passare, senza
alcuna difficoltà e con efficaci esiti, dal disegno alla decorazione, alla pittura,
alla scenografia.
Ha improntato la sua esperienza artistica sul perfezionamento
delle tecniche pittoriche e sull’analisi della realtà cogliendola nell’ essenza delle
atmosfere che la rendono mutevole, trasformandola in un dinamico andamento
che caratterizza l’intera sua composizione pittorica, dove si scopre la materia
nella sua natura e dove la luce si scompone in colori puri.
Colori dalla corposa consistenza, spatolati o stesi a mano con tocchi veloci che
acquisiscono una propria forma, un proprio volume. Tele dipinte con tecnica
gestuale innervate da vibrazioni di linee, piani e contorni sfasati, scomposti.
Ma fra le stratificazioni di materia e la contrapposizione tra i piani sovrapposti non c’è mai la violenza del distacco, tutto resta come legato alla sua origine, alla luce che lo ha lasciato emergere. Ampie, discontinue, ma sempre equilibratamente architettate, trame figurative si scompaginano nello spazio con rossi, blu e
gialli infranti da falle di luce magmatica, in cui emerge il soggetto che riflette la
visione che l’artista ha della realtà.
Quando scorci urbani, senza tempo, frammenti di universi condivisi da
individui in cui ogni spettatore potrebbe riconoscersi, attore, protagonista
di un’ istantanea della nostra società vista dal di dentro, con i suoi segni esteriori, simboli dell'attuale consumismo, del caos e della modernità. Oppure,
attraverso la sua pura visione del mondo, quando dipinge il bisogno umano di
trovare conforto nell’avvolgente aria tersa dell’aurora o nel giallo oro dei campi
di grano maturo o nelle infiammate cromie che riconducono l’uomo al caos
primordiale facendolo sentire parte del Tutto.
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