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Musica: Diario di bordo. Pagina n. 79



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Musica » 29/04/2011

Diario di bordo. Pagina n. 79

Venerdì 22 aprile scorso negli studi di “Ciccio Riccio”, durante la trasmissione “RADI@zioni CULT”, si è celebrata “La notte dei talenti” dedicata alla scena musicale indipendente brindisina. Nel corso dell’appuntamento “radi@ttivo” è stato presentato il nuovo album “La balena nel Tamigi” di Valentina Gravili. Un album tutto brindisino nella forma e nella sostanza che è stato registrato negli studi “Birdy Shop”. Un bel disco che è stato apprezzato e recensito a pieni voti sulle principali riviste musicali specializzate. “La balena nel Tamigi” è scaricabile legalmente dal sito www.valentinagravili.com e si può acquistare durante i concerti dell’autrice brindisina. Riportiamo di seguito una parte dell’intervista rilasciata da Valentina Gravili durante la presentazione del nuovo album nel corso di “RADI@zioni CULT” su “Ciccio Riccio”.
Il tuo è un disco che aspettavamo da tempo. Nonostante le varie collaborazioni che hai avuto in questi anni, abbiamo dovuto pazientare non poco per ascoltare un nuovo lavoro discografico. Da cosa è dipeso?
È tutto dipeso da problemi burocratici e non artistici. Poi ho deciso di fare tutto da sola pubblicando un disco del tutto indipendente dove ho curato sia l’aspetto artistico che quello manageriale. Decisione che fino a questo momento si sta rivelando la scelta giusta per le belle e grandi soddisfazioni che si stanno ottenendo.
Nel nuovo album compaion delle collaborazioni importanti: la produzione artistica di Amerigo Verardi di cui si sente la mano, Massimo Baldassarre e Silvio Trisciuzzi. Come dire, sei andata sul sicuro…
Mi sono affidata a musicisti brindisini d’eccezione, con cui aveva già lavorato sul primo disco, trovandomi bene. Sicuramente non potevo fare scelte migliori. È stata una forma di summit di talenti brindisini. Oltre ai musicisti citati, ci sono anche il chitarrista Giovanni De Leonardis e la collaborazione di Vincenzo Assante come autore nel brano “Avvenne ad un tratto” scritto a quattro mani.
“La balena nel Tamigi” oltre ad essere un titolo alquanto surreale, è anche una vicenda vera di qualche anno fa che vide un cetaceo smarrirsi nel fiume…
Nel 2006 ci fu realmente una balena che perse la strada per il mare e si trovò tra le rive strette e nelle acque un po’ putride del Tamigi. In questa vicenda ho rivisto la metafora dei nostri giorni e dei tempi in cui viviamo. Oggi ci sentiamo un po’ tutti smarriti e senza punti di riferimento importanti come il lavoro, la scuola e una classe dirigente politica credibile.
L’iniziativa delle “Balene nelle fontane italiane” ha coinvolto diverse città italiane. Di cosa si tratta?
Prima della pubblicazione del disco, alcuni ragazzi, leggendo il nome dell’album, si sono rivisti in quest’idea, proponendo di creare il movimento de “La balena nel Tamigi”. Questo gruppo ha una pagina su “Facebook” e dà la possibilità a chi è insoddisfatto di sfogarsi in rete. Nella realtà, questo movimento partecipa anche a delle manifestazioni come quella organizzata dalle donne “Se non ora, quando?”. Tra le iniziative c’è anche quella provocatoria di portare delle balene gonfiabili nelle fontane italiane, come quelle portate nella Fontana di Trevi a Roma e in altre importanti fontane italiane. Molto presto queste balene saranno presenti anche in alcune fontane delle città pugliesi.
Nel tuo primo album “Alle ragazze nulla accade a caso” pubblicato nel 2001, c’è un brano bellissimo per voce e archi in cui suona Pierluigi Pesimena, un nostro grande amico e bravissimo musicista scomparso qualche anno fa. Qual è il tuo personale ricordo?
Il brano era “Velo”, una canzone nata per voce e chitarra. Pierluigi lo ha trasformato mettendoci gli archi, la creatività e la magia. Pierluigi ci ha messo anche la sensibilità, valore che lo ha sempre contraddistinto anche nella vita e nei rapporti con le persone.

Marco Greco

Tra le più recenti e valide uscite discografiche ci piacerebbe segnalarvi:

VERDENA “Wow” (Black Out/Universal) -
Quello che riesce particolarmente bene ai Verdena è la capacità di elaborare e rendere propri (e italiani) alcuni atteggiamenti della musica pop internazionale d’avanguardia.
“Wow” è stato completamente scritto e (quasi del tutto) suonato da Alberto, Luca e Roberta, affiancati da collaboratori esterni solo per quanto riguarda gli strumenti più “classici”; per il resto i tre si cimentano con tastiere, sintetizzatori, macchine varie e pure una bella fisarmonica.
“Wow” è un viaggio bellissimo, che una volta concluso si vorrebbe ricominciare subito, come da bambini sull’ottovolante.
L’unico commento che viene in mente a fine ascolto è, appunto, Wow!

THE DECEMBERISTS “The King Is Dead” (Rough Trade)
- Dopo le interessanti e convincenti esplorazioni nel progressive/experimental rock, molto “english style”, con "The Hazards Of Love" (2009), i Decemberists, si rituffano tra le ombre delle foreste pluviali del Nord-Ovest statunitense. “The King Is Dead” lascerà probabilmente perplessa una grossa fetta dei fans della prima ora, come è fisiologico che accada nel percorso artistico di una band abbastanza influente, ma resta un lavoro vivace e intelligente, curioso e autoironico.
La band è capace, come sempre e come poche altre oggi, di sorprendere, di sovvertire i pronostici e di rimescolare le carte. Scommettiamo che la prossima volta cambierà di nuovo direzione?

CHAPEL CLUB “Palace” (Loog/Universal)
- I Chapel Club giungono alla pubblicazione di “Palace”, il loro primo album, dopo un anno in cui abbiamo visto il loro nome rimbalzare spesso tra i titoli delle piú celebri riviste musicali d’oltremanica, nonché tra le schermate di webzine e blog piú o meno autorevoli. “Palace” si muove sulla scia dell’ondata di revival post-punk/dark-wave, che ha portato alla nascita negli ultimi anni di tanti piccoli cloni di Echo & The Bunnymen, Joy Division, Bauhaus e via dicendo.
Cosa rende allora questo esordio tanto speciale, degno di essere giudicato probabilmente la prima grande uscita del 2011? Molto semplice, la qualità delle canzoni.

TWILIGHT SINGERS “Dynamite Steps” (Sub Pop)
- Dopo il successo di due anni fa avuto con l’album “Saturnalia” del progetto Gutter Twins con il fratello di sangue Mark Lanegan, Greg Dulli ritorna con “Dynamite Steps” un po’ sulla strada già percorsa dal precedente lavoro a nome Twilight Singers – quel “Powder Burns” del 2006 – esplorando quella sottile linea tra la vita e la morte, quel rapido momento in cui l’esistenza ti passa davanti agli occhi, dilatato e messo a fuoco nel il corso delle 11 tracce che lo compongono.

Camillo Fasulo


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