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Personaggi: Chi non conosceva Franco Mingolla? Di Vito Iaia



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Personaggi » 15/05/2011

Chi non conosceva Franco Mingolla? Di Vito Iaia

Nella tarda serata di sabato 14 maggio, in Brindisi, è venuto a mancare, stroncato da un male incurabile, Franco Mingolla, titolare dello storico Armi Sport di Corso Umberto I, attività cessata da qualche anno.
Vito Iaia ha voluto brevemente ricordarlo, poiché con la sua attività ha contribuito a tenere alto il prestigio della nostra Città negli ultimi 40 anni.

Chi non conosceva Franco Mingolla?
Chiedilo a chi ha superato gli “anta” e ti risponderà, con un pizzico di orgoglio, di aver acquistato almeno un articolo sportivo, tra gli innumerevoli disponibili nello storico negozio di Corso Umberto I.
Francesco Mingolla, “Franco” per tutti, è stato una colonna portante di Brindisi negli ultimi 40 anni della sua storia. Ben molto prima che venissimo accecati dalla corsa al centro commerciale, Franco, con l’inseparabile Netta, aveva tirato su dal nulla un’attività commerciale dalla solidità incomparabile, passando indenne, seppur accusandone i colpi, tra le diverse ere che hanno influenzato Brindisi dalla metà degli anni ’70 fino all’inizio del nuovo millennio. Profondo ed appassionato conoscitore di armi, sportivo ed amante di svariate discipline, si era inventato dal nulla il suo “Armi Sport”, negozietto nato inizialmente come armeria e divenuto poi, grazie alle sue doti di commerciante ed a quelle imprenditoriali valorizzate dalla signora Netta, un punto di riferimento, spaziando a 360 gradi per accontentare praticamente tutti, da chi intendesse praticare caccia, pesca sportiva o atletica leggera, oppure a chi intendesse sfoggiare i capi di abbigliamento delle più rinomate aziende anche solo per lo struscio al corso...
Innumerevoli le discipline in cui Franco si è cimentato, o che non si sia precluso di sperimentare, curioso del mondo, talvolta spericolato ed azzardato funambolo sportivo!

Chi non conosceva Franco Mingolla?
Chiedilo a chi lo ha amato e noterai un luccichio inequivocabile in fondo agli occhi: Franco è stato un fratello maggiore per tantissime persone, aveva una capacità straordinaria nell’allacciare rapporti di amicizia coi personaggi più disparati, differenti per etica ed estrazione sociale, riusciva, con quella mimica inossidabile ed irripetibile che, senza volerlo, costituiva il suo punto di forza, a piacere a tutti indistintamente, magari anche dopo averci discusso furibondo. Tornavano tutti da lui, anche se, col caratteraccio che si ritrovava, li aveva appena mandati a remare, e lo trovavano lì, pronto ad offrire un caffè, a regalare una pacca sulla spalla, ad invitarli a cena.
E quante cene e pranzi ha offerto Franco: ci fu un periodo in cui casa sua costituiva un crocevia internazionale, ero bambino ma me lo ricordo bene le innumerevoli frequentazioni con buona pace di Netta che, per l’esperienza maturata tra i fornelli, avrebbe potuto mettere su una proficua attività nel settore ristorativo! E in quelle occasioni quante risate.
Il suo modo di raccontare un qualsiasi aneddoto, un episodio apparentemente insignificante, raccontato da lui assumeva immancabilmente dei risvolti tragicomici da morir dal ridere: iniziava a raccontare, con un gesticolio che ne metteva in risalto la verve comica, aiutato dalla stazza considerevole di omone buono, stupendosi lui stesso di quanto aveva preso a dire, e quando si infervorava la voce, per la concitazione, arrivava a strozzarglisi in gola, immancabilmente gli partiva un “mi spiego? M’aggiu spiegato?!’” che, nelle sue intenzioni doveva sancire la sacralità di quanto aveva appena asserito, facendolo assurgere a verità assoluta.

Ti ricorderemo per sempre così, mitico Franco, cercando di colmare con questi ricordi, l’immenso vuoto che, tutto sommato troppo presto, hai deciso di lasciarci, ma sono certo che da sabato sera stai già discutendo con gli angeli, che si guardano bene dal contraddirti.

Addio Franco.

Vito Iaia


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