Approfondimenti » 26/05/2011
Rigassificatore e Lobbies. Di Pino De Luca
Ho letto stamane che a Brindisi ci sarebbe una “lobby” contro il rigassificatore. Ho scoperto quindi di essere un “lobbista” e anche uno pseudo ambientalista. Leggendo l'articolo dell'ottima Donnicola ho scoperto l'arcano: la Lobby del rigassificatore finalmente ha preso corpo corroborata da un convegno nel quale ottimi scienziati hanno raccontato a gruppi di baluba le meraviglie della scienza: dalla cattura della CO2 all'utilizzo del ciclo del freddo. Il baluba che sente il mare nella conchiglia pensa subito al miracolo e a come potrà stupire i suoi amici di tribù guadagnandone prestigio e considerazione.
I fatti sono leggermente diversi da come vengono rappresentati e fa male, davvero male, che degli importanti sindacalisti, financo l'eterno Angeletti segretario generale della UIL da tempo immemore, riescano a continuare a dire montagne di inesattezze pur di compiacere un Governo con il quale si sono legati mani e piedi per ragioni francamente incomprensibili.
Ma davvero il rigassificatore si porta appresso conseguenze di occupazione e di sviluppo? Ma davvero la devastazione di Capobianco e delle correnti marine nel porto interno sono una soluzione ai problemi di Brindisi? Ma davvero c'è qualcuno che crede che il Gas della LNG servirà ad alimentare la rete e ad abbassare i costi dell'energia? Ma guardate che questo film lo abbiamo già visto con la chimica, con il carbone e financo con l'eolico e il fotovoltaico.
Volevo dare una notizia alla Lobby del rigassificatore: non ci crederete ma allo Slow Fish di Genova quest'anno ci saranno i prodotti del mare di Puglia e, fra questi, anche le cozze brindisine che la testardaggine di alcuni personaggi straordinari e madre natura hanno permesso di conservare e rimettere a produzione. Solo sessant'anni fa mille famiglie brindisine vivevano dell'allevamento dei mitili nel porto interno, uno sviluppo in tal senso oggi è ancora possibile e non parlo di mille famiglie, ma solo di cinquecento. Il rigassificatore, come spiega benissimo una persona che vive il mare e ne conosce ogni segreto di quel porto, e ne possiede carte nautiche di ogni fattura , vere e non ad usum progetto come spesso si usa fare, che le sa leggere in superficie e in profondità, il rigassificatore ucciderebbe per sempre una zona di ripopolazione naturale che la diga di foranea ha determinato, con un danno ambientale ed economico gigantesco.
Sul confinamento sotterraneo di anidride carbonica e ciclo del freddo mi permetto di soprassedere, sono cose interessantissime dal punto di vista scientifico ma quando mi faranno vedere come funziona il confinamento della CO2 in quantità relative a “milioni di tonnellate” o quando mi faranno vedere il progetto delle pipelining sulle quali appoggerebbe questa straordinaria opportunità, i suoi costi di fruizione e il piano economico poi ne riparliamo.
Per il resto, nulla avendo contro i rigassificatori e nemmeno contro le pale eoliche, i pannelli fotovoltaici e financo le centrali nucleari, la mie domande che da molti anni a questa parte ho ululato alla luna le ribadisco. Il rigassificatore a Brindisi a che serve e a chi serve?
La prima domanda temo è destinata a restare inevasa. Mentre la seconda ha, finalmente, ottenuto risposta.
Pino de luca
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