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Isola di G. Sciarra: L'ambientalista secondo Ciullo ed il Palaventi. Di Giorgio Sciarra



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Isola di G. Sciarra » 05/07/2011

L'ambientalista secondo Ciullo ed il Palaventi. Di Giorgio Sciarra

• L’assessore Massimo Ciullo intervistato dal patron di Puglia TV, Mario Scotto, ha criticato senza mezzi termini il Presidente della provincia Massimo Ferrarese in merito alle iniziative della sua amministrazione sul fotovoltaico. Poi nel commentare l’esito del referendum sul nucleare e il conseguente impegno sulle energie rinnovabili ha sentenziato che nel solare si farà poca strada soprattutto per l’atteggiamento di “certi ambientalisti” che dicono no a tutto.
Sospendo per un attimo la sbrigativa chiosa con cui l’assessore liquida gli ambientalisti perché vorrei riportare una notizia, riguardo al solare, pubblicata sul Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella e ripresa dalla trasmissione Hotel Patria condotta da Mario Calabrese.
Il fatto che sintetizzo (ma chi volesse leggere per intero l’articolo di Stella può cliccare qui) è questo: in Val Sabbia, nel bresciano, 41 comuni amministrati da giunte di centro-destra e centro sinistra, già consorziati per ottimizzare i servizi comuni decidono all’unanimità di costruire una centrale fotovoltaica.
Approvato il progetto individuano l'area giusta in una valletta isolata nel comune di Paitone, per vederla ci devi andare di proposito, che deve, oltretutto, essere risanata per la presenza di tredici capannoni in disuso con i tetti di amianto: 350 mila chili di materiale contaminato.
I tempi sono ristretti, pochi mesi per buttare via tutto, ripulire, risanare e costruire la più grande centrale solare pubblica d’Europa e poter accedere ai finanziamenti pubblici che scadono il 31 dicembre 2010.
Senza portala per lunghe, lavorano senza sosta (evidentemente sono stati anche fortunati, o bravi, ad individuare una ditta seria) e con qualsiasi condizione climatica.
Ce la fanno sul filo di lana, riescono a costruire la centrale fotovoltaica, 38.438 metri quadri, cercando di aver il minor danno paesaggistico possibile: «seguendo il più possibile la conformazione del terreno, tra gli alberi, in modo da avere il minor impatto possibile dal punto di vista visivo. E posati con un’inclinazione di 10 gradi rinunciando a quella ideale (oltre i 30) purché dessero meno nell'occhio. Certo, ci rimettiamo il 5 o 6% di resa. In compenso non è orrendo come certi impianti che si vedono in giro. A guardarlo da lontano sembra un lago ... » afferma con orgoglio l’architetto Antonio Rubagotti, autore del progetto.
Risultato: 7,8 milioni di kilowatt all'anno che consentono un ricavato di circa 5 milioni di euro (1,8 per il mutuo acceso con la banca, 1,2 per la gestione e l'assicurazione e 2 di ritorno ai comuni che per questo non pagano più nulla per tutta la fornitura di energia pubblica). Un vero affare per una comunità di 160.000 abitanti!
Nessuno si è sognato di contestare questa scelta, neppure quei “certi ambientalisti”, come li apostrofa l’assessore Ciullo, per il semplice motivo che l’unico scopo che ha mosso il tutto era fare gli interessi della collettività.
Ed ora torniamo alla semplicistica etichettatura data agli ambientalisti, o a chi contesta certi investimenti, dal nostro caro assessore a cui chiedo di citare un caso, anche uno solo, avvenuto a Brindisi per il quale un qualsiasi progetto sia stato presentato con questo intento e non, invece, mossi dalla più becera speculazione che ha prodotto risultati catastrofici nelle nostre campagne con danni irreversibili per la produzione agricola e senza che ciò abbia contribuito a diminuire di un solo grammo il combustibile fossile per eccellenza, il carbone.
E non vuoi, caro assessore, che a questa mentalità ci si opponga? Non fosse altro che per legittima difesa.

• Ieri, 4 luglio, ho assistito per un paio d’ore ai lavori del Consiglio comunale.
Si discuteva di una variazione di bilancio, non di poco conto ma di qualche centinaia di migliaia di euro, a favore dei servizi sociali.
Alcune domande sorgono spontanee. Innanzitutto quali situazioni improvvise e di notevole portata hanno indotto a proporre una variazione così rilevante? Si tratta di fatti non immaginabili o di una previsione a suo tempo approssimativa? E siccome la coperta è quella che è, per coprire una parte se ne scopre un'altra. Le somme altrettanto significative vengono stornate da capitoli non meno importanti, ciò significa che nel prevedere queste ultime spese si è stati di manica larga. Si sarà sbagliato anche questa volta ma per eccesso?
Il settore dei servizi sociali è cosa assai delicata dal momento che tocca i bisogni della parte più debole della cittadinanza e su queste cose non si può scherzare. Oggi come oggi, con una forte crisi che investe gran parte della Nazione e che impone sacrifici non da niente sempre agli stessi, la priorità è salvaguardare le fasce più deboli ed esposte ai rigori della crisi e delle manovre per porvi rimedio. Si chiede di mettere mano al portafogli ma non si vede traccia di presupposti per una ripresa economica.
E a proposito di priorità, la discussione di quello che si annuncia come l’ennesimo tormentone cittadino, il Palaeventi, è stata rimandata alla prossima seduta consiliare del 12 luglio prossimo.
Il pala, di non si bene quali eventi, fu annunciato prevedendo una spesa di 10 milioni di euro, oggi si parla di 14 con un aumento secco del 40% e non è assolutamente detto che non arrivi a cifre più elevate.
Non è igienico, con tali premesse, chiedere quali potrebbero essere le previsioni di spesa di gestione della mega opera. È immaginabile che si costruisca qualcosa sulla scorta di un’attività consolidata che richieda, per un ulteriore miglioramento, una struttura adeguata al successo ottenuto.
Non sembra che in città siano stati organizzati eventi particolari, né tantomeno siamo stati oggetto dell’attenzione della Regione Puglia che ha portato a Bari, all’interno del Medimex, il Festival di musiche del Mediterraneo, lo storico Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) e a Lecce, dal 14 al 17 luglio prossimo l’Italia Wave Love Festival che quest’anno, col cambio di location, festeggia il 25esimo compleanno. E dire che Brindisi una location niente male potrebbe già offrirla: l’area di Santa Apollinare.
Quindi questo cosiddetto palaeventi a che o a chi serve? Si possono investire milioni di euro in una struttura che non sposterà di una virgola le prospettive economiche della città se non per arricchire le voci in uscita?
L’Amministrazione comunale ha meritoriamente avanzato la richiesta di poter entrare in possesso di numerosi beni demaniali di sicura importanza monumentale oltre che storica e strategici per un possibile sviluppo economico. Ma perché ciò avvenga questi beni hanno bisogno di importanti investimenti e di questi tempi le risorse economiche sono tutt’altro che illimitate, perciò bisogna scegliere cosa fare, avere delle priorità, e sicuramente in questo quadro quello del Palaeventi non sembra avere nessuna di queste caratteristiche.

Giorgio Sciarra


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