Approfondimenti » 21/07/2011
La Casta. Di Pino De Luca
Ecco, vorrei ragionare un momento sulle vicende che attraversano il mondo politico di quello che fu il paese di Bengodi. Una caricatura di piccolo impero ideologico, inventato e propagandato dalla macchina persuasiva del Cavaliere piduista, supportato da banditori di menzogna capaci di mentire senza pudore alcuno, fino a negare l'evidenza, sostenuto dalla maggioranza degli italiani che, per l'appunto in maggioranza, sono propensi al sotterfugio, alla furbizia e alla piccola astuzia cialtronesca, è arrivato alla frutta, anzi oltre la frutta.
Tiene ancora per incapacità di sostituzione, aggrappato ai brandelli di una nave che si è sfasciata sulle scogliere della realtà e sostenuto dalla maggioranza degli italiani infidi, infami e codardi.
Che tristezza dover osservare che il Senatore Alberto Tedesco, perseguito da un mandato di cattura da parte della Procura di Bari è un gigante della politica. Sono mesi che chiede di ottenere la possibilità di essere arrestato, si è dimesso dal gruppo di appartenenza, ha sfidato tutto e tutti e un Senato imbelle, attento ai giochi di palazzo, che insegue le sue piccole congiure non è nemmeno riuscito ad accontentarlo. Pagliacci.
Ma era prevedibile. Immaginate di avere per un momento un barlume di memoria: solo due anni fa la crisi non esisteva, era una invenzione della “sinistra”, la povertà pura propaganda. Due anni dopo siamo di fronte al baratro, il Presidente Napolitano, baluardo della coesione nazionale, prudentissimo perché conosce la follia delle italiche genti, chiama alla pugna un mondo politico che deve varare una manovra di lacrime e sangue per tutti gli italiani, lo fa in una settimana impiegata esclusivamente per ritagliare uno scudo protettivo ai propri privilegi che son l'unica spesa che si salva in questa necessità di ridurre i costi e aumentare le entrate.
E alcuni pseudo-politici e pseudo-giornalisti lanciano proposte al limite della provocazione, vestono l'elmetto anti-casta per continuare a prendere in giro gli allocchi che battono loro le mani. Fanno proposte improponibili sapendo che non possono essere mai realizzate o concluse in una o due generazioni e intanto ingrassano come maiali.
Non è difficile, se volessero i parlamentari, dare un segnale di esser degni rappresentanti del popolo e non sanguisughe dello stesso: quindicimilaeuro al mese sono sufficienti per fare il parlamentare? Ventimila? Trentamila? Stabilite una cifra, comunicatela ai cittadini e in essa ci sia tutto. Benefit, assicurazioni, barbieri e buoni pasto siano abolite, andate in pensione come tutti i lavoratori, a 65 anni se avete quarant'anni di contributi. E che la vostra sia pensione contributiva come la nostra.
Non è difficile, Presidente Fini, fare questa proposta e fargliela fare anche al Presidente Schifani. E ai Presidenti di Regione e dei Consigli Regionali la medesima proposta e così via a scendere. Chi si impegna in politica ha diritto a vivere tranquillamente e dignitosamente ma diventare sanguisuga dei suoi elettori lo trovo davvero mortificante per chi paga e per chi riscuote.
So bene che queste son parole al vento, inutili, ho conosciuto tanti che hanno fatto della politica un mestiere, un luogo di arricchimento personale e del proprio clan, si annidano ovunque, a destra, a sinistra al centro. Ma ho anche conosciuto persone piene di buona volontà e oneste, che, certamente, non hanno disdegnato prebende e privilegi (sarebbe sufficiente rinunciarci amici e compagni, in silenzio) ma che li hanno riscossi con pudore e un po' di senso colpa (poco per la verità). Son certo che queste parole saranno apprezzate da alcuni politici, che forse li colpiranno nell'intimo, ma sono altrettanto certo che scuoteranno il capo, pensando ad un “povero comunista sfigato”e continueranno a rodere la ricchezza collettiva per continuare ad ingrassare le proprie tasche.
Poveretti, politici penosi verso i quali non serve nemmanco invocare la rivoluzione. Spero che gli italiani per bene, quelli che pagano da sempre e che continueranno a pagare, investano quel poco che hanno in una vuvuzelas e quando passa uno di questi poveracci con autista, scorta e auto blu che si fa chiamare onorevole, sottosegretario o ministro, lo prendano a sonore pernacchie. Seppelliamoli questi morti viventi dalla testa priva di idee e le tasche piene di soldi, seppelliamoli con una valanga di risate.
P.S. Caro Presidente Napolitano, ha fatto bene a redarguire i magistrati, ha fatto benissimo. Spero che qualche volta si ricordi che anche Papa era un magistrato come tanti altri che fanno i parlamentari in entrambi gli schieramenti. O i magistrati vanno redarguiti solo se infastidiscono il potere?.
Pino De Luca
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