Approfondimenti » 24/07/2011

Rigassificatore ed ellenismo. Di Pino De Luca

Son mesi che non metto più lingua sulla questione energetica a Brindisi, vi sono tante voci, alcune squillanti altre che sussurrano, alcune che si esprimono con chiarezza ed altre secondo convenienza.
Mi ripeto e lo farò finché posso: amo Brindisi per ragioni che non so spiegare, puro sentimento che sfugge alla ragione. Non ho molti motivi per amarla, ma la amo e non posso farci nulla. E quando ciò che si ama viene ferito, offeso, vilipeso non possiamo non sentire il dovere di far sentire il nostro urlo di rabbia, per quanto ululato alla luna.
Di nuovo, come ogni estate, risorge la questione rigassificatore. Ogni volta un nuovo attore che non sa nulla, ma che investito di questa o quella divisa per ragioni spesso più legate alla politica che ad altro, ritiene di recitare una parte e assumere la propria fetta di notorietà.
E come ogni attore investito di un ruolo ci sono i fans che, qualunque sia l'espressione del loro beniamino, si convincono di colpo che le parole sono sante e le verità incontrovertibile.
Questa volta è capitato al nuovo nominato all'Autorità Portuale, stavolta non solo siamo andati fuori Brindisi ma addirittura in Grecia, tanto nota come antica fucina di sapienza quanto difficilmente da porre all'indice come esempio di buona amministrazione nell'ultimo decennio.
Orbene il nuovo Presidente Hercules Haralambides ha precisato di avere una opinione sul rigassificatore, addirittura scientifica. È certamente diritto di ciascuno avere opinioni ma sarebbe opportuno che prima di dichiararle scientifiche ci si pensasse sopra almeno un paio di volte soprattutto quando si è cittadini dell'Ellade, patria di colui che “l'unica cosa che era certo di sapere era la sua ignoranza.”
Ora, essendo in vacanza, potrei tranquillamente infischiarmene delle parole dette dal Signor Hercules, impacchettarle e riunirle insieme alle altre inutili parole che in questi anni si son versate sulla vicenda, ben sapendo che la partita del rigassificatore si gioca su altri tavoli e in altri luoghi: le tane in cui si riuniscono le consorterie affaristiche di chi vuole edificare la gubbia e le piazze nelle quali, pubblicamente, la popolazione di Brindisi si è espressa con chiarezza mille e una volta.
So bene però che il mondo pullula di frequentatori di tutti e due i luoghi, i professionisti del doppiogiochismo sono frequentissimi nella città messapica, con il cartellino del prezzo appiccicato al bavero, e allora le mie antenne si drizzano e provo a far sentire la mia flebile vocina che non conta nulla ma ha la medesima dignità di tutte le altre visto che anche io pago le tasse, in special modo se osservo levar di scudi verso chi pone domande e esprime opinioni di verso opposto a quelle che il nuovo acquisto ha esposto, in special modo quando s'alzano i toni senza visibile ragione.
Ho spirito di amicizia verso tutti ed in particolare verso la Comunità Ellenica brindisina, giova tuttavia ricordare che quando una città assume i servigi di qualcuno questo qualcuno si deve mettere al servizio della città e non provare a fare il contrario, i tempi in cui i brindisini si appecoronavano verso i cavalieri venuti dal cielo penso, spero, siano terminati da qualche tempo.
Con rispetto massimo se supportato dalla reciprocità.

Pino De Luca