Approfondimenti » 09/08/2011
Mennitti. Di Pino De Luca
Una pausa nella turbinosa avventura enogastronomica di questi giorni di agosto, i primi di vacanza, e apprendo che Domenico (Mimmo) Mennitti, ha annunciato le sue dimissioni da Sindaco di Brindisi. Ho ascoltato molti commenti di lingue biforcute e di cinici osservatori, io stesso non posso dirmi di appartenere alla categoria dei “buonisti” o di quelli che son stati dalla sua parte. Lontanissima, opposta, fieramente avversa è la mia idea politica rispetto a quella del Mimmo di Brindisi. E non mi pregio nemmeno di appartenere a chi canta in coro “viva il Re” quando il Re non è più tale.
Tra i sindaci di Brindisi dell'ultimo ventennio senza dubbio alcuno Mimmo Mennitti fa la figura del gigante. Non sapremo mai se è stato suo merito o demerito altrui. Certamente ha sempre anteposto gli interessi della città, almeno nella sua visione, a qualunque altro senza mai sottrarsi al dialogo e nemmeno allo scontro.
Un Sindaco coraggioso sia rispetto a chi siede su scranni più alti sia rispetto a chi vive nei piani più bassi della città. Un Sindaco di Brindisi prima di tutto. Il grande merito di Mennitti e, però, anche il grande limite. Ha promosso la città da tanti punti di vista ma Brindisi, nonostante la sua lunga sindacatura, non è ancora il capoluogo della provincia. Per molti versi si è allontanata, è diventata più città ma meno capoluogo.
Impresa immane per davvero, impresa che avrebbe dovuto contare se un impegno collettivo ma Mennitti sarebbe potuto essere un enzima che favorisse il conglomerarsi di interessi e relazioni. Non lo è stato per condizioni contingenti e, fors'anche, per sostanziale disinteresse. Chi ha sostanzialmente costruito Forza Italia non può chiamare a discolpa scarse capacità.
Ed ora Mennitti lascia, e io credo che sia per ciò che dirà, non è uomo avvezzo ad infingimenti o scuse puerili. E penso anche che faccia bene a lasciare, a pensare alla sua vita che io auguro tanto lunga e serena da consentirgli di raccontare la sua Brindisi, magari a partire dagli anni '70 del secolo scorso, anni nei quali anche in questa bellissima città si sono intessuti eventi che hanno determinato la storia di tutto il Paese.
Mentre scrivo questo mi sfugge un pensiero … avessimo un “Mennitti a Sinistra” … poi mi ritraggo, non è compito mio la politica.
Per parte mia posso solo dire che nella nostra festa, di SlowFood Brindisi, la sera del 6 agosto all'Hotel Palazzo Virgilio, il buon Michele Di Carlo (MichelOne per stazza e livello internazionale) su suggerimento di Riccardo Mele, nostro condottiero, ha creato una cosa meravigliosa.
Riunendo delle eccellenze di ovunque: Acquavite da Treviso, Ginger da Piozzo, Arance da Castellaneta, in onore al Patrono dei Forestieri, ha dato luce ad un cocktail nuovo, dai colori delle albe sul seno di Levante e dei tramonti sul Seno di Ponente, dagli aromi speziati ed esotici di mondi lontani, dal gusto fresco come la tramontana sulla Diga di Punta Riso, lo ha chiamato La Valigia delle Indie e lo ha regalato a Brindisi, città della Brunda.
Noi abbiamo levato i bicchieri e abbiamo brindato: Bring dir's dicevano i Lanzichenecchi, “Porto questo a te”.
Io mi permetto di portarlo, per iscritto non potendo di persona, a Domenico Menniti, per un Brindisi, sincero, alla salute del Sindaco, di Brindisi senza dubbio alcuno.
Pino De Luca
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