Approfondimenti » 17/08/2011
La passione dei giallisti. Di Iacopina Mariolo
Il fenomeno che accade in questi mesi, la partecipazione collettiva, attraverso blog, forum e similari, di migliaia di persone che inviano i propri commenti sui recenti fatti di cronaca un tempo definita nera, che viene troppo spesso liquidato da benpensanti, ma anche colleghi psicologi, psichiatri o interpreti a vario titolo dei fatti mediatici, come ossessione morbosa collettiva, secondo me trova una spiegazione più articolata.
Cimentiamoci dunque in questa impresa volta a liberare il popolo di internet dall'etichetta nosografica di nevrotico ossessivo con tendenze sadico voyeuristiche.
Escludendo coloro che riempiono di insulti i presunti colpevoli e quindi giocano "all'ecce homo fra Barabba e Gesù" su istigazione degli influssi mediatici che lavano i neuroni e relative aree corticali destinate alle attività intellettive di tipo superiore; continuando con l'escludere i dipendenti da internet che usano il portatile o il cellulare con connessione mentre sono al W.C. o sulla spiaggia, dato che siamo in estate, o in auto, o per strada... cioè letteralmente ovunque, rimangono coloro che definisco i curiosi sani, i" giallisti".
In questa categoria rientrano anche i curiosi dell'animo umano, dei contorti passaggi della psiche e dei comportamenti correlati. Quanti fra voi hanno letto avidamente libri gialli o sono stati deliziosamente travolti dalla suspence dei thriller ..deliziosi..attivano la funzionalità cerebrale invece di ottunderla…
L'unica differenza, che può far sorgere qualche problema, è che queste storie sono drammi reali, tragedie in cui sono coinvolte persone con una loro dimensione di vita e di relazione, ed è qui che deve sorgere un'etica del dolore altrui...
Mi rendo conto della difficoltà di mediare e di trovare una giusta dimensione all'espressione di migliaia di frequentatori di un blog... dunque sta al gestore del blog o del forum fare il moderatore con molta attenzione e seguire alcuni criteri deontologici, che forse sarebbe finalmente il caso di definire, oggi più che mai.
Ma i primi regolatori del flusso interpretativo e delle affermazioni relative ad eventi, situazioni e contesti che coinvolgono altri individui simili a noi in quanto esseri umani ma diversi poiché travolti da sciagure dal dolore immane oltre l'umana comprensione, siamo NOI STESSI.
Perciò, popolo di internet, diamoci una regolata!
Iacopina Mariolo
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