Approfondimenti » 24/08/2011
Al Festival dei sensi… l’asino che vola. Di Emanuele Amoruso
FESTIVAL DEI SENSI 2011
Cisternino – Locorotondo – Martina Franca 26 – 27 – 28 agosto 2011
Programma completo: festivaldeisensi.it
Il Paesaggio. L’Arte trullara. La musica di Bach: L’Asino che canta, pardon, raglia.
Il bellissimo asino di Martina Franca, simbolo del festival di questa fine agosto, che cercherà di far “volare” i sensi a chi vorrà “abitarlo” nella terza edizione tra paesaggi, masserie, parole, immagini, mostre, sole del mattino e frescura della sera.
Programma intenso che propone sguardi inusuali, per at/traversare i sensi contemporanei, del paesaggio e del territorio con personalità di rilievo internazionale come gli architetti-urbanisti Joseph Rykwert e Hidenobu Jinnai, i sociologi Corrado Barberis e Franco Cassano, il narratore Franco Erminio.
Paesologia non solo come trasformazione secolare dell’abitare, del lavorare e del rinnovare civiltà e cultura, ma anche nella coevoluzione con l’ambiente naturale e con risorse, come l’acqua, che gli scienziati Franco Prodi e Andrea Segrè consiglieranno come non sprecare.
Il biofisico Ruggero Pierantoni, il geografo Franco Farinelli e l’unorista surreale Mario Marengo (ricordate i programmi RAI-Arbore “Alto gradimento” e “Indietro tutta”) proveranno ad evocare, dopo la sfilata dell’inaugurazione, l’asino che vola quando raglia alla luna, rammentadoci che a due o quattro zampe siamo “tutti giù per terra”.
Pietre tolte alla roccia sono diventate casedde e trulli: con ingegno e fatica che sarà mostrato dal maestro trullaro Lodeserto, dall’urbanista Laureano e dal regista Winspeare, sottolineando l’equilibrio durevole e “bello” con i luoghi, le specie viventi e le necessità.
Inoltre percorsi sul cibo a km. Zero, sui sentimenti condivisi quando si cucina, sul chi si è quando si sceglie un tipo di villeggiatura (ne parlerà la storica Berrino). E ancora mostre d’arte, mostre di cocomeri e meloni, attività didattiche per bambini e ragazzi, documentari e film, escursioni naturalistiche a d’orso d’asino, confezionamento di fichi secchi.
Risuonerà la musica nell’imperdibile incontro con Ramin Bahrami, tra i maggiori interpreti mondiali di Bach.
Gite a “lenta velocità” per cercare antiche masserie e dimore private aperte al pubblico per l’occasione. Andare, mossi dalla “mappa mentale” di ogni partecipante, a qualsiasi titolo e ruolo. Mappa mentale per prendere dimora e conoscere meglio il proprio “stare”. Abitare e farsi abitare da quanto sentiamo, vediamo, tocchiamo, assaporiamo, annusiamo.
Girare da un borgo all’altro, attraversare modeste colline, scorci improvvisi e boschi di fragno. Andare per tortuose stradine dell’area dei trulli, la valle d’Itria, la collina brindisina, la murgia meridionale, la collina tarantina, nell’alto salento, a sud della terra di Bari.
Farsi prendere da una sorta di flanerì, dall’attesa di profumi, di cinguettii, dalla parola sorniona e lenta, che rimanda all’affabulazione, e risuona nella cassa armonica dell’esperienza e dei valori.
Andare a cercare e trovare l’inaspettato, l’insolito, fuori dalle già preconfezionate emozioni della congerie contemporanea.
Questo è il “festival dei sensi”: vale la pena sentirlo. Per qualche euro e un po’ di polvere ne vale la pena.
Emanuele Amoruso
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