Approfondimenti » 25/08/2011
Liberi solo nel giorno del voto e poi di nuovo schiavi. Di Giorgio Gargasole
In questi giorni di agosto e di relativo periodo di ferie ho ripreso letture per troppo tempo trascurate per quella cattiva condizione della vita moderna convulsa e veloce che poco si concilia con il dedicare tempo a se stessi.
Mi sono capitati tra le mani alcuni scritti “seri” e tra questi i testi del filosofo inglese Rousseau. Li avrei riposti tranquillamente in libreria vista la “calura”. Ma quando l’argomento interessa o stimola l’attenzione, la volontà di leggere ti coglie dove meno te lo aspetti. Cosa ha attirato la mia curiosità? Una definizione data dal filosofo sulla politica e sul concetto di democrazia.
Jean Jacques Rousseau sosteneva, nel 700, che il popolo inglese è libero solo durante le elezioni per poi tornare schiavo il giorno successivo. Secoli dopo la politica è cambiata ma, per Brindisi, più di 300 anni sembrano passati inutilmente.
Gli interventi politici del dopo Mennitti di questi giorni mi hanno convinto che il filosofo inglese potrebbe essere oggi non solo attuale ma, addirittura profetico se si considera che il ritorno alla schiavitù del brindisino è una scellerata conseguenza della propria abitudine al disinteressarsi di quanto avviene attorno a lui dopo aver compiuto il proprio diritto-dovere del voto.
Delega i suoi problemi al politico di turno e meglio ancora se questo è una sorta di capo popolo. “Ci pensa lui, lo abbiamo votato per questo”. Ecco il distacco della politica con i cittadini. E’ vero che “lor signori, gli eletti” ci hanno messo carichi importanti con privilegi e caste per allontanare ed allontanarsi dalla gente “normale”, ma è altrettanto vero che una grande maggioranza di brindisini preferisce la schiavitù rispetto al risveglio sociale, al confronto e, soprattutto, al dibattito democratico.
Qualche settimana fa, ad esempio, ho partecipato alla manifestazione “denunciateci tutti” contro il rigassificatore. Erano presenti gli ambientalisti e le associazioni che combattono da tempo contro questo impianto. Quel pomeriggio tanta gente ha notato questa manifestazione alla quale hanno partecipato un gran numero di persone. A dire no all’impianto erano tutti volti conosciuti.
Le stesse persone di sempre. Nessuna faccia nuova rispetto alle altre iniziative simili. Perché? Una spiegazione me la sono data ed oggi, con le letture di Rousseau, ne ho avuto la conferma. Si tratta della voglia di tornare schiavi per i brindisini comuni non soltanto della politica ma anche delle “proteste”. Pur riconoscendosi in queste manifestazioni tanti brindisini hanno delegato ad altri la loro rappresentatività.
Forse pigrizia? Forse voglia di non dichiararsi? Non lo so. Ma il tutto può essere, a mio parere, spiegato con quel tanto…“Ci pensano loro… stanno lì per questo”. Meglio schiavi che faticare per le proprie idee. Svegliatevi brindisini altrimenti schiavi lo sarete per davvero. Anche nel giorno del voto.
Giorgio Gargasole
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