Approfondimenti » 06/09/2011

Sciopero Generale. Di Pino De Luca

Oggi partecipo allo Sciopero Generale, con convinzione. So bene che l'analisi della situazione farebbe propendere per una più arguta forma di lotta compatibile con le condizioni storiche, so bene che all'interno della CGIL ci sono alcuni che hanno maggiore inclinazione verso il moderatismo e che questo accade anche all'interno della opposizione parlamentare. So un sacco di cose, credetemi. Ma so anche che ne ho le palle piene di queste analisi sulla crisi che spiegano tutto e non cambiano nulla, delle enunciazioni beffarde del primo protettore degli evasori fiscali d'Italia (Giulio Tremonti) che ha scudato i proventi di vere e proprie consorterie criminali e che ora ciancia di lotta all'evasione.
Ne ho piene le palle di pseudo-sindacalisti come Bonanni e Angeletti che son li, inamovibili e immobili a far la guerra contro la CGIL dichiarandola responsabile unico dello sfascio di questo paese.
Ne ho piene le palle di sentire miliardari che piangono miseria, di conciliaboli nei quali si discute l'avvenire di questo paese e nei quali vanno a far le comparse anche alcuni personaggi a cui la sinistra ha garantito ricchezza e potere ricevendo in cambio solo insulti.
Farò lo Sciopero Generale anche se quella giornata mi pesa, se ho due figlie che studiano a Roma e non abitano all'Olgettina.
Perché ne ho piene le palle di Berlusconi che regala 850 mila Euro a un magnaccia e spacciatore di coca per pura generosità, dei giornalisti leccaculo che continuano a raccontare che abbiamo un debito gigante e mai chi cazzo è che ci ha prestato i soldi. Li voglio pagare questi usurai, li voglio pagare tutti, fateceli vedere che magari hanno le stesse facce di chi ci dice che dobbiamo fare sacrifici. Gli stessi ladri che ci hanno derubato ora vogliono essere saldati.
Ne ho piene le palle dell'avversario lontano e invisibile. Signore e signori che come me farete lo Sciopero Generale, che lascerete cento Euro di una magra busta paga per non chinare la schiena, per difendere i nostri diritti di esseri umani e anche di quelli che sono incapaci di difendersi, vili, infami, venduti chiamateli come volete. Ricordatevi che son come noi, umani, forse più deboli anche se si credono più furbi, che si accontentano di leccare il boccone che la mano che li scudiscia ogni tanto gli dà da mangiare, anche per loro occorre esser in tanti, a testa alta, sperando che il nostro sindacato riprenda con più vigore la bandiera della libertà e della tutela del lavoro, che si ricordino tutti che il lavoro è alla base del patto costituente. Sperando che il nostro sindacato cominci ad essere meno nebbioso nella definizione delle controparti, che contribuisca a delimitarne confini e figure senza avere sconto alcuno se esse si trovano vicine o distanti.
Siamo sempre chiamati a fare la nostra parte per questo Paese, è giunto il momento di rivendicare un minimo di reciprocità.
Ne ho piene le palle di essere insultato da schiere di manigoldi che hanno arraffato a piene mani le ricchezze che mio nonno e mio padre hanno edificato spezzandosi la schiena.
Sono in piazza il 6 settembre perché ne ho le palle piene.

Pino De Luca