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Approfondimenti: Le traviate e le orfanelle. Di Aldo Indini



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Approfondimenti » 19/09/2011

Le traviate e le orfanelle. Di Aldo Indini

Per i suoi alti meriti Giuseppe de Rossi, dei marchesi di Castel Petroso di Napoli, teologo appartenente alla Congregazione delle missioni della città di Napoli, diviene Arcivescovo di Brindisi.
Di nomina regia, su proposta del 29 febbraio 1764 di Ferdinando IV, Giuseppe Rossi venne consacrato da Clemente XIII arcivescovo di Brindisi in Roma il 9 aprile 1764, viene a Brindisi il 14 febbraio 1765, ed il suo pubblico ingresso solennizzato il 28 aprile 1765, accolto dal Sindaco Pinto Felice.
Emerse subito che questo Arcivescovo era animato di spirito apostolico, zelante per i decoro della chiesa in Brindisi, per la salute delle anime e caritatevole verso i poveri.
Eresse dentro la Cattedrale ai fianchi dell’altare maggiore; i due altari per i santi Vescovi e protettori anche della città, Leucio e Pelino, il culto dei quali era stato anche dimenticato.
Era intenzionato per la costruzione di un nuovo campanile della cattedrale dopo i danni subiti dal terremoto del 20 febbraio 1743, ma i decurioni della città gli negarono quei locali che poi concessero al suo successore.
Infatti nel campanile è infisso lo stemma dell’arcivescovo Giovan Battista Rivellini (1778-1795), che ne promosse la costruzione protrattasi dal 1780 al 1793.
Non avendo la disponibilità di un locale adatto per poter ricevere le donne traviate, affinché si potessero ravvedere dei propri errori; e perché il bisogno era più che urgente, l’ Arcivescovo fece costruire, provvisoriamente, un muraglione per dividere in due parti l’orfanatrofio di S, Chiara affinché, una parte servisse per queste donne traviate e l’altra per le povere orfanelle.
Sia le traviate quanto le orfanelle vivevano del denaro e parte in frumento che l’Arcivescovo versava loro, e poiché le rendite della Chiesa erano scarse, oltre mille ducati annui della sua famiglia venivano versati nelle casse della Chiesa.
Dispose inoltre Mons. Giuseppe De Rossi, a beneficio dei poveri della sua Chiesa delle rendite a favore della mensa arcivescovile sino al giorno della sua morte avvenuta il 16 febbraio 1778.
Questo Prelato non ebbe vita facile per queste sue iniziative, vita ricca di dispiaceri o molestie, ma per sua fortuna non venne a conoscenza come il problema delle donne traviate venne risolto anche a Brindisi dal decreto del 1859, voluto da Camillo Benso conte di Cavur che si autorizzava l’apertura di case controllate dallo stato per l’esercizio della prostituzione, decreto che venne trasformato in Legge il 15 febbraio 1860 con l’emanazione del “Regolamento del servizio di sorveglianza sulla prostituzione” ed il testo definitivo approvato con la legge 29 marzo 1888.

Aldo Indini


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