Approfondimenti » 12/10/2011

Bobo. Di Pino De Luca

Appena giunto da Bari, una giornata faticosa e divertente, mi son seduto qui.
Volevo scrivere un “pezzo” sulle prove di preselezione per il concorso a Dirigente Scolastico al quale ho deciso di partecipare. Una storia simpatica e leggera, quasi comica, fatta di 100 domande in 100 minuti nelle quali oltre alle abilità di “girar velocemente pagina” si qualificano dei dirigenti galattici più che scolastici.

Uno sguardo alle notizie, siamo partiti alle 5.30 quindi ero all'oscuro.
Le guardo, le riguardo, le riguardo: hanno arrestato Bobo Aprile, leggo … Operazione “Escalation” l'hanno chiamata, Bobo Aprile + 18 messi in gattabuia dalla Digos di Brindisii su Ordine di cattura del PM Pierpaolo Montinaro e Convalida del Gip Licci leggo.
Accuse: interruzione di pubblico servizio e violenza privata, mah …
Uno scassapalle Bobo Aprile sempre li, con quel megafono a metter voce e dar voce a storie minoritarie, di esseri residuali senza arte ne parte, di altri scassapalle che non lasciano tranquilli i bravi cittadini che passeggiano per il corso, lavano la macchina ogni settimana e si raccontano barzellette sconce …
Uno scassapalle a volte indisponente, con questa sua aria da “cavallo malacarne” che non ha capito come gira il mondo e con la fissazione che gli esseri umani siano tutti uguali, sempre dalla parte sbagliata. Con gli albanesi (quando transitavano per l'Adriatico da clandestini), con i disoccupati di lunga pezza, con gli studenti dei centri sociali, addirittura con i No al Carbone!!!
Hanno fatto bene ad arrestarlo, a lui e a quelli che stavano insieme a lui e che diamine!!!
E basta con questi disturbatori della quiete pubblica, de pensare profondo di chi davvero si occupa dei problemi della città, specialmente adesso che ci avviciniamo alle elezioni amministrative e tutti tornano in gioco.
Adesso bisogna mettere le cose a posto: a Brindisi la mafia non c'è più, non si fa più né contrabbando né traffico di stupefacenti, la pubblica amministrazione gestisce gli appalti in forme trasparenti e senza ombra alcuna, le aziende non inquinano più e incarichi e consulenze agli amici e agli amici degli amici con denaro pubblico sono ormai alle spalle della nostra ubertosa piana.
Usura ed estorsione sono pallidi ricordi del passato, la sicurezza sul lavor pè massima e il caporalato sconfitto. E se non fosse che per qualche eccesso affettivo non avremmo alcuna forma di violenza. Ma si sa le pene d'amore possono essere davvero foriere di atti sconsiderati.
Si può davvero ammettere che un Bobo qualunque e un manipolo di disoccupati rivendichino continuamente un posto di lavoro? Si può ammettere che dei capelloni, magari con orecchino e barba lunga possano pretendere gli stessi diritti di chi sa bene quale è il suo posto e obbedisce agli ordini senza discutere?
La cosa che mi inquieta è che i vari Bobo raccontano in giro che questo tipo di società è malata e fa ammalare. Che sia malata la società forse è vero ma a noi che siamo gente per bene che c'importa, noi pensiamo ai fatti nostri … Ma se fosse vero che ci fa ammalare? Se davvero queste stupide malattie fossero come Bobo, convinte che tutti siamo uguali? Se davvero tutti possiamo diventare poveri e senza lavoro?
Non ci voglio nemmeno pensare ad una malattia che possa colpire un magistrato o un poliziotto, ad un figlio deforme che possa nascere in una famiglia di brave persone senza grilli per la testa, pulite e ubbidienti, non ci voglio nemmeno pensare …
O forse è giunto il tempo di pensarci? Sono confuso, arrestare Bobo è come rinchiudere quel pezzetto di ciascuno che non s'arrende alle certezze, è come tagliare l'ultimo lembo di carne che lega ciascuno di noi alla libertà, anche di sbagliare.

Ciò detto mi viene spontaneo l'invito a ripensarci, a tutti.
Che la mia grande diffidenza mi potrebbe far fantasticare di una provocazione … ma questa è un'altra storia che non è detto che non abbia a generare un altro racconto.

Pino De Luca