Approfondimenti » 30/10/2011
Vecchi si nasce. Di Pino De Luca
Duemila persone assiepate in cerca di 100 idee. Il PD finalmente discute e si appropinqua a diventare PD. Già. Comunque andrà a finire la diatriba tra Renzi e Bersani, il PD evolverà comunque verso il suo traguardo che lo porta, inevitabilmente, al centro del quadro politico italiano. Finalmente si libera del concetto di sinistra dopo averlo abolito nel nome e, pragmaticamente, si presenta come il “partito del fare” o, almeno del promettere di fare, al cospetto di un elettore-campione.
La filosofia di Renzi e compagnia in fondo è questa: signori noi abbiamo idee e voglia di impegnarci, votateci e vi promettiamo che facciamo questo. Per cinque anni ci garantiamo una vita simpaticamente dorata e poi vediamo che succede; siamo anche bravi a convincere e, soprattutto, non abbiamo alcuna intenzione di modificare i rapporti di forza tra dominanti e dominati che esistono in questo paese. Saremo più bravi a spiegare le ragioni che tengono giustamente separati gli Issef che si scannano per un guadagno mille euro al mese dai Solucarap che ne guadagnano un milione. E quando il paese avrà bisogno di soldi sappiamo convincere gli issef che si sta benissimo con 950 euro al mese per mantenere intatto il guadagno dei solucarap che sono abituati a guadagnarne un milione.
Rinnovare e rottamare è la chiave del Renzismo e del suo entourage al quale Bersani resiste malamente con i suoi due pseudo-alleati (Vendola e Di Pietro) che, per il solo fatto di essere correi della disfatta veltroniana, hanno pochissime frecce all'arco della credibilità.
Rinnovare e rottamare ma nel più fedele gattopardismo, nel solco del trasformismo e della inclinazione all'imenoplastica tutta italiana, dell'incrocio di ricatti e del carrierismo più sfrenato da parte di giovani nati vecchi e di vecchi che si travestono da giovani solo perché, entrambe le genie, hanno twitter, l'i-phone e l'i-pad. Ammiratori di Stefano Lavori come i loro avversari son stati seguaci di Guglielmo Cancelli. Frequentatori di dorate prigioni tecnologiche con le quali coartare il pensiero di intere generazioni, modificando addirittura la funzione di organi fisici dell'essere umano.
E però si apre un enorme spazio per chi si dice di sinistra, per chi dovrebbe (Vendola ri-riconvertito? De Magistris? Pisapia?) essere in grado di proporre 100 idee proprie invece che prenderle a prestito, perché la forza e la sostanza di una “buona politica” non è quella di portare avanti le idee della maggioranza, ma di portare la maggioranza alla condivisione di idee che la politica propone.
Se poi è di sinistra occorre che la condivisione sia votata e praticata anche dopo il voto perché la sinistra non deve né può lasciare il mondo uguale a come lo trova.
Non abbia paura la sinistra del gap tecnologico, abbiamo anche noi importanti frecce in faretra, forse più importanti e veloci.
Riccardo Uomostallo non sarà ricco come Guglielmo o famoso come Stefano ma, posso garantirlo, è di molti ordini di grandezza più colto e intelligente.
Senza nulla a pretendere (mutuato dal grande Alfieri Carbone).
Pino De Luca
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