Musica » 11/11/2011
Diario di bordo. Pagina n. 95
Si torna a parlare di jazz a RADI@zioni LIVE. Venerdì 11 novembre, il palco del “Lab Creation” di Mesagne ospiterà Pierluigi Villani, uno tra i migliori batteristi della nuova generazione percussiva italiana. Figlio d’arte, è cresciuto circondato da artisti straordinari, su tutti il geniale Maestro Roberto De Simone. Da qui nasce il suo amore per la tradizione popolare.
Pierluigi Villani comincia prestissimo a suonare la batteria, a soli 12 anni sotto la guida del Maestro Antonio Romano. Nel 1992 si diploma in Percussioni presso il Conservatorio “San Pietro a Maiella” di Napoli. Nel 2000 consegue il diploma in musica jazz con il Maestro Bruno Tommaso presso lo stesso istituto. Perfeziona lo studio della batteria con Alfredo Golino e segue diversi seminari con artisti quali Jack De Johnette, Steve Gadd, Roberto Gatto e tantissimi altri. Pierluigi Villani ha partecipato inoltre come percussionista a varie produzioni teatrali con Vincenzo Salemme, Francesco Paolantoni e Roberto De Simone.
Nell’ambito del pop è stato il batterista di Randy Crawford, Tony Esposito, Sergio Endrigo e James Senese, mentre in ambito jazz, sono davvero tantissime le collaborazioni, tra queste ricordiamo quelle con Stefano Bollani, Ares Tavolazzi, Arthur Miles, Francesco Lo Cascio ecc. A “RADI@zioni LIVE”, Pierluigi Villani, presenterà in anteprime radiofonica il nuovo disco “One”, pubblicato il 27 settembre scorso per la Universal. Per l’occasione sarà affiancato dal suo nuovo gruppo “The Four” con Umberto Muselli (sax), Mario Contardi (piano) e Gianluca Benzi (basso). Si tratta di una formazione all’insegna dello swing e del drive, per un jazz tranquillo, piacevole e arricchito da nuove e brillanti idee originali. “The Four – One” di Pierluigi Villani, non è solo una questione di numeri…
Ricordiamo inoltre che tutti i prossimi concerti dal vivo proposti da “RADI@zioni LIVE” al “Lab Creation” saranno completamente gratuiti. Per chi è fuori zona, “RADI@zioni LIVE” potrà essere seguito in diretta e in streaming sulle frequenze e sul web di “Ciccio Riccio”.
“RADI@zioni LIVE” è a cura di Angelo De Luca, Antonio Marra, Camillo Fasulo e Marco Greco. Per la parte tecnica Massimiliano De Nitto e Dario Ziza sono quelli che muovono jack, cavi elettrici e cursori.
Tra le più recenti e valide uscite discografiche passate anche al setaccio per gli approfondimenti nel corso delle scorse puntate di RADI@zioni / NRG ci piace segnalarvi:
- KAISER CHIEFS “The Future Is Medieval” (Universal Records, 2011). Una vera e propria esposizione di electro-indie-rock di pregevole fattura. Il sound è quello caratteristico del quintetto britannico, pur con un deciso e talvolta eccessivo ricorso all’elettronica, tanto che le tipiche sonorità pop-rock hanno sempre meno echi dagli anni ’60/’70 e sempre più richiami agli ’80 più commerciali. Produzione pulita e cristallina, refrain accattivanti (ma talvolta decisamente ruffiani) e capacità di essere diretti e decisi.
- JONATHAN WILSON “Gentle Spirit” (Bella Union, 2011). Registrato interamente in analogico con una consolle del 1972 e concepito essenzialmente per il vinile (a detta di Wilson, qui anche produttore, «l’unico formato che abbia un significativo valore»), “Gentle Spirit” è uno di quei dischi che non si dimenticano facilmente, opera di un artista nel pieno della sua maturità espressiva, capace di incantare con la purezza e la semplicità che sono prerogative dei grandi. Una specie di romanzo storico del folk-rock nel quale, dall’inizio alla fine, si avverte forte la presenza dell’animo inquieto di Neil Young, quel “giovane” Young che 40 anni fà forgiava i suoi capolavori da country-man baciato dalla grazia degli dei del rock and roll.
- ANVIL “Juggernaut Of Justice” (The End, 2011). Ritornano gli immarcescibili Anvil, a quattro anni dal precedente full length “This Is Thirteen” e a due dal docufilm “Story Of Anvil” che ne ha rinverdito il mito. Un mito che comunque è stato sempre piuttosto sotterraneo, anche in ambito prettamente hard’n'heavy, poiché la band canadese non ha mai raccolto quello che, probabilmente, avrebbe meritato. Ovviamente nulla è cambiato nella musica di Lips & Reiner. Lo s’intuisce fin dal titolo, formato (come in ogni disco della band) da tre parole, la prima e l’ultima delle quali sono, come di consueto, contraddistinte dalla stessa iniziale. Un marchio di fabbrica che va di pari passo con il sound inamovibile dei Nostri: heavy metal di quello schietto, diretto e ottantiano sino al midollo.
- dEUS “Keep You Close” (Pias, 2011). Potrebbe anche piacere ai seguaci della prima ora, il nuovo album di Tom Barman & soci, ma dovrebbe accontentare maggiormente i nuovi proseliti della band belga e, sebbene non perfetto e di certo non fondamentale nel panorama indie contemporaneo, potrebbe sicuramente essere visto come l’album della personale maturità espressiva, un lavoro nel quale la sintesi fra l’espressività senza filtro degli esordi e il sound più ricercato e ragionato degli ultimi anni convivono senza scontri, ma arricchendosi, anzi, vicendevolmente, confermando quindi le indubbie qualità dei dEUS quali validi interpreti dei diversi modelli musicali che da sempre li hanno ispirati, fondendosi in un impasto sonoro sempre unico e riconoscibilissimo.
Si ringraziano il portale “www.brundisium.net” e il quotidiano “Senza Colonne” di Brindisi per il consueto supporto fornito alla trasmissione “RADI@zioni” di “Ciccio Riccio”.
Marco Greco & Camillo Fasulo
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