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Approfondimenti: L'incazzatura notturna che non va via... Di Pino De Luca



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Approfondimenti » 14/11/2011

L'incazzatura notturna che non va via... Di Pino De Luca

Sono le due di notte, è il giorno dopo Santa Lucia del 2011.
Che bella serata alla Liberrima, con gli autori di Pizzaviaggiando ed in particolare con il mio amico e compagno Luciano “Vignadelmar” Lombardi, senza dubbio alcuno il più grande degli osti viventi. E il compleanno di Stefano, e Giuseppe con le sue pizze e i vini dell'Azienda Monaci, e Ilaria e Rino e “i compagni di banco” nuove conoscenze davvero simpatiche.
E mia moglie, stanca e affaticata di fronte, splendida con tutti i nostri anni.
E il viaggio di ritorno e l'incazzatura che non mi passa.
È colpa tua Cristian, Maccho dei miei coglioni, che mi vieni a trovare a scuola. In una scuola nella quale tutto concorre a farmela odiare, a promuovere il mio disinteresse per chi si disinteressa.
Ci sono gli Alemanni, i Mattei, i Fabrizi e i Fiori, i Nappi e i Pacelli certo, ancora flebile legame tra il desiderio di essere e la voglia di sublimarsi.
Non me ne frega un cazzo di una scuola alla quale non gli frega un cazzo di ciò che faccio. Non me ne frega un cazzo di ascoltare Ministri e pseudo-esperti che in un'aula non ci sono mai stati, racchiusi nel panno che tutto nasconde e immersi nella atmosfera color di latte che li avvolge.
Come i miei superiori, anche io ho deciso di fottermene, di corrispondere alla scuola e allo Stato quanto esso mi corrisponde, senza spiegarmi per quale ragione guadagno molto meno di una puttana qualunque e di un Marchionne qualunque.
Conosco più lingue di Marchionne, sono più colto e anche più capace e come puttano so essere meglio di molti che se la tirano tanto sui giornali patinati, eppure mi sono ostinato a “insegnare”, a cercare di fare qualcosa per dei giovani che, giustamente, ambiscono al puttanismo e al marchionnismo.
E allora meglio fottersene come fanno tanti colleghi. A gettone, sorveglio la classe, se vuoi che insegno qualcosa approvami un progetto in modo che mi paghi ciò che dovrei fare per contratto e spacciarlo per innovazione.
Se poi lo vesto bene arriva anche un ministro coglione a farmi i complimenti, e non si capisce se la scuola è per gli studenti o per i dirigenti ed entourage.
Ci penso, mi convinco ed elaboro il vaffanculo collettivo: lettura, commento, assegnazione dei compiti e valutazione. Una macchinetta facile facile, senza pensare a te, alunno qualsiasi, alle tue emozioni, alla tua crescita e ai tuoi problemi.
Ti violenti, ci riesci quasi e poi ti arriva un Cristian “Maccho” qualunque, che viene a salutarti ti parla di sé e dei suoi problemi, della sua vita e scopri che, per davvero, un po' sei stato utile, che un ragazzo un po' stronzetto fa il servizio civile per prendersi cura di sua madre ipovedente e gli parli. E ti fa capire che non sei inutile, che non poi cambiare tutto il mondo ma migliorarne almeno un pezzettino lo puoi fare, e tutto il tuo vaffanculo collettivo se ne va a puttane, le stesse che guadagnano tanto più di te.
Vaffanculo Cristian, vaffanculo, ci ero quasi riuscito a diventare un morto vivente, a camminare, respirare, parlare da morto e invece mi hai riportato alla vita, con tutte le sue sofferenze, le sue incazzature e le sue indignazioni. Vaffanculo Cristian, sono incazzato con te perché mi hai restituito la vita, il dolore e l'indignazione, vaffanculo Cristian “Maccho” del cazzo, se puoi torna a trovarmi presto, ho bisogno di qualcuno che non permetta alla mia rabbia di spegnersi, nemmeno per un istante …

Pino De Luca


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