Approfondimenti » 10/02/2012
Sfigati. Di BastianContrario
In quel tempo Gesù errava per i villaggi della costa ristorando le sofferenze di poveri e derelitti.
Giunse il signore, sul far del giorno, nella città Marina di Brin.
Direttosi verso una taberna per una coppa di vino, fu subito attirato da gemiti e singhiozzi che provenivano dal suo interno.
Qui, accovacciato in un angolo, giaceva un uomo maturo, ma di vigoroso aspetto, che si dava pugni sul capo dicendo: "Dove ho sbagliato? eppure mi ero preparato per bene il terreno con sviluppo e lavoro! O, ingrati uomini della sinistra, o disgraziato me che sognavo di trionfare come Sindaco sin dalla fanciullezza!"
“Su, su, coraggio”, disse Gesù rialzandolo, "Come ti chiami?" "Brigante, rispose il reietto, ed il Signore a lui "Si', ma quale brigante sei, visto che in questa terra di briganti ce ne son tanti?"
"Giovanni è il mio nome e mi sento morire..."
“Avanti alzati e cammina!"- disse il signore - "reagisci, lotta e cerca di vincere la tua battaglia, vai Brigante!"
A queste parole il brigante si sentì rinfrancato e baciò le mani al suo Salvatore.
Più avanti Gesù si imbattè in un lacero mendicante che si batteva con un cilicio versando lacrime amare.
"Chi sei tu, infelice ragazzo?" gli domandò subito. E quegli a lui: "Mauro io son, io fui D'Attis schiatta, già assessor e vice sindaco, ora son costretto al bel gesto in favore del mio avversario. Ahimè, non sarò più Sindaco, io… io che ero il delfino di Mimmo imperator, Ahimè, sfigato, voglio sprofondare nella terra me tapino!"
"Uè, uè - disse subito Gesù - E che so' ste cose! fatti coraggio, reagisci, fai altro, trovati un impegno. Lo sai che il posto fisso è monotono. Vedrai che il tuo futuro ritornerà roseo!
"A queste parole il piccolo Mauro cessò di piangere e un sorriso ebete affiorò sul suo segnato volto.
Ed il signore si rimise in cammino. Ma dopo pochi metri, vide un poveraccio seduto in una (sporca) aiola che piangeva un pianto senza lacrime e senza speranza. Era il ritratto della disperazione.
"E tu, cittadino, perchè mai sei così triste ed avvilito?"- chiese il nazareno - "chi sei mai tu uomo disperato?" - incalzò ancora.
"Sono un elettore di questo comune. Sono uno sfigato, un disorientato. Non capisco più una mazza… Consales è candidato per il laboratorio, Brigante per la vera sinistra, Ciullo per Mantovano, D'attis non più. Poi c'è l'avvocato Maggi che vanta l'esperienza di ben 30 giorni di comando… poi, poi... mi sento come un asino in mezzo ai suoni! Non capisco più niente e temo che dopo Maggi(o), sarà tutto come prima perchè, appunto, cambierà tutto per non cambiare niente" e riprese a frustarsi gemendo.
Allora Gesù... allora Gesù gli si sedette accanto e pianse con lui…
BastianContrario
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