Libri » 18/03/2012
"Estate... Protezione Zero" di Ilaria Solazzo. Recensione di Raffaele Merloni
Ciò che più sorprende in questo romanzo dell’esordiente Ilaria Solazzo (in effetti esordiente a metà, visto che ha già pubblicato un precedente libro di poesie) è l’assoluta onestà e sincerità. Onestà e sincerità nell’esposizione, nei sentimenti che mette in campo, nelle descrizioni dei personaggi e dei moti dell’animo, nella cura che ha impiegato per cercare di rendere il nocciolo delle esperienze della protagonista.
Non so perché ci viene in mente Charles Baudelaire, noto poeta maledetto, che scriveva, tra il 1859 e il 1866 una sintesi delle sue riflessioni sulla vita, sull’amore e sugli esseri umani, intitolata Il mio cuore messo a nudo. In essa, oltre ad alcune celebri frasi (Ciò che vi è di fastidioso nell'amore, è che si tratta di un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell'ispirazione e dell'evidenza.
Non potendo sopprimere l'amore, la Chiesa ha voluto almeno disinfettarlo, e ha creato il matrimonio.) Baudelaire cercava di essere onesto, come l’autrice (e ricordiamo l’interesse di Ilaria per la poesia come mezzo di espressione, tanto che frammenti di poesie sono presenti anche all’interno del romanzo), in modo da togliere di mezzo le ragnatele che si erano annidate nella sua’anima e poter fare piena luce sul bene e sul male, su quanto c’è di meraviglioso ma anche di misero nella vita, in modo che le cose, in qualche modo, potessero parlare da sole. Certo, Baudelaire era autore dei fiori del male e cantore della corruzione, ma i cuori umani, considerando le differenze stilistiche e personali, possono ritrovarsi su intenzioni simili,.
Qui il personaggio principale della storia è Isabella, altrimenti detta, dagli amici, Vuitton, a causa della sua precisione nel vestire, o meglio per l’attenzione che dedica alla scelta di cosa indossare in ogni situazione, come se gli abiti che si mette addosso fossero uno specchio della sua anima. Isabella è in vacanza con la famiglia a Torre Rinalda, località marina in provincia di Lecce, in un campeggio che frequenta da anni e insieme a lei ci sono il padre, la madre, un fratello e una sorella più piccoli, mentre altri due fantomatici fratelli gemelli risultano assenti.
Il paesaggio del campeggio, che la protagonista conosce come le sue tasche, anche troppo, le riporta qualche ricordo amaro. Le persone sono sempre le stesse, così come i luoghi, le strade e la sua giovinezza e irrequietezza di ragazza sembrano chiederle qualcos’altro, nuovi stimoli, nuovi orizzonti di vita.
Proprio allora sulla calma apparente del campeggio piomba…un gruppo di napoletani non certo politically correct, visto che uno di essi, appena arrivato già litiga col gestore del camping. Si tratta di cinque individui, due coppie e un ragazzo da solo, a cui lei affibbia subito, senza attendere un attimo, dei buffi soprannomi. Il ragazzo spaiato, Giulio, diverrà, nel corso della storia il suo partner amoroso.
Questi quasi-alieni sbarcati nel campeggio, coi loro modi “differenti” e a volte un po’ fastidiosi, fanno da guastatori della vita ordinata di Torre Rinalda Beach, ma soprattutto si abbattono su quella di Isabella che, senza neanche rendersene conto, si trova, lentamente ma inesorabilmente a cedere all’amore. D’un tratto la ragazza si vede agganciata ai nuovi ospiti, che forse promettono il palpito e l’avventura che stava spettando, e la storia d’amore con Giulio, dal suo nascere al suo improvviso sgonfiarsi finale, è ovviamente il centro della narrazione.
La love-story viene descritta in tutte le sue fasi, come se fosse il decorso di una malattia testimoniato dalle cartelle cliniche: tutti i moti del cuore sono scandagliati, soppesati, analizzati, valutati, confrontati con passato e futuro, nulla sfugge allo sguardo attento della protagonista. Ma oltre a quei due che si scambiano cuoricini di stoffa e tenere effusioni e vivono la loro storia c’è dell’altro in queste pagine.
C’è un’attenzione alle località pugliesi e a quello che offrono degna di un azienda di soggiorno che cerchi di risvegliare il turismo, ci sono una selva di azzeccati personaggi secondari, tra cui alcuni altri spasimanti non fortunati della ragazza, ci sono i suoi familiari, tratteggiati con grande affetto. Da citare anche i godibili dialoghi tra i personaggi che a volte utilizzano una cortesia e un fair-play nel rivolgersi l’un l’altro, più tipico di un poema cavalleresco che degli imbarbariti tempi odierni. E poi c’è il mare e le spiagge, che ospitano gli innamorati, ma che sono anche luoghi dove scottarsi per il sole cocente o zone di passaggio di prosaici contrabbandieri.
Riprendendo il poeta francese, l’abbattimento della protagonista a volte ricorda lo spleen, la malinconia di un Baudelaire ma in Isabella c’è anche una vitalità animale, che se sollecitata si può declinare in ammaliante sensualità o in amore per la vita. La protagonista è lì, presente, sia che si tratti di vivere l’oggi e il momento, sia che voglia semplicemente cullarsi nei ricordi al suono di un i-pod che le riporta un recente passato. Alla fine si fa largo una forza positiva che, grazie anche all’appoggio degli altri, cancella i fatti brutti e produce nuovi fiori.
“Estate..PROTEZIONE ZERO” è un’ottima opera prima che attende da questa scrittrice lo sbocciare di nuove piante e germogli.
Raffaele Merloni
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