Approfondimenti » 28/05/2012
Dove eravate sabato pomeriggio? Di Vincenza Luprano
Dove eravate sabato pomeriggio? Cosa c’era di più importante da fare dell’accompagnare i vostri figli alla manifestazione da loro indetta per reagire al terribile attentato della settimana prima con un forte IO NON HO PAURA? Erano bellissimi, un fiume bianco, un prato di fiori animati dal vento incuranti della pioggia, erano forti perché uniti, non avevano paura perché in tanti, avevano tanti accenti perchè venuti da lontano. Ma vi assicuro che ci cercavano con gli occhi, avevano bisogno di sapere che c’era qualcuno disposto a proteggere loro le spalle. Avrei voluto avere spalle grandi come quelle del papà degli Incredibili per evitare che vedessero che dietro di loro c’era poca gente adulta. Eppure l’avevano chiesto: nel comunicato stampa che avevano ampiamente diffuso c’era scritto che invitavano tutta la cittadinanza, eppure ce l’hanno urlato durante la manifestazione: SCENDI GIU’, MANIFESTA PURE TU. Dov’erano i professori che pur un buon lavoro in classe hanno fatto se tanti ragazzi hanno sentito il dovere morale di reagire, di servire la Costituzione, di assumersi la responsabilità di cittadini. I ragazzi con gli occhi li cercavano con la stessa intensità di quando li guardano durante gli esami di maturità per trarne forza e sicurezza. Dov’erano i sacerdoti che non perdono occasione di lamentarsi dal pulpito dell’assenza dei giovani a messa? Perchè non riescono a fare un passo indietro per permettere loro di precederli durante il cammino? Eppure era il sabato di Pentecoste e i ragazzi erano animati dallo Spirito della verità. E’stata una bella lezione anche quella che ci hanno impartito dal palco. Si sono susseguiti tanti interventi, tutti profondi, ci hanno raccontato come stanno vivendo questo momento, chi con forza, chi con la voce tremante, ma tutti con la medesima trasparenza e semplicità. Non hanno avuto paura di gridare che loro l’aiuto dalla mafia non lo vogliono. Non hanno avuto remore a schierarsi contro i giornalisti, loro che sono cresciuti a pane e tv, contro quei giornalisti che vogliono strumentalizzare le vicende e far apparire una realtà distorta, che non corrisponde a quella che i nostri ragazzi vivono. Che capacità critica, che cultura! Hanno salutato Melissa con il loro coraggio e i loro sogni che vanno al di là delle nostre paure ormai radicate, con un semplice Ciao Melissa donandole così il presente e l’eternità. E noi abbiamo lasciato vuota quella parte di piazza Vittoria che ci spettava anche con maxi schermo perché ci aspettavano numerosi ed era proprio evidente che mancavamo, c’era spazio persino per le bici. Avrei voluto avere la velocità di Sonic per coprire quello spazio senza essere vista. Volevano essere ascoltati, perché hanno veramente tanto da dirci, ma noi avevamo altro da fare. Ci saranno altre occasioni, già martedì 29 a Mesagne ci sarà un’importante manifestazione antiracket, dove ci mostreranno i lavori che hanno fatto durante l’anno a scuola sui temi della legalità. Non deludiamoli ancora!
Vincenza Luprano
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