Viaggi » 05/08/2012
Magica è Barcellona, pulsante di vita!
L'occasione per un viaggio a Barcellona è fornita dal volo Brindisi – Girona. Poche ore di volo, un autobus dall'aeroporto, e si arriva nella città della razionalità e dell'immaginazione, delle architetture ordinate e delle decorazioni, della buona cucina catalana e dell'arte diffusa, per strada, sui palazzi, sulle terrazze, nelle piazze, sulle Ramblas, della convivenza tra passato, presente e futuro, tra modernismo e tradizione storica.
Ed è la città della gente, che cammina, che ride e scherza, che mangia le tapas a tutte le ore, che ci vive o ci capita ricevendo e trasmettendo gioia ed allegria, con passione e duro lavoro. Lo leggi negli occhi degli artisti di strada, tutti regolari e con il cartellino del professionista ben visibile sul proprio costume, e in basso il cappello per le offerte, lo avverti nella fatica impercettibile sui loro volti, tesi nel mantenere le posizioni plastiche, truccati di colore e cerone ed impegnati a strappare un sorriso al bimbo che fa i capricci e che la mamma cerca di distrarre.
Sulle Ramblas tutto è movimento, frenesia, luce, profumi, suoni, musica, le cicale nelle bocche dei venditori ambulanti creano un continuo e sottile frastuono, si mescolano alle voci dei turisti, dei ristoratori, ai clacson delle auto e degli autobus: edicole, gabbie di uccelli e bancarelle di fiori, lettori di tarocchi, musicisti e mimi animano questo ampio viale alberato che da Placa de Catalunya porta fino al mare. Ed i piedi camminano, seguendo il naso e gli occhi, ora in su, ora in giù, ora a destra, ora a sinistra, guidati dalle meraviglie che ci si presentano davanti: in su gli edifici signorili, un drago modernista sporgente sulla facciata ed ombrelli inclinati sui balconi per un negozio decorato da Mirò, in giù una pavimentazione colorata a mosaico in Placa della Boqueria.
Sulla destra, senza aspettarselo, percorrendo un vicolo, ci si apre davanti Placa Reial, abbellita con palme e lampioni neoclassici, spumeggiante di vita e di gioia, delle sedie fissate a terra per accomodarsi e scrutare gli edifici che vi si affacciano, un lenzuolo ad un balcone con una scritta che incita gli Indignados a non arrendersi, insegne di caffè e gelaterie, una coppia anziana che si alza dalla panchina, lui la sorregge, lei si tiene al bastone e si fermano un po' all'ombra del portico per poi riprendere il cammino verso casa, i bambini che si rincorrono per arrivare alla fontana centrale.
Ritornando sulla Rambla e proseguendo verso sinistra siamo attratti da un altro mondo magico di profumi, colori, grida e sapori: l'enorme mercato alimentare de Sant Josep, più conosciuto come la Boqueria. Ci accolgono, in prossimità dell'ingresso principale, due edicole storiche, quasi completamente nascoste dai prosciutti iberici appesi ai ganci tutt'intorno, profumo di salato nel naso, acquolina salata nella bocca. Ci avventuriamo oltre il cancello, curiosi come bambini, e restiamo a bocca aperta per la meraviglia: bancarelle immense traboccanti di frutta di tutti i tipi, fresca, secca, trasformata in frullati da passeggio, e poi spezie, uova, verdura, dolci, pesce di tutti i mari del mondo, specialità variegate e multicolore. Ogni singolo bancone di prodotti sembra un disegno su tela, ogni particolare è curato con precisione e dedizione per degustare con gli occhi, prima che con il naso e con il palato. La mercanzia che più ci attrae è il pescato, freschissimo, aragoste e granchi giganti, pesci di ogni tipo, cozze e molluschi di ogni specie: peccato che siamo in hotel! Perché quei giganteschi cannolicchi legati con lo spago devono essere proprio deliziosi, anche crudi, oltreché alla piastra, come ci consiglia la pescivendola, che cerca di convincerci all'acquisto con sorrisi e battute divertenti... la prossima volta ci fermeremo per gustarli, adesso la nostra meta è Casa Battlò, capolavoro di Gaudì per la ristrutturazione di un edificio, che pare simboleggi la leggenda di San Giorgio che uccide il drago.
Sopraggiungere è una grande emozione, la facciata con muri e linee curve, le maschere veneziane a decorare le ringhiere dei balconi, le decorazioni di frammenti di maiolica e vetri, di diverse dimensioni e forme, che illuminate dal sole creano un effetto di luminescenza, ci preannunciano la magia che ci attende.
Catapultati in una fiaba, ecco che succede! I colori e le forme, la luce naturale che pervade le stanze ed il salone principale attraverso le vetrate colorate, i pavimenti insoliti con motivi floreali e geometrici: non possiamo non ascoltare l'audio guida e guardarci con occhi incantati e felici e restare a bocca aperta!
Nel patio interno ci rilassiamo ammirando la facciata posteriore, e poi, con il naso all'insù, il percorso prosegue con le scale che mostrano il pozzo luce, con i balconi interni che richiamano il mare con le reti, le conchiglie, il suono del rifrangersi delle onde, tutte le gradazioni di celeste, azzurro e blu delle maioliche, e su, su fino alla terrazza, distesa protesa nel blu del cielo di Barcellona, dove si ergono comignoli voluminosi e decoratissimi, e dove regna, sovrano fantastico e leggendario, il maestoso drago dal dorso ricoperto di tegole e maioliche.
E la fiaba riprende forma il giorno dopo, qualche Km più in là... a Park Güell: ci arriviamo in autobus, decisi a viverci la città da “indigeni” per perderci a scoprire da soli le sue bellezze. Il secondo giro è quello buono, finalmente scendiamo alla fermata giusta!
Case di marzapane, come le avranno fatte?!! Le due fiabesche case del custode, all'ingresso del parco, con pianta ovale, pareti colorate ed esterni completamenti ricoperti di frammenti di maiolica, sembrano proprio state prese dalla fiaba di Hänsel e Gretel.
Davanti a noi una doppia scalinata simmetrica, con una fontana a forma di coloratissima salamandra dalla cui bocca sgorga l'acqua, souvenir obbligatorio da acquistare in forma ridotta prima del rientro. In cima alla scalinata la sala delle 100 colonne, simile a un tempio greco, e sul soffitto quattro mosaici che rappresentano il sole e le quattro stagioni: anche qui vociare, risate, musica degli artisti di strada, correre di bambini che si nascondono e si perdono dietro le colonne mastodontiche. Pulsioni di vita!
Al di sopra, la piazza principale e la panchina ondulata di 150 metri che la circonda, con il sedile sinuoso e curvilineo, decorato con innumerevoli pezzetti di maioliche, frammenti di ceramiche e vetri recuperati, anche qui effetto luminescenza e fantastico del giocare delle luci e delle ombre e delle forme floreali e animalesche. Vista spettacolare della città e refrigerio del palato con un caffè freddo, dopo la conquista di un posto un po' più intimo, tra i turisti.
Il parco è immerso nella natura, piante ornamentali e medicinali, la lavanda in fiore, l'albero del sughero: passeggiamo e continuiamo a meravigliarci, ci perdiamo nei sentieri che salgono e scendono per arrivare ad uno dei viadotti, conosciuto con il nome di Cammino della Bugadera, della lavandaia, sostenuto da colonne costruite con il materiale della montagna, che sembrano le colonne che costruiscono i bambini sulla riva con la sabbia bagnata e lasciata scolare tra le dita.
Molto altro ancora è questa città, ma quello che abbiamo voluto raccontare è l'emozione di scoprire una città dove si vedono le fiabe con i propri occhi e ci si meraviglia restando a bocca aperta, insomma per un po' si torna bambini, spensieratamente ingenui e fiduciosi del futuro.
Fantasia e realtà, sogno e visioni: magica è Barcellona, pulsante di vita.
GiaGaUngari
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