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Approfondimenti: Ciò che ovunque unisce, solo a Brindisi divide. Di Fabrizio Di Rienzo



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Approfondimenti » 20/09/2012

Ciò che ovunque unisce, solo a Brindisi divide. Di Fabrizio Di Rienzo

Anno 1927 nasce la Provincia di Brindisi dalla scorporazione dell’antica Terra d’Otranto.
Anno 2012 il “nuovo” governo tecnico propone la soppressione o l’accorpamento ancora non si comprende bene, della provincia adriatica.
No, non è un brutto incubo o una barzelletta ma purtroppo è la cruda realtà; per colpa della grave crisi economica in cui il nostro tanto amato Paese versa certo.
Infatti oltre 50 province rischiano di essere private di tale denominazione, ma la cosa di cui i cittadini proprio non si capacitano è perché quando si tratti di violentare e maltrattare il territorio la nostra città e la nostra tanto amata provincia sia sempre al centro dei pensieri di qualsiasi governo che sia di sinistra, di centro, di destra,tecnico o di topo gigio.

Vertenza-Brindisi è questa ormai che i brindisini sono costretti ad affrontare giornalmente, perché di una vera e propria vertenza si tratta ormai; certo sono stati individuati dei paramenti, quantomeno discutibili, già precedentemente abbassati, forse per mano di qualcuno che intende difendere l’indipendenza e la dignità della propria terra, in modo da non far rientrare in questo grande marasma alcune province che devono rimanere tali.
Alla nostra tanto benamata provincia invece è già stata comprata la cassa da morto, perché ormai versa in una situazione irreversibile, o per lo meno così vorrebbero farci credere facendoci abbandonare ad una rassegnazione che non è mai stata propria di questa città e di una parte dei suoi cittadini.
Lasciando stare le penose ed inconcepibili “mosse di mercato”, simili a quelle a cui abbiamo assistito per tutto il calcio mercato estivo, di alcuni comuni, dei rispettivi sindaci o di rappresentanti istituzionali a livello nazionale “scongelati”per l’occasione, appartenenti alla provincia di Brindisi perché davvero non si capisce a mia modesta opinione, che senso abbiano visto che non si tratta di dove accasarsi nel miglior modo, ma si dovrebbe parlare di storia e tradizioni comuni,e quindi sono discussioni che lasciano il tempo che trovano.
Ci si rimbalza la palla delle responsabilità, mentre si continua ad organizzare il funerale,e si arriva soltanto ed inesorabilmente alla vomitevole polemica tra destra sinistra e politicanti di varia specie; mentre nel resto dell’Italia si cerca di trovare soluzioni alternative o quanto meno di fare resistenza ed invece si minacciano paventanti e temibili ricorsi che però stentano ad arrivare.
Non si capisce quindi perché i nostri rappresentanti istituzionali non abbiano partecipato nelle calde giornate di Luglio all’elaborazione ed all’approvazione di un documento con il quale si chiede a senatori e deputati, ai capigruppo dei partiti del senato e della camera, ai presidenti di camera e senato di stralciare l'articolo 17 del decreto sulla spending review, che dispone l'accorpamento, "per palesi fattori di incostituzionalità e per la insussistenza delle motivazioni di necessità ed urgenza".
Il documento, infatti, è stato elaborato e approvato dai presidenti e dai rappresentanti delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Benevento, Chieti, Crotone, Fermo, Gorizia, Isernia, Latina, Lodi, Matera, Pescara, Piacenza, Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Savona, Teramo, Trapani, Varese, Vercelli, Vibo valentia, Vicenza, riuniti nella sede della provincia di Benevento, alla rocca dei rettori; che versano nella stessa condizione della provincia adriatica.
E Brindisi con la sua provincia perché era assente?
I presidenti di tutte le province sopra citate non si sono limitati a dire no , hanno chiesto in via subordinata che l'articolo 17 "venga riportato ad una dimensione di provvedimento di spesa e che vengano individuati gli obiettivi di carattere economico da raggiungere, affidando agli enti locali ed alle regioni l'iniziativa dell'adozione degli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi".
Addirittura noi non cerchiamo di seguire percorsi già tracciati nel resto d’Italia che mirano alla cancellazione di questo provvedimento ma pensiamo a chi deve correre per primo via dalla denominazione BR o addirittura diamo adito a Lecce o Taranto di poterci concedere la grazia di legarci a loro, con la prima che addirittura propone una grande provincia comprendente le 3 città del grande salento, ma che ovviamente abbia come capoluogo la cittadina leccese, ma che contemporaneamente diserta gli incontri convocati per la discussione di tali tematiche.
Avevate qualche dubbio? Sarà mica la stessa gente che con i propri rappresentanti, svolgendo alla grande il loro lavoro, abbia contribuito all’abbassamento dei parametri per l’accorpamento di queste benedette province?
Da destra a sinistra, ovunque, non si fanno distinzioni ed esce fuori l’orgoglio personale di appartenenza alla propria terra per cercare di difendere le radici e le tradizioni di un intero territorio. Basta far rimbalzare la palla da una parte all’altra cercando in qualche modo di glissare questa patata bollente che nessuno ha il coraggio di prendere in mano,la gente è stanca di sentire politicanti fare discorsi indiscutibili e bellissimi in prossimità delle consultazioni elettorali, la gente è stanca di assistere a penose guerre di comunicati tra partiti, la gente è stanca di chiedere sempre una cosa normalissima come essere difesi nei propri diritti da chi quotidianamente li dovrebbe tutelare, la gente è stanca di non essere rappresentata, la gente è stanca di voi, dei vostri capricci e delle vostre inutili ruggini personali.
Una volta tanto teneteci contenti e rendete meno scontenti chi vi ha scelto per rappresentarci.

Fabrizio di Rienzo


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