Arte » 02/10/2012
Gino De Rinaldis e Giovanni Valletta @ Bastione san Giacomo - Brindisi
INCONTRO AL BASTIONE
Opere di Gino De Rinaldis e Giovanni Valletta
a cura di Carmelo Cipriani
Inaugurazione: martedì 2 ottobre 2012, ore 19.00
Bastione san Giacomo, Brindisi, via Nazario Sauro, 1
Testi critici: Carmelo Cipriani
La mostra sarà visitabile tutti i giorni (fino al 28 ottobre) dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20.30. Lunedì chiuso
“Autenticamente vicini sul piano umano – scrive Carmelo Cipriani – Luigi (Gino) De Rinaldis e Giovanni Valletta lo sono anche sul piano artistico. Già ospitati in sedi di valenza storica, i due artisti tornano ad incontrarsi in un sito monumentale di grande prestigio. Un contenitore culturale rivitalizzato, nelle superfici e negli spazi interni, dalla discreta e taciturna energia che trapela dalle opere. In sede critica appare subito chiara l’importanza che per gli artisti riveste il risultato estetico, mai sacrificato ad idee precostituite, ma sempre originato da una conflittualità progettuale vissuta in itinere. Entrambi trascendono la tradizionale divisione tra pittura e scultura, indagando le molteplici potenzialità dei materiali e inseguendo al contempo principio della creazione e fascino primigenio delle forme pure. Animati da sensibilità differenti e sostenuti da formazioni e vissuti eterogenei, interpretano le necessità interiori con mezzi congeniali, sia pittorici che plastici. Delle sculture di Valletta colpisce soprattutto la sensualità tattile, determinata da un profondo rispetto per il materiale, che plasmato, scolpito, sinceramente amato, regala composizioni di inusitata piacevolezza. Il pregio delle sue creazioni risiede nel felice incontro tra liricità della modellazione, levigatezza delle superfici e robustezza della materia […].Valletta rifugge dai riferimenti al mondo oggettivo per inseguire l’idea primordiale. Scaturisce dalla purezza della linea la bellezza del suo operare. In una proficua compenetrazione con l’ambiente circostante, le sculture si espandono con discrezione, profilando sagome asciutte, ammalianti nella naturale chiarezza delle cromie. Una scultura aniconica ed antitetica, semplificata nelle forme e densa nel contenuto […]. Anche Gino De Rinaldis indaga i meccanismi più reconditi del fare artistico, generando lavori d’ipnotica perfezione. Con attitudine medica e perizia quasi anatomica, l’artista saggia le infinite potenzialità del supporto, contestando la staticità dell’opera d’arte. Attraverso tecniche pittoriche inedite, di vaga assonanza spazialista, ispeziona la tela, instaurando una relazione duratura ed efficace tra fronte e retro. L’artista intensifica, dirada, stende, acuisce il colore dando origine ad una pittura meditata, meticolosa nell’esecuzione, ma non programmata, perché affidata all’imprevedibilità del transito cromatico. La sfilatura della tela e l’essudazione del colore, costituiscono gli apporti più significativi della sua ricerca, elementi essenziali di un ductus pittorico inconfondibile […]. In un percorso speculativo sinceramente condotto, gli artisti perseguono una ricerca antropologica, esprimendo l’incoercibilità dell’espressione umana, per donare allo spettatore la qualità estetica della composizione, l’autentico piacere della contemplazione”.
GINO DE RINALDIS
Nasce a Lecce nel 1954. Durante gli studi di Medicina, si avvicina all’Arte da autodidatta, intraprendendo, alla fine degli anni Settanta, una ricerca di tipo neometafisico. A partire dai primi anni Ottanta intraprende si accosta all’informale, concentrandosi sulla tecnica pittorica. Nascono le prime “essudazioni” che lo portano ad interessarsi in prima persona al rapporto tra mezzo esecutivo e realizzazione finale, cogente problematica della ricerca artistica contemporanea. Proseguendo sulla via della ricerca materica, a partire dai primi anni del Duemila all’essudazione affianca le prime sfilature, mostrando la sua inclinazione alla tridimensionalità, peraltro confermate da coeve ricerche scultoree. Si ricorda la sua partecipazione alle rassegne: IT97 (Monteroni di Lecce, 1997); Lo sguardo della distanza (Lecce, 1999); Dissimiglianza (Copertino, 1999); Situazione Duemila (Novoli, 2000) Histoires (Corbatta-MI, 2000); Fiatosospeso (Lecce, 2002); Il cuore nell’Arte (Brindisi, 2012). Significative le sue personali presso Galleria “L’Osanna” di Nardo (1990), Castello Carlo V di Lecce (1994) e Fondazione “Palmieri” di Lecce (2012). Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la Pinacoteca Comunale di Novoli (Le) e il Museum “Vito Mele” c/o Basilica Santuario di Santa Maria di Leuca (Le).
GIOVANNI VALLETTA
Nasce a San Cesario di Lecce nel 1936. Conclusi gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Lecce, sotto la guida di Aldo Calò, completa la formazione artistica a contatto con l’ambiente artistico napoletano, dove si accosta a Borrelli, Gaetaniello e Perez. Dopo l’esordio figurativo intraprende la ricerca astratta, assimilando la lezione dei grandi scultori del Novecento, in particolare quella di Hans Arp e Costantin Brancusi. Le sue opere nascono dall’assemblaggio di materiali eterogenei (marmo, ottone, bronzo, travertino, onice, ecc.) di cui valorizza, oltre alle intrinseche potenzialità plastiche, anche le qualità cromatiche. Ad un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero affianca la docenza di materie artistiche presso Istituti d’Istruzione Secondaria. Nel 1970 consegue la medaglia d’oro alla IV Rassegna d’Arte Contemporanea di Lecce. L’anno seguente aderisce al Centrogramma ed espone a Firenze, nella mostra Arte e stampa. Si ricorda la sua partecipazione alle rassegne: Artigianarte (Lecce, 1981), Dissimiglianza (Copertino, 2000), Fiatosospeso (Lecce, 2002), Colori e sapori (Torino, 2005), Stracci al vento (Napoli, 2005), Folate iridescenti (Napoli, 2006), Artisti Contemporanei Salentini (Matino, 2006), I maestri dell’Istituto d’Arte (Lecce, 2007),Bicentenario di Garibaldi (Bergamo, 2008). Ha esposto in mostre personali a Lecce, Alezio, Bari, Trieste, Nardò. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università del Salento (Convento degli Olivetani, Lecce) e la Collezione d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Lecce.
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